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Cancro: per sconfiggerlo la tecnologia si mette a servizio della medicina

A Firenze gli “Stati Generali dell’Oncologia”. Zanon: “L’avanzamento di alcune terapie targhetizzate induce un aumento significativo della sopravvivenza”

di CATERINA CECCUTI -
9 novembre 2023
giovane-donna-affetta-da-cancro-al-seno-che-parla-con-il-suo-medico

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Quando la tecnologia si mette al servizio della medicina il risultato può essere sorprendente ed il futuro pieno di speranza, anche per quanto riguarda patologie da sempre incurabili oppure assai ostiche da debellare, come purtroppo sono i tumori.

Gli Stati Generali dell’Oncologia

Si è parlato di diagnosi, di cura, di assistenza e di molto altro ancora nel corso dell’evento “ONCOnnection Stati Generali Centro – Lazio, Marche, Toscana, Umbria”, promosso ieri nell'ospedale di Santa Maria Nuova a Firenze da Motore Sanità, con il contributo incondizionato di Sobi rare strength, Merck, GSK.
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Claudio Zanon, direttore scientifico di Motore Sanità

Per l'occasione abbiamo incontrato Claudio Zanon, direttore scientifico di Motore Sanità, per farci spiegare con parole semplici quali sono i traguardi raggiunti grazie ai progressi della scienza e della tecnica - sia in campo diagnostico che terapeutico - e quali le promettenti soluzioni nel futuro prossimo. Dottor Zanon, quali sono le principali novità apportate dalla tecnologia in campo oncologico? "Dal punto di vista strettamente tecnologico, credo che l’introduzione negli ultimi anni della laparoscopia e della robotica (soprattutto per alcuni tumori, tra i quali quello della prostata), la possibilità di avere la radioterapia di precisione e la radioterapia chirurgica (che è molto più efficace e nello stesso tempo molto più precisa di quella precedente) e il fatto di avere a disposizione tecnologie che in qualche modo sono più selettive, sono i grandi avanzamenti tecnologici degli ultimi decenni. Dal punto di vista farmaceutico stiamo assistendo ad una modificazione enorme, completa, di quello che è l’approccio all’oncologia. Stiamo passando da una che potremmo definire 'classica', basata principalmente sulla chemioterapia, a un’oncologia 'mutazionale', basata su quelle che sono le modificazioni genetiche che inducono il tumore e che possono essere oggetto di attacco da parte di farmaci specifici. Fino ad arrivare a cambiamenti che inducono non più la terapia nei confronti di un tipo di tumore a un organo (per esempio la terapia del tumore del colon, del polmone o del fegato), ma una per quei tumori - qualunque sia la loro localizzazione - che abbiano un gene modificato di quel tipo, introducendo il concetto di farmaci agnostici che sono farmaci trasversali".
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L'oncologia tradizionale lascia il posto a quella mutazionale

Oltre che per la diagnosi, possono essere utili anche per la cura del paziente? “Dal punto di vista della diagnostica, l’uso di apparecchi radiologici sempre più efficaci e l’aiuto enorme che sta dando l’intelligenza artificiale sulla precisione delle diagnosi e nel favorire quello che è il lavoro dei radiologi (vale anche per i radioterapisti e per gli anatomopatologi), cambieranno il futuro dell’oncologia. Significa avere un’organizzazione del lavoro diversa e una strumentazione che, grazie all’intelligenza artificiale, sarà sempre più precisa. Pensiamo che oggi, nello screening del tumore mammario, esistono dei software di intelligenza artificiale che sono addirittura quasi più precisi del radiologo nell’individuare alcuni tumori".

Tecnologia a servizio della medicina: ecco per quali tumori

Quali sono i tumori che potranno essere diagnosticati – o curati - in maniera più efficace grazie alle nuove tecnologie? "Sicuramente stiamo avendo un grande avanzamento per quello che riguarda il tumore al polmone. Abbiamo poi una terapia ancora più accurata per il tumore della mammella (oggi il 90% delle pazienti affette mediamente guariscono), abbiamo progressi importanti nel tumore della prostata e nei tumori urogenitali. Rimangono dei big killer che stanno in qualche maniera crescendo, dei punti oscuri ancora difficili da trattare (come ad esempio il tumore del pancreas). Su tutti gli altri tipi stiamo facendo dei passi avanti importanti. Nel campo ematologico, soprattutto, questi passi sono stati enormi. Anche con l’introduzione delle Car-T, cellule ingegnerizzate prese dal paziente e specificatamente indirizzate verso le cellule tumorali di particolari tipi di linfomi e di particolari tipi di leucemie, indica che le terapie targhetizzate e l’uso della tecnologia sta facendo progressi enormi nel campo dei tumori.” La medicina muove sempre più verso la personalizzazione della cura al paziente. In che modo la tecnologia potrà ottimizzare anche questo aspetto terapeutico? “Con l’introduzione della Next Generation Sequencing (NGS), noi riusciamo a individuare in maniera sempre più specifica quali sono le alterazioni molecolari, proteiche, genetiche che inducono i tumori. Una individuazione che, grazie a questo sequenziamento del Dna, ci permetterà di essere molto più precisi e di creare farmaci e terapie più specifiche che abbiano come obiettivo quel tipo di trasformazione che ha indotto il tumore, naturalmente cercando di evitare di colpire le cellule sane".
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La medicina sempre più personalizzata nella cura del paziente

Può riportare casi specifici in cui gli ultimi ritrovati della scienza e della tecnica hanno permesso di sconfiggere forme di cancro prima incurabili? “In primis le Car-T, i linfociti t ingegnerizzati permettono la guarigione con un’unica somministrazione del 40-50% di alcuni tipi di linfomi e di leucemia che prima non avevano alcuna possibilità di cura e l’avanzamento della terapia del mieloma. Ora abbiamo anche terapie per quanto che riguarda i tumori mammari triplo negativi che prima avevano pochissima speranza, adesso le pazienti possono proseguire nel loro iter di vita con una buona qualità. Abbiamo situazioni in cui con l’immunoterapia riusciamo a curare patologie come quelle al polmone, che prima non avevano nessuna possibilità di sopravvivenza, e in alcuni casi riusciamo a raggiungere anche livelli di guarigione importanti. La stessa immunoterapia è applicabile a numerosi altri tumori (del rene, dell’esofago, dello stomaco e del colon) i quali, avendo una possibilità di diminuire notevolmente la carica tumorale, essere molto più precisi nell’esportazione del tumore stesso, hanno un aumento della sopravvivenza importante. In quasi tutti, quindi, l’avanzamento di alcune terapie targhetizzate, l’immunoterapia e la tecnologia stanno inducendo un aumento significativo della sopravvivenza, della qualità di vita e della vita senza tumore per lunghi anni”.