Da Margherita Hack a AstroSamantha. Donne che hanno regalato a bambine e ragazze l’immagine di un mondo senza limiti e confini. Fino a diventare delle vere e proprie eroine agli occhi di chi oggi fa ancora fatica a pensarsi astronauta, ingegnere, fisico. Ad aprire la porta ad una nuova generazione di studentesse delle discipline Stem (acronimo di “Science, Technology, Engineering and Mathematics”) è la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che quest’anno lancia per la seconda edizione il progetto “Stem: le ragazze si mettono in gioco!”. L’Ateneo pisano ospiterà 60 studentesse meritevoli – provenienti da ogni angolo di Italia, selezionate tenendo conto dei risultati scolastici, del titolo di studio dei genitori e sulla base delle segnalazioni ricevute dagli istituti secondari di II grado di provenienza – per un orientamento a 360 gradi.
L’obiettivo? Promuovere la scelta di iscriversi ai corsi di laurea Stem da parte delle ragazze, sconvolgendo il trend nazionale. La Scuola offrirà due corsi di presentazione dei contenuti e prospettive dello studio di questa branca di discipline tra cui figurano biotecnologie, robotica, informatica, fisica, agraria, oltre che a vivere un’esperienza di vita collegiale. Il primo corso di orientamento universitario si svolgerà lunedì 4 luglio alle ore 9.30 in aula magna (sede centrale, piazza Martiri della Libertà 33, Pisa) e si concluderà giovedì 7 luglio; seguito dal secondo corso che si svolgerà da lunedì 25 a giovedì 28 luglio.
“Un obiettivo strategico contro le disparità”
“Aumentare la presenza femminile nei settori ‘Stem’ è un obiettivo strategico per abbattere le disparità, oltre che per migliorare l’efficienza del sistema Paese“, sottolineano i docenti dell’Ateneo d’eccellenza pisano, Marco Fontana e Chiara Pucciariello, responsabili insieme alla prorettrice all’Orientamento Eloisa Cristiani di questo progetto. Durante la permanenza a Pisa, le partecipanti – ospitate nelle strutture della Scuola Superiore Sant’Anna – avranno l’opportunità di confrontarsi con docenti, ricercatrici, ricercatori, esperte, esperti, allieve e allievi sulle sfide del mondo del domani. Per le partecipanti sarà il primo approccio con contenuti e prospettive aperte dallo studio di discipline come biotecnologie, robotica, informatica, fisica e agraria, e potranno interagire con personalità di rilievo scientifico internazionale. Per tutta la durata del corso di orientamento, le studentesse vivranno l’esperienza della vita collegiale e saranno accompagnate da allieve e allievi in visita ai principali laboratori di scienza e tecnologia della Scuola Superiore Sant’Anna.
Facoltà Stem: i dati nel mondo e in Italia
Attualmente, nel mondo, solo il 35% degli iscritti alle facoltà Stem sono donne. Il gender gap nella scienza e tecnologia si riflette anche nel mondo del lavoro, tanto che oggi, a livello globale, solo il 6% di chi lavora nello sviluppo di applicazioni mobile e software è donna. Nelle 20 principali economie del mondo la presenza femminile negli ambiti data science e artificial intelligence arriva appena al 26%, al 15% in campo ingegneristico e al 12% nel cloud computing (ORWH, 2021). In Italia il divario di genere è abbastanza netto. A fronte di una media Ue di circa 21 laureati Stem ogni 1.000 giovani tra 20 e 29 anni, le laureate sono solo 14,9. Mentre il dato dei maschi è quasi doppio: 27,9. Questo è un divario presente in misura variabile in tutti gli stati dell’Unione. Nel nostro Paese, il dato medio dei laureati (di entrambi i sessi) è più basso: 16,4 laureati in discipline scientifiche ogni mille giovani residenti. La quota di laureati Stem tra i maschi sale a 19,4, quella delle laureate si attesta al 13,3, con circa 6 punti di distacco.