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Home » Scienze e culture » Gender gap nelle discipline Stem, alla Sant’Anna di Pisa torna l’orientamento al femminile

Gender gap nelle discipline Stem, alla Sant’Anna di Pisa torna l’orientamento al femminile

Al via due corsi nell'Ateneo pisano per 60 studentesse meritevoli: "Un obiettivo strategico per abbattere le disparità"

Ilaria Vallerini
2 Luglio 2022
Torna "Stem: le ragazze si mettono in gioco" alla Scuola Sant'Anna a Pisa

Torna "Stem: le ragazze si mettono in gioco" alla Scuola Sant'Anna a Pisa

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Da Margherita Hack a AstroSamantha. Donne che hanno regalato a bambine e ragazze l’immagine di un mondo senza limiti e confini. Fino a diventare delle vere e proprie eroine agli occhi di chi oggi fa ancora fatica a pensarsi astronauta, ingegnere, fisico. Ad aprire la porta ad una nuova generazione di studentesse delle discipline Stem (acronimo di “Science, Technology, Engineering and Mathematics”) è la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che quest’anno lancia per la seconda edizione il progetto “Stem: le ragazze si mettono in gioco!”. L’Ateneo pisano ospiterà 60 studentesse meritevoli – provenienti da ogni angolo di Italia, selezionate tenendo conto dei risultati scolastici, del titolo di studio dei genitori e sulla base delle segnalazioni ricevute dagli istituti secondari di II grado di provenienza – per un orientamento a 360 gradi.

L’obiettivo? Promuovere la scelta di iscriversi ai corsi di laurea Stem da parte delle ragazze, sconvolgendo il trend nazionale. La Scuola offrirà due corsi di presentazione  dei contenuti e prospettive dello studio di questa branca di discipline tra cui figurano biotecnologie, robotica, informatica, fisica, agraria, oltre che a vivere un’esperienza di vita collegiale. Il primo corso di orientamento universitario si svolgerà lunedì 4 luglio alle ore 9.30 in aula magna (sede centrale, piazza Martiri della Libertà 33, Pisa) e si concluderà giovedì 7 luglio; seguito dal secondo corso che si svolgerà da lunedì 25 a giovedì 28 luglio.

“Un obiettivo strategico contro le disparità”

“Aumentare la presenza femminile nei settori ‘Stem’ è un obiettivo strategico per abbattere le disparità, oltre che per migliorare l’efficienza del sistema Paese“, sottolineano i docenti dell’Ateneo d’eccellenza pisano, Marco Fontana e Chiara Pucciariello, responsabili insieme alla prorettrice all’Orientamento Eloisa Cristiani di questo progetto. Durante la permanenza a Pisa, le partecipanti – ospitate nelle strutture della Scuola Superiore Sant’Anna – avranno l’opportunità di confrontarsi con docenti, ricercatrici, ricercatori, esperte, esperti, allieve e allievi sulle sfide del mondo del domani. Per le partecipanti sarà il primo approccio con contenuti e prospettive aperte dallo studio di discipline come biotecnologie, robotica, informatica, fisica e agraria, e potranno interagire con personalità di rilievo scientifico internazionale. Per tutta la durata del corso di orientamento, le studentesse vivranno l’esperienza della vita collegiale e saranno accompagnate da allieve e allievi in visita ai principali laboratori di scienza e tecnologia della Scuola Superiore Sant’Anna.

Le donne nelle discipline “Stem”: un gap da capogiro (Foto Ansa)

Facoltà Stem: i dati nel mondo e in Italia

Attualmente, nel mondo, solo il 35% degli iscritti alle facoltà Stem sono donne. Il gender gap nella scienza e tecnologia si riflette anche nel mondo del lavoro, tanto che oggi, a livello globale, solo il 6% di chi lavora nello sviluppo di applicazioni mobile e software è donna. Nelle 20 principali economie del mondo la presenza femminile negli ambiti data science e artificial intelligence arriva appena al 26%, al 15% in campo ingegneristico e al 12% nel cloud computing (ORWH, 2021). In Italia il divario di genere è abbastanza netto. A fronte di una media Ue di circa 21 laureati Stem ogni 1.000 giovani tra 20 e 29 anni, le laureate sono solo 14,9. Mentre il dato dei maschi è quasi doppio: 27,9. Questo è un  divario presente in misura variabile in tutti gli stati dell’Unione. Nel nostro Paese, il dato medio dei laureati (di entrambi i sessi) è più basso: 16,4 laureati in discipline scientifiche ogni mille giovani residenti. La quota di laureati Stem tra i maschi sale a 19,4, quella delle laureate si attesta al 13,3, con circa 6 punti di distacco.

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"Un obiettivo strategico contro le disparità"

“Aumentare la presenza femminile nei settori ‘Stem’ è un obiettivo strategico per abbattere le disparità, oltre che per migliorare l'efficienza del sistema Paese", sottolineano i docenti dell'Ateneo d'eccellenza pisano, Marco Fontana e Chiara Pucciariello, responsabili insieme alla prorettrice all’Orientamento Eloisa Cristiani di questo progetto. Durante la permanenza a Pisa, le partecipanti - ospitate nelle strutture della Scuola Superiore Sant'Anna - avranno l'opportunità di confrontarsi con docenti, ricercatrici, ricercatori, esperte, esperti, allieve e allievi sulle sfide del mondo del domani. Per le partecipanti sarà il primo approccio con contenuti e prospettive aperte dallo studio di discipline come biotecnologie, robotica, informatica, fisica e agraria, e potranno interagire con personalità di rilievo scientifico internazionale. Per tutta la durata del corso di orientamento, le studentesse vivranno l’esperienza della vita collegiale e saranno accompagnate da allieve e allievi in visita ai principali laboratori di scienza e tecnologia della Scuola Superiore Sant'Anna.
Le donne nelle discipline "Stem": un gap da capogiro (Foto Ansa)

Facoltà Stem: i dati nel mondo e in Italia

Attualmente, nel mondo, solo il 35% degli iscritti alle facoltà Stem sono donne. Il gender gap nella scienza e tecnologia si riflette anche nel mondo del lavoro, tanto che oggi, a livello globale, solo il 6% di chi lavora nello sviluppo di applicazioni mobile e software è donna. Nelle 20 principali economie del mondo la presenza femminile negli ambiti data science e artificial intelligence arriva appena al 26%, al 15% in campo ingegneristico e al 12% nel cloud computing (ORWH, 2021). In Italia il divario di genere è abbastanza netto. A fronte di una media Ue di circa 21 laureati Stem ogni 1.000 giovani tra 20 e 29 anni, le laureate sono solo 14,9. Mentre il dato dei maschi è quasi doppio: 27,9. Questo è un  divario presente in misura variabile in tutti gli stati dell’Unione. Nel nostro Paese, il dato medio dei laureati (di entrambi i sessi) è più basso: 16,4 laureati in discipline scientifiche ogni mille giovani residenti. La quota di laureati Stem tra i maschi sale a 19,4, quella delle laureate si attesta al 13,3, con circa 6 punti di distacco.
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