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Home » Scienze e culture » Tra ombrelloni e infradito, le tartarughe marine minacciate dalle estati italiane

Tra ombrelloni e infradito, le tartarughe marine minacciate dalle estati italiane

Oggi si celebra la giornata delle tartarughe marine. Toscana, Lazio, Marche, Campania, Puglia, Sardegna, Basilicata e Veneto le regioni italiane in cui è possibile vederle: i lidi tarta friendly

Sofia Francioni
16 Giugno 2022
giornata mondiale tartarughe marine

Il 16 giugno è la giornata mondiale dedicata alla tartarughe marine

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La tartaruga è per l’uomo un’icona immortale e una Venere trascurata. Il suo guscio – carapace preistorico e cupola celeste – risalente almeno a 220 milioni di anni fa ci ispira da sempre. Simbolo della connessione tra Cielo e Terra, la tartaruga incarna in modo ancestrale valori come la costanza e la pazienza. Per i nativi americani rappresenta la madre primordiale, mentre per gli indù l’unione degli opposti, del femminile e del maschile o dello yin e dello yang. Il suo passo lento e il suo fascino hanno ispirato, tra gli altri, la favola immortale con la lepre di La Fointaine e un cortometraggio animato premiato al Festival di Cannes: La tartaruga rossa di Michaël Dudok de Wit. Ma, oltre ad accenderci d’immaginazione, la cura per dimostriamo per quest’animale è quasi nulla. Anche in occasione della Giornata Mondiale della Tartaruga Marina del 2022, sei delle sette specie di tartarughe marine esistenti al mondo rimangono infatti in pericolo di estinzione.

LA GIORNATA MONDIALE DELLA TARTARUGA MARINA

Ogni 16 giugno la tartaruga marina diventa l’icona per parlare al grande pubblico dei problemi dei litorali, delle coste, dei margini sommersi e ,in generale, degli ambienti marini sotto la costante minaccia dell’uomo. La Giornata Mondiale della Tartaruga Marina, che esiste dal 2008, è portata avanti dall’associazione The Sea Turtle Conservancy (STC) che si batte per la sua sopravvivenza. Ma non sarebbe mai stata celebrata senza il dottor Archie Carr, fondatore della Stc e padre della biologia delle tartarughe marine, che proprio il 16 giugno avrebbe compiuto gli anni. Carr, morto nel 1987, è ricordato per aver creduto nel movimento di conservazione delle tartarughe marine e per l’eredità scientifica che ha lasciato alla ricerca moderna.

ITALIA: LA PENISOLA DELLE TARTARUGHE

Nel suo ultimo monitoraggio, il Wwf ha definito l’Italia “La penisola delle tartarughe”. Il nostro Paese lo è, per l’esattezza, delle tartarughe comuni dette anche Carette carette che negli ultimi cinque anni (dal 2016) hanno scelto sempre più spesso le coste italiane per la nidificazione. Un meridione bagnato dal mare, prediletto da questa specie marina in particolare nei suoi litorali calabresi, campani, siciliani e del Cilento, che si presenta anche come un enorme nido sotto la costante minaccia dell’uomo. Il primato regionale per numero di nidi, secondo i dati aggiornati sul portale Tartapedia.it, in Italia spetta alla Calabria con 61 nidi, seguita da Campania e Sicilia con 43.

MINACCIATE DALLE ESTATI ALL’ITALIANA

Tralasciando il cambiamento climatico, che è un problema globale, il nemico numero due delle tartarughe marine in Italia è rappresentato, dopo la pesca, dalle nostre Estati. L’erosione e la cementificazione delle spiagge, delle battige, il crescente numero di ombrelloni e di lettini sulle nostre coste rischiano infatti – secondo l’ultimo report Wwf – di ridurre in futuro il numero dei nidi. Anche un uso indifferente e inconsapevole della spiaggia, però, uccide implacabilmente questi esemplari e lo fa tramite gesti ordinari. Un problema particolarmente grave, sentito soprattutto nelle località turistiche prossime alle aree di nidificazione, sono lo schiacciamento delle uova sotto il calpestio dei bagnanti, sotto gli ombrelloni, sotto le ruote di veicoli a motore e dei bulldozer usati per la pulizia delle spiagge, che arrivano a distruggere interi nidi. Anche le luci disturbano le piccole tartarughe: quelle che provengono dagli hotel, case e strade possono confonderle e disorientarle, portandole – una volta lasciati i gusci – nella direzione opposta al mare.

I LIDI AMICI DELLE TARTARUGHE IN ITALIA SONO OLTRE 500

Nella giornata dedicata alla Tartaruga marina vogliamo fare luce sui lidi e i bagni che in Italia decidono di essere loro amici. Dalla Maremma toscana al Salento, dal Litorale di Jesolo a quello di Ostia, gli stabilimenti italiani su cui sventola la bandiera che riconosce l’impegno nell’adozione di regole “tartafriendly” sono infatti oltre 500. E varie le regioni dove è possibile imbattersi in lidi amici vidimati da Legambiente: Toscana, Lazio, Marche, Campania, Puglia, Sardegna, Basilicata e Veneto.

CHE COSA FA UN LIDO TARTA FRIENDLY?

  • Evita l’occupazione degli arenili con strutture fisse
  • Proibisce l’accensione di fuochi e il campeggio
  • Di notte evita le emissioni luminose e sonore per evitare di disorientare i piccoli
  • Evita l’abbandono dei rifiuti e predispone cestini per la raccolta differenziata in spiaggia
  • Effettua un sopralluogo attento della spiaggia prima di procedere alla pulizia
  • Predilige la pulizia manuale rispetto a quella meccanica
  • Non permette l’introduzione di specie animali e vegetali estranee alle specie locali
  • Non utilizza sostanze erbicide per eliminare la vegetazione infestante
  • Non asporta, taglia o falcia la vegetazione autoctona
  • Non asporta alghe, piante marine o altri detriti marini spiaggiati
  • Evita di alterare il profilo dell’arenile tramite livellamenti, movimenti terra, escavazioni ecc.
  • Evita l’accesso non regolamentato nei siti sensibili nella fascia notturna fino alle 6 del mattino
  • Evita l’apertura di vie di accesso carrabili e la circolazione di mezzi a motore, prediligendo percorsi pedonali su passarelle in legno.

I promotori, per la Giornata Mondiale delle Tartarughe Marine del 16 giugno, invitano a non scoraggiarsi. Chiunque di noi può infatti fare subito almeno quattro cose per celebrarla: spegnere la luce, pulire una spiaggia, fare la raccolta differenziata e diffondere la parola.

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Nell’amichevole contro la Colombia, la Nazionale femminile degli Stati Uniti ha dimostrato ancora una volta quanto è all’avanguardia e ha fatto esordire Carson Pickett, giocatrice nata senza una parte del braccio sinistro. 

"La sensazione di essere diverso e l’ansia di non adattarsi è qualcosa che ho passato. Spero di incoraggiare altri a non vergognarsi di quello che sono.”

Questa volta la Nazionale statunitense ha mostrato, ancora una volta, quanto sia avanti nell’inclusione sociale e nelle pari opportunità. I diritti umani e sociali sono sempre in primo piano nella testa delle ragazze e della Federazione, che non di rado si sono esposte su tematiche importanti come il razzismo, l’omofobia e più in generale su questioni spinose.

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Di Edoardo Martini ✍

#lucenews #lucelanazione #carsonpickett #football #colombie #womensoccer #uswomensoccer #inspiretheworld
  • Il suo desiderio, più che legittimo, è semplicemente quello di partecipare al Jova Beach party di Viareggio, a settembre, insieme ai suoi amici. Eppure Enrico, classe 1965, padre di due meravigliosi figli adottivi e costretto su una sedia a rotelle dal 1988, non è riuscito a fare quello che tutto il resto della sua comitiva ha fatto con pochi semplici click sul sito di Ticketone: acquistare il suo biglietto. 

“Per noi disabili cose come questa sarebbero troppo semplici. Forse non tutti sanno che la realtà è che, se una persona nelle mie condizioni desidera partecipare a un qualsiasi evento, solitamente gli viene richiesto di individuare per conto proprio gli organizzatori, cercare sul rispettivo sito le indicazioni sulla modalità di richiesta dei biglietti (che variano da organizzatore ad organizzatore) e in fine allegare alla domanda di partecipazione il certificato di invalidità e un documento d’identità. Mai ci è permesso di usare le piattaforme online ad acquisto diretto come Ticketone.

Mi sono sentito ulteriormente discriminato: oltre ai miei limiti fisici mi sono dovuto scontrare con ulteriori ostacoli rappresentati da procedure imposte da persone che non hanno la minima idea di cosa significhi la parola ‘inclusione‘. E quello che più mi ha sorpreso è che questi limiti siano arrivati in abbinamento ad un evento di Jovanotti, che ritengo un paladino dell’inclusione. Mi chiedo se lui sia a conoscenza di tutto questo e cosa ne pensi in tal caso”.

Il racconto di Enrico nell’intervista a cura di Caterina Ceccuti ✍

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  • “Per cantare ho affrontato un lungo percorso di logopedia, ma voglio fare della musica un posto più inclusivo. 

Mi chiamo Francesco, in arte Brazzo, sono sordo e nella vita faccio rap”. In una frase, lo specchio di una vita in salita. La fatica di imparare a cantare senza poter ascoltare nulla se non “le vibrazioni delle casse”, gli anni della logopedia e la voglia di mettere in versi la realtà, le battaglie per il riconoscimento della propria comunità e la denuncia sociale.

Brazzo nasce a Taranto in una famiglia di sordi da tre generazioni e si trasferisce a Milano nel 2008.

“Già da bambino desideravo cantare solo che mi sentivo imbarazzato per il fatto che un sordo potesse cantare. Ho iniziato a parlare a cinque anni, all’inizio non parlavo molto bene e ho affrontato un lungo percorso di logopedia. Poi a trent’anni avevo questo desiderio lasciato nel cassetto e ho deciso di lanciarmi”.

Quando rappa – e rappa bene – lo fa anche attraverso la lingua dei segni. Nel 2020 ha partecipato a Italia
La tartaruga è per l'uomo un'icona immortale e una Venere trascurata. Il suo guscio - carapace preistorico e cupola celeste - risalente almeno a 220 milioni di anni fa ci ispira da sempre. Simbolo della connessione tra Cielo e Terra, la tartaruga incarna in modo ancestrale valori come la costanza e la pazienza. Per i nativi americani rappresenta la madre primordiale, mentre per gli indù l'unione degli opposti, del femminile e del maschile o dello yin e dello yang. Il suo passo lento e il suo fascino hanno ispirato, tra gli altri, la favola immortale con la lepre di La Fointaine e un cortometraggio animato premiato al Festival di Cannes: La tartaruga rossa di Michaël Dudok de Wit. Ma, oltre ad accenderci d'immaginazione, la cura per dimostriamo per quest'animale è quasi nulla. Anche in occasione della Giornata Mondiale della Tartaruga Marina del 2022, sei delle sette specie di tartarughe marine esistenti al mondo rimangono infatti in pericolo di estinzione.

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MINACCIATE DALLE ESTATI ALL’ITALIANA

Tralasciando il cambiamento climatico, che è un problema globale, il nemico numero due delle tartarughe marine in Italia è rappresentato, dopo la pesca, dalle nostre Estati. L'erosione e la cementificazione delle spiagge, delle battige, il crescente numero di ombrelloni e di lettini sulle nostre coste rischiano infatti - secondo l'ultimo report Wwf - di ridurre in futuro il numero dei nidi. Anche un uso indifferente e inconsapevole della spiaggia, però, uccide implacabilmente questi esemplari e lo fa tramite gesti ordinari. Un problema particolarmente grave, sentito soprattutto nelle località turistiche prossime alle aree di nidificazione, sono lo schiacciamento delle uova sotto il calpestio dei bagnanti, sotto gli ombrelloni, sotto le ruote di veicoli a motore e dei bulldozer usati per la pulizia delle spiagge, che arrivano a distruggere interi nidi. Anche le luci disturbano le piccole tartarughe: quelle che provengono dagli hotel, case e strade possono confonderle e disorientarle, portandole - una volta lasciati i gusci - nella direzione opposta al mare.

I LIDI AMICI DELLE TARTARUGHE IN ITALIA SONO OLTRE 500

Nella giornata dedicata alla Tartaruga marina vogliamo fare luce sui lidi e i bagni che in Italia decidono di essere loro amici. Dalla Maremma toscana al Salento, dal Litorale di Jesolo a quello di Ostia, gli stabilimenti italiani su cui sventola la bandiera che riconosce l’impegno nell’adozione di regole “tartafriendly” sono infatti oltre 500. E varie le regioni dove è possibile imbattersi in lidi amici vidimati da Legambiente: Toscana, Lazio, Marche, Campania, Puglia, Sardegna, Basilicata e Veneto.

CHE COSA FA UN LIDO TARTA FRIENDLY?

  • Evita l’occupazione degli arenili con strutture fisse
  • Proibisce l’accensione di fuochi e il campeggio
  • Di notte evita le emissioni luminose e sonore per evitare di disorientare i piccoli
  • Evita l’abbandono dei rifiuti e predispone cestini per la raccolta differenziata in spiaggia
  • Effettua un sopralluogo attento della spiaggia prima di procedere alla pulizia
  • Predilige la pulizia manuale rispetto a quella meccanica
  • Non permette l’introduzione di specie animali e vegetali estranee alle specie locali
  • Non utilizza sostanze erbicide per eliminare la vegetazione infestante
  • Non asporta, taglia o falcia la vegetazione autoctona
  • Non asporta alghe, piante marine o altri detriti marini spiaggiati
  • Evita di alterare il profilo dell’arenile tramite livellamenti, movimenti terra, escavazioni ecc.
  • Evita l’accesso non regolamentato nei siti sensibili nella fascia notturna fino alle 6 del mattino
  • Evita l’apertura di vie di accesso carrabili e la circolazione di mezzi a motore, prediligendo percorsi pedonali su passarelle in legno.
I promotori, per la Giornata Mondiale delle Tartarughe Marine del 16 giugno, invitano a non scoraggiarsi. Chiunque di noi può infatti fare subito almeno quattro cose per celebrarla: spegnere la luce, pulire una spiaggia, fare la raccolta differenziata e diffondere la parola.
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