Circa
75 milioni di persone nel Midwest, nel Nord-Est e nel Sud-Est degli Stati Uniti sono sotto
allerta per la qualità dell'aria, a causa del fumo degli
incendi scoppiati Canada che avvolge le principali città americane. Come si vede nelle immagini affollano la Rete una coltre grigia avvolge New York, mentre mercoledì 7 giugno la città era immersa in un suggestivo quanto insalubre arancio.
Lo smog arancione ha avvolto New York mercoledì 7 giugno, oscurando i suoi famosi grattacieli
Ma l'allarme riguarda anche
altre metropoli, come Boston, Washington, DC, Charlotte, Detroit e Indianapolis. Secondo le previsioni, le condizioni di pericolo persisteranno tanto che anche il Delaware, il Maryland, la Virginia settentrionale e la capitale della nazione questa mattina hanno fatto registrare una qualità dell'aria tra le peggiori al mondo.
Gli incendi
Nel 2023 in Canada sono stati già
bruciati più di 9 milioni di acri a causa degli incendi incontrollati, un'area circa 15 volte più ampia di quella normalmente registrata in questo periodo dell'anno. Gli effetti di questi fuochi hanno velocemente raggiunto il nord est degli Stati Uniti, oscurando il sole - nascosto da una fitta foschia - e rendendo
l'aria irrespirabile.
Tutta la città è in stato di allerta per la qualità dell'aria a causa del fumo, che sta interessando gran parte degli Stati Uniti nord-orientali
Quel che purtroppo appare certo è che il fumo che arriva dal Quebec continuerà a rendere il cielo della nazione sottostante di un inquietante arancione, senza che che si possa fare alcunché al riguardo. Jennifer Gray, meteorologa della CNN, ha dichiarato che con questa situazione si avrà a che fare "a fasi alterne
per il resto dell'estate". "Il Canada è ancora all'inizio della
stagione degli incendi e la situazione è appena degenerata; anche se alcuni giorni potrebbero essere migliori di altri, questo potrebbe essere un problema a lungo termine", ha aggiunto. "Siamo essenzialmente bloccati in uno schema meteorologico" spiega Gray, indicando un'area di alta pressione a nord-ovest dei Grandi Laghi. "Incanala questi venti da nord e trasporta il fumo giorno dopo giorno. Finché la direzione dei venti non cambierà, il fumo resterà sulla zona".
Il sole sorge dietro il One World Trade Center mentre il fumo ricopre il quartiere di Manhattan l'8 giugno 2023
Una nuova normalità: imparare a convivere col fuoco
Negli ultimi anni l'Occidente nordamericano è stato fortemente colpito dai roghi e nel 2022 anche l'Europa si è trovata a farci i conti. Quest'anno il fumo sta devastando la costa orientale. Una nuova, allarmante normalità. Le Nazioni Unite hanno infatti avvertito che il numero di incendi boschivi estremi
aumenterà del 14% entro il 2030 e del 30% entro il 2050. Secondo il rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente, il mondo deve quindi "imparare a convivere con il fuoco".
Il ritorno delle mascherine
A New York sono state distribuite un milione di mascherine e la popolazione è stata invitata a non uscire all'aperto se non per necessità o impegni inderogabili
E in questa nuova quotidianità, fatta di aria densa, irrespirabile, le mascherine, abbandonate nel post pandemia, sono riapparse nelle strade fra i residenti che cercano di mettere il naso e la gola al riparo da irritazioni. Lo Stato sta mettendo infatti a disposizione dei cittadini
un milione di Dpi N95, come annunciato mercoledì sera dal governatore Kathy Hochul. La quale ha definito lo stato delle cose "senza precedenti" e "una situazione molto seria e pericolosa", raccomandando alla popolazione dello Stato di evitare le attività all'aperto: "
Rimanete semplicemente in casa. L'aria fuori è nociva in quasi tutte le zone", ha dichiarato. Mercoledì a New York sono stati registrati alcuni dei più alti indici di qualità dell'aria (AQI). Mentre il dato normale è di 50, Brooklyn ha registrato un indice di 413 e Queens di 407, segnando un
aumento dell'800% rispetto a quello che è considerato un livello di qualità sicuro.
Attività sospese e l'invito a rimanere in casa
Le scuole hanno sospeso le attività all'aperto per tutelare i bambini, l'aeroporto Jfk ha sospeso i voli per scarsa visibilità e già ieri i sostenitori dei diritti degli animali hanno chiesto alle autorità locali lo stop delle carrozze che portano i turisti in giro per Central Park per proteggere i cavalli.
Il sindaco Eric Adams ha invitato i cittadini a "limitare l'esposizione" perché non è possibile prevedere il cambiamento del flusso di fumo
L'associazione che organizza la maratona, ha cancellato tutti gli eventi previsti per la giornata mondiale della corsa a causa della coltre di cenere e fumo che avvolge la città e che rende la qualità dell'aria la peggiore dal 1960. In base all'IQAir World Quality Index, New York risulta
la seconda più inquinata al mondo dopo solamente New Delhi. Il sindaco della Grande Mela,
Eric Adams, ha lanciato a sua volta un appello a stare al chiuso. "
Limitate l'esposizione. Questa non è una buona giornata per allenarsi per un maratona", ha detto chiedendo agli amanti della corsa di non celebrare il Global Running Day all'aperto. "Voglio essere chiaro, anche se ci potrebbe essere un miglioramento significativo delle condizioni entro venerdì mattina, è difficile prevedere il passaggio del fumo così lontano... si tratta di una serie di eventi imprevedibili". Il primo cittadino ha ribadito poi che la città non faceva registrare livelli di qualità dell'aria come questi dagli anni '60.
Le città più colpite
Nella top five delle città più inquinate di questi giorni c'è anche
Detroit, la capitale dell'auto americana che si trova proprio al confine con il Canada. Le attività all'aperto sono state sospese anche nelle scuole di Washington Dc, mentre a Philadelphia le autorità sanitarie hanno esortato i cittadini ad "evitare un'eccessiva attività fisica all'aperto e, se possibile, a usare la mascherina". E se milioni di americani respirano con difficoltà,
per i canadesi la situazione è ancora peggiore. Toronto, Montreal e Ottawa sono le città che stanno pagando
il prezzo più alto delle centinaia di incendi che stanno bruciano il Paese, con la situazione che non è destinata a migliorare a breve.