India, i (falsi) video virali che alimentano odio religioso e misoginia

Uomini con il burqa che rapiscono bambini, induisti che vogliono sposare le sorelle per convertirle alla loro fede. Tanto successo sui social, ma a quale prezzo?

di MARIANNA GRAZI -
13 agosto 2023
video falsi india

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In India crescono l'odio religioso e la misoginia. Ad alimentare questa tendenza sono, in particolare, persone abili nel... videomaking.

Criminali con il burqa?

In un filmato condiviso e visto da milioni di persone in India, si vede un uomo assalire una persona che indossa un burqa nero e tiene in braccio un bambino. Quando il presunto aggressore solleva a forza il velo si vede che sotto c'è un altro uomo. Nel messaggio che accompagna la clip, in lingua hindi, si avvertono gli utenti che dovrebbero "essere consapevoli" dei criminali che usano tipico abito usato dalle donne musulmane in tutto il mondo - per camuffarsi e "rapire i bambini". Pubblicato su YouTube all'inizio dell'anno, il video è stato visualizzato più di 29 milioni di volte prima di essere cancellato. Ma perché eliminarlo, se il messaggio contenuto era così importante? Semplice, perché non mostrava eventi reali.

Falsi video spacciati per eventi reali

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Un finto sarto musulmano tratta male una giovane indù: nel messaggio si invitano le donne indiane a non trattare con commercianti di fede islamica, accusati di avere "una mentalità cattiva"

Si tratta di rappresentazioni realizzate da attori dilettanti. Ce ne sono moltissimi altri che circolano in rete, sui social, filmati creati ad hoc, apparentemente per l'intrattenimento, spacciati in realtà come testimonianze di eventi realmente accaduti nel Paese. Spesso le clip sono accompagnate da affermazioni false, che alimentano l'odio tra le varie fedi e la misoginia. Da quando il partito nazionalista indù Bharatiya Janata Party del primo ministro Modi è salito al potere, nel maggio 2014, le tensioni tra le comunità religiose. Nel dicembre 2021 uno di questi video è diventato virale ed è stato condiviso insieme ad affermazioni prive di prove in diverse lingue, secondo le quali gli uomini musulmani cercavano di intossicare le ragazze indù mettendo del cibo nel loro piatto. Sotto il video molti utenti, credendo che fosse vero, hanno lasciato commenti islamofobici del tipo: "Attenzione alla jihad dell'amore". Si fa quindi riferimento a una teoria cospirativa che sostiene che gli uomini di fede musulmana corteggino le donne indù per convertirle all'Islam. Un'altra clip mostra un sarto musulmano che si comporta male con una signora del luogo. È stata condivisa diverse volte su Twitter e Facebook, accompagnata dall'invito: "Le sorelle e le figlie sono pregate di non andare nei negozi islamici, sono persone con una cattiva mentalità".

Relazioni illecite nella comunità indù? Tendenza di successo

Ci sono poi quelli che ritraggono relazioni illecite tra amici, familiari e persone con un'enorme differenza di età. A maggio sono stati diffusi due video di questo tipo, con false affermazioni che attaccano la comunità indù.
 
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Un post condiviso da Vikram Mishra (@vikrammishraofficial)

Il primo ritraeva un uomo vestito con un abito color zafferano che affermava di voler sposare sua sorella. Nel secondo, la stessa ragazza viene mostrata con indosso il burqa e lui afferma di volerla sposare per convertirla all'induismo. I filmati – ce ne sono centinaia simili ma con attori diversi – si trovano su un canale YouTube con più di 400.000 follower che pubblica abitualmente questi montaggi. Quando la BBC ha chiesto a Vikram Mishra, proprietario del canale, se fosse consapevole che i suoi video sono percepiti come reali, ha risposto: "Tutti vogliamo avere successo. Io faccio video che vanno bene in base alle tendenze della società". E ha aggiunto che li realizza solo per "intrattenimento e visualizzazioni, dato che il mio team di 12 persone si guadagna da vivere con il nostro canale YouTube".

Perché questi filmati sono pericolosi?

Il problema è che molte delle false narrazioni che prendono di mira le varie comunità di credenti incoraggiano anche la polizia morale contro le donne. E talvolta, persino i media locali hanno scambiato i video inscenati per notizie. Molti mostrano, come abbiamo visto, persone che indossano il burqa per rapire bambini. E questo, nella realtà, porta a conseguenze concrete: negli ultimi anni, le autorità hanno dovuto lanciare avvertimenti contro le fake news, perché  diverse persone sono state attaccate da folle inferocite che le credevano rapitori.
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Filmati realizzati da attori ma spacciati per veri, che diventano virali e alimentano l'odio tra fedeli di varie religioni

Questi video recitati sono accompagnati da strategie di disinformazione che possono creare confusione tra gli utenti dei social media. In alcuni ci sono disclaimer, ma possono essere nascosti a metà o alla fine delle clip. Il più delle volte, inoltre, il testo è in inglese, e non sempre viene compreso dagli spettatori. In base a un fact-check di Alt News, la clip originale dell'uomo che indossa il burqa - poi cancellata dal suo creatore - riportava in realtà un disclaimer che dichiarava che si trattava di "un'opera di finzione". Ma era visibile solo per un secondo. La maggior parte di questi filmati (oltre 400) sono stati realizzati da Venkat Seepana, creatore con sede a Hyderabad, e sono caratterizzati da un segno di registrazione e da una marcatura temporale, come quelli delle telecamere a circuito chiuso. Il suo canale YouTube ha oltre 1,2 milioni di iscritti. Alla BBC dichiara di averli realizzati per "diffondere consapevolezza e mostrare situazioni di vita reale". Alishan Jafri, giornalista e studioso di disinformazione, sostiene che le fiction che diventano virali possono non portare alla violenza fisica. Ma approfondiscono i pregiudizi religiosi esistenti. "Questi video aggiungono benzina al fuoco in una società già divisa e polarizzata. La maggior parte di questi video sono rivolti contro alcune comunità, in particolare i musulmani, e quando diventano virali, contribuiscono alla violenza strutturale contro la comunità minoritaria".