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Nina Zilli a Luce: "Fare famiglia oggi è un atto di coraggio"

La cantautrice sul palco del terzo Festival di Luce! a parlare di nuclei tradizionali e non, di genitorialità e maternità

di BARBARA BERTI -
24 ottobre 2023
Il Festival di Luce!

Il Festival di Luce!

Nina Zilli fresca del “Women in Cinema Award”, premio alle eccellenze femminili, ricevuto alla Festa del cinema di Roma nei giorni scorsi, è stata tra gli ospiti di Luce! durante il terzo festival del canale nel Salone dei Cinquecento, a Firenze, il 21 ottobre.

Nina Zilli: "Fare famiglia è un atto di coraggio"

Nina Zilli, pseudonimo di Maria Chiara Fraschetta, è cantante, attrice, scrittrice e mamma. A giugno 2023 ha dato alla luce la primogenita Anna Blue. "Fare famiglia oggi è un atto di coraggio, la condivisione è alla base del rapporto" sostiene sul palco durante il panel dedicato proprio ai nuovi e vecchi modi di intendere i nuclei familiari, in cui si parla di genitorialità insieme alla performer Lidia Carew e al referente per le Famiglie Arcobaleno in Toscana Cristiano Fico. A coordinare gli interventi è Valerio Baroncini, vicedirettore de il Resto del Carlino.
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Al festival si parla di genitorialità e famiglie con Cristiano Fico, Lidia Carew, Nina Zilli e Valerio Baroncini (New Press Photo)

Nuclei tradizionali e non

La cantautrice spiega il motivo della sua affermazione: “Quando siamo in tour ci definiamo ‘famiglia’ non a caso, ma perché stiamo fianco a fianco per giorni, mesi, anni. Sempre con le stesse persone, anche se non tradizionale è una famiglia”. E per certi aspetti è sicuramente un nucleo più sicuro rispetto alle famiglie tradizionali, quelle “basate sui rapporti di sangue dove si consumano, ogni giorno, femminicidi” ricorda l’artista 43enne. “La mia idea è molto vasta: qualsiasi tipo di famiglia è fondamentale nella vita perché da 'da soli non si può resistere. Ma insieme, come un miracolo'" dice la cantante parafrasando la sua canzone intitolata proprio "Come un miracolo”.

Le donne sovversive e la meritocrazia

Ricordando che nella storia delle arti “donne sovversive” che hanno lottato per i diritti e per l’emancipazione ce ne sono state parecchio, Zilli non nega che ancora c’è tanto da fare. “Mi auguro che il processo si velocizzi e si arrivi alla meritocrazia vera così che il sesso, maschio o femmina, non conti più. È giusto che vada avanti chi è più bravo”.
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La cantautrice 43enne e sullo sfondo la performer Lidia Carew (New Press Photo)

Nella chiacchierata, la cantante ricorda anche i problemi professionali avuti durante la gravidanza. “Ero incinta al quarto mese – ricorda – e quando la gravidanza è stata resa pubblica ero in trattativa per un evento privato che avrei dovuto fare dopo il parto ma mi hanno ‘scaricato’, come se la gravidanza fosse una malattia”. La cantante, però, non condanna l’intera società: “Ci sono anche persone buone, oggi ho con me la piccola Anna Blue. Anche quando sono andata in Rai mi è stato concesso di portare la piccola, del resto devo allattarla”. Secondo Nina Zilli nelle lotte per i diritti e l’uguaglianza di genere “c’è bisogno anche degli uomini, anche loro devono far sentire la loro voce”.