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Home » Spettacolo » Australia Eurovision, tra autismo e artisti queer: l’inno di Sheldon Riley per accettare la diversità

Australia Eurovision, tra autismo e artisti queer: l’inno di Sheldon Riley per accettare la diversità

"Not the Same", è una ballata dark autobiografica, in cui il 23enne di Sidney racconta cosa voglia dire vivere da emarginato e scoprirsi più forti. E in giuria l'Australia schiera la Drag queen Courtney Act

Marianna Grazi
12 Maggio 2022
Sheldon Riley_Eurovision

Sheldon Riley rappresenta l'Australia all'Eurovision Song Contest 2022

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Partiamo da un chiarimento: l’Australia, pur non essendo evidentemente un Paese Europeo, partecipa all’Eurovision (dal 2015 con un brano in gara) perché dal 1979 l’emittente radiotelevisiva australiana Special Broadcasting Service (SBS) è diventata membro associato dell’European Broadcasting Union, EBU che produce e tramette l’evento canoro. E veniamo invece alla notizia, ovvero il concorrente di quest’anno, Sheldon Riley, che presenta la sua Not The Same durante la seconda semifinale, giovedì 12 maggio. Riley è apertamente gay e autistico, e dal palco del Pala Olimpico di Torino è pronto ad emozionare il pubblico con un brano che è un’autobiografia di chi si sente escluso ma riesce a trovare dentro di sé la forza per affermarsi. Ma le novità non si esauriscono qui: un’altra importante componente del Team sarà la Spokesperson e membro della giuria dell’Australia all’Eurovision Song Contest 2022, Courtney Act.

Sheldon Riley rappresenta l’Australia all’Eurovision Song Contest 2022 con “Not the Same”

Chi è Sheldon Riley

SheldonRiley_Australia_Eurovision
Sheldon Riley ha scoperto di essere autistico a 15 anni, dopo un’infanzia da emarginato

Nato a Sidney 23 anni fa Sheldon Riley, pseudonimo di Sheldon Hernandez è il cantante che rappresenterà l’Australia all’Eurovision Song Contest 2022 con il brano Not the Same. Due ‘caratteristiche’ in particolare, ne fanno uno degli artisti più peculiari e interessanti da seguire in questa edizione: l’autismo e l’omosessualità.
A 15 anni ha scoperto di essere autistico (ha la sindrome di Asperger), dopo un’infanzia difficile, contraddistinta dal suo sentirsi ‘diverso’, fuori posto. “Mi dissero per molto tempo che non sarei riuscito a fare nulla, che non avrei mai funzionato come gli altri esseri umani, a lavorare, avere amici, o essere in una relazione”, ha raccontato il 23enne a SBS News. A lungo i genitori, papà filippino e mamma australiana, entrambi profondamente religiosi, hanno pregato perché il suo autismo “scomparisse”, in un tentativo goffo ma amorevole di proteggerlo e garantirgli una vita migliore.
Ma il giovane artista ha ben presto preso in mano le redini della sua esistenza, lasciandosi alle spalle discriminazione e pietismo, e facendosi conoscere per il suo vero talento, quello musicale. Un percorso di rinascita incredibile, in cui lo ha accompagnato la sua stessa famigli: il papà ha smesso di pregare per lui e lo aiuta invece a cucire i suoi spettacolari abiti di scena. A 17 anni Sheldon ha stupito sulle note di Ordinary People, di John Legend, a “X-Factor Australia”, mentre nel 2018 si è piazzato al terzo posto di “The Voice”. Arrivato alle fasi finali anche di American’s Got Talent nel 2020, due anni dopo è stato fra gli undici partecipanti di “Eurovision – Australia Decides 2022”, evento dove è stato selezionato come rappresentante dell’Australia all’Eurovision Song Contest 2022.

L’omosessualità

Riley maschera
Riley nelle sue esibizioni pop dall’ambientazione cupa e onirica, indossa una rete metallica sul volto che ne nasconde i dettagli

“Ricordo che feci coming out come gay a 14 o 15 anni. Da quel momento diventai una personale socievolissima. Mi feci parecchi amici, parlavo con chiunque. Ma ho sempre saputo di poterlo fare, vivevo solo nella paura”. Tappa fondamentale nella vita di un ragazzo che, appunto si era sempre sentito diverso dagli altri, è stata anche l’affermazione della sua sessualità. Nello stesso periodo in cui Sheldon Riley ha scoperto l’autismo, ha compreso anche chi fosse veramente, che quell’attrazione verso le persone del suo stesso sesso era qualcosa di serio e che l’unico modo per smettere di averne paura era affermarlo con forza, ma allo stesso tempo sentendosi del tutto normale. Una scommessa su se stesso che oggi racconta alla Bbc News con orgoglio.

“Persone con autismo, persone parte della comunità Lgbtqia+, persone di etnicità diverse. Tutti indossiamo una maschera ogni giorno, cerchiamo sempre di essere qualcosa che non siamo”, afferma il giovane artista, che nelle sue esibizioni è solito presentarsi sul palco con il volto coperto da sfavillanti reti metalliche che ne nascondono in parte i dettagli. Una sorta di protezione dal mondo esterno ma allo stesso tempo da se stesso, da quello che non riesce ancora ad accettare. Una maschera che però è riuscito coraggiosamente a togliere nella performance che lo ha proiettato direttamente a Torino, all’Eurovision Song Contest 2022. Si è mostrato nella sua umanità, scegliendo di far vedere pregi e difetti al mondo intero: “Per me è stata una rappresentazione visiva di tutto questo, per dire che so che ho il controllo di togliere e indossare quella maschera, e non ho intenzione di indossarla per nessun altro oltre che me stesso”.

Il brano “Not the same”

Not The Same, il brano che il rappresentante dell’Australia Sheldon Riley presenterà sul palco dell’Eurovision 2022 nella seconda semifinale di giovedì 12 maggio, è una ballad dark pop scritta dal giovane artista con il produttore Cam Nacson. Un testo autobiografico, un inno di scoperta e affermazione personale, in cui Riley racconta in musica il suo essere stato escluso a lungo, in un ambiente conservatore come quello in cui ha vissuto, per la sua omosessualità e per l’autismo. Uno smascherarsi, anche figurativo, un messaggio positivo al piccolo Sheldon che temeva di non riuscire a fare nulla nella sua vita e invece è arrivato a conquistarsi un posto in uno dei più ambiti palcoscenici musicali al mondo. Ma ancor più un invito alla riflessione a chi demonizza le proprie diversità: “Non importa quante volte sono crollato – conclude Riley – e mi hanno detto cosa non potevo fare qualcosa. Ho ricreato me stesso come chi volevo essere”.

Un’icona Drag in giuria. Chi è Courtney Act

Courtney-Act-Eurovision
La drag Courtney Act fa parte della giuria australiana all’Eurovision ed è la Spokenperson, colei che annuncerà drante la finale a chi saranno assegnati i punti del suo Paese

Un concorrente queer ma anche una Drag Queen come membro della giuria e Spokenperson. L’Australia è il Paese più inclusivo dell’edizione numero 66 dell’Eurovision Song Contest. Come svelato dall’emittente SBS sarà infatti l’iconica Courtney Act ad annunciare, durante la finalissima al Pala Olimpico di Torino, a chi andranno i 12 punti della giuria australiana. Accanto a lei la conduttrice radiofonica Bridget Hustwaite, il presentatore Dylan Lewis, lo stand-up comedian Matt Okine, la produttrice degli APRA Music Awards Milly Petriella e la cantante Montaigne

Australia’s 2022 Eurovision Jury has just been announced! On the jury is Dylan Lewis, Montaigne, Matt Okine, Bridget Hustwaite, and Milly Petriella. Plus, Australian icon Courtney Act will take on the legendary role of the Australia’s Eurovision Spokesperson.#SBSEurovision pic.twitter.com/EEHZ3ddGrH

— SBS Eurovision (@SBSEurovision) May 9, 2022

Courtney Act è una drag queen, cantante e personaggio televisivo australiano ed è salita alla ribalta per la prima volta gareggiando nella prima stagione di Australian Idol nel 2003. Anche lei – come il cantante australiano in gara quest’anno – ha partecipato, nel 2019, alle selezioni nazionali  dell'”Eurovision – Australia Decides” con il brano Fight For Love, piazzandosi però al quarto posto.

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  • Nino Gennaro cresce in un paese complesso, difficile, famigerato per essere stato il regno del boss Liggio, impegnandosi attivamente in politica; nel 1975 è infatti responsabile dell’organizzazione della prima Festa della Donna, figura tra gli animatori del circolo Placido Rizzotto, presto chiuso e, sempre più emarginato dalla collettività, si trova poi coinvolto direttamente nel caso di una sua amica, percossa dal padre perché lo frequentava e che sporse denuncia contro il genitore, fatto che ebbe grande risonanza sui media. Con lei si trasferì poi a Palermo e qui comincia la sua attività pubblica come scrittore; si tratta di una creatività onnivora, che si confronta in diretta con la cronaca, lasciando però spazio alla definizione di mitologie del corpo e del desiderio, in una dimensione che vuole comunque sempre essere civile, di testimonianza.

Nel 1980 a Palermo si avviano le attività del suo gruppo teatrale “Teatro Madre”, che sceglie una dimensione urbana, andando in scena nei luoghi più diversi e spesso con attori non professionisti (i testi si intitolano “Bocca viziosa”, “La faccia è erotica”, “Il tardo mafioso Impero”), all’inseguimento di un cortocircuito scena/vita. Già il logo della compagnia colpisce l’attenzione: un cuore trafitto da una svastica, che vuole alludere alla pesantezza dei legami familiari, delle tradizioni vissute come gabbia. Le sue attività si inscrivono, quindi, in uno dei periodi più complessi della storia della città siciliana, quando una sequenza di delitti efferati ne sconvolge la quotidianità e Gennaro non è mai venuto meno al suo impegno, fondando nel 1986 il Comitato Cittadino di Informazione e Partecipazione e legandosi al gruppo che gestiva il centro sociale San Saverio, dedicandosi quindi a numerosi progetti sociali fino alla morte per Aids nel 1995.

La sua drammaturgia si alimenta di una poetica del frammento, del remix, con brani che spesso vengono montati in modo diverso rispetto alla loro prima stesura.

Luca Scarlini ✍

#lucenews #lucelanazione #ninogennaro #queer
  • -6 a Sanremo 2023!

Questo Festival ha però un sapore dolceamaro per l
  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

#lucenews #lucelanazione #dirittodivoto #womenrights #1febbraio1945
  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

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Partiamo da un chiarimento: l'Australia, pur non essendo evidentemente un Paese Europeo, partecipa all'Eurovision (dal 2015 con un brano in gara) perché dal 1979 l’emittente radiotelevisiva australiana Special Broadcasting Service (SBS) è diventata membro associato dell’European Broadcasting Union, EBU che produce e tramette l'evento canoro. E veniamo invece alla notizia, ovvero il concorrente di quest'anno, Sheldon Riley, che presenta la sua Not The Same durante la seconda semifinale, giovedì 12 maggio. Riley è apertamente gay e autistico, e dal palco del Pala Olimpico di Torino è pronto ad emozionare il pubblico con un brano che è un'autobiografia di chi si sente escluso ma riesce a trovare dentro di sé la forza per affermarsi. Ma le novità non si esauriscono qui: un'altra importante componente del Team sarà la Spokesperson e membro della giuria dell’Australia all’Eurovision Song Contest 2022, Courtney Act.
Sheldon Riley rappresenta l'Australia all'Eurovision Song Contest 2022 con "Not the Same"

Chi è Sheldon Riley

SheldonRiley_Australia_Eurovision
Sheldon Riley ha scoperto di essere autistico a 15 anni, dopo un'infanzia da emarginato
Nato a Sidney 23 anni fa Sheldon Riley, pseudonimo di Sheldon Hernandez è il cantante che rappresenterà l'Australia all'Eurovision Song Contest 2022 con il brano Not the Same. Due 'caratteristiche' in particolare, ne fanno uno degli artisti più peculiari e interessanti da seguire in questa edizione: l'autismo e l'omosessualità. A 15 anni ha scoperto di essere autistico (ha la sindrome di Asperger), dopo un'infanzia difficile, contraddistinta dal suo sentirsi 'diverso', fuori posto. “Mi dissero per molto tempo che non sarei riuscito a fare nulla, che non avrei mai funzionato come gli altri esseri umani, a lavorare, avere amici, o essere in una relazione”, ha raccontato il 23enne a SBS News. A lungo i genitori, papà filippino e mamma australiana, entrambi profondamente religiosi, hanno pregato perché il suo autismo "scomparisse", in un tentativo goffo ma amorevole di proteggerlo e garantirgli una vita migliore. Ma il giovane artista ha ben presto preso in mano le redini della sua esistenza, lasciandosi alle spalle discriminazione e pietismo, e facendosi conoscere per il suo vero talento, quello musicale. Un percorso di rinascita incredibile, in cui lo ha accompagnato la sua stessa famigli: il papà ha smesso di pregare per lui e lo aiuta invece a cucire i suoi spettacolari abiti di scena. A 17 anni Sheldon ha stupito sulle note di Ordinary People, di John Legend, a "X-Factor Australia", mentre nel 2018 si è piazzato al terzo posto di "The Voice". Arrivato alle fasi finali anche di American’s Got Talent nel 2020, due anni dopo è stato fra gli undici partecipanti di "Eurovision - Australia Decides 2022", evento dove è stato selezionato come rappresentante dell'Australia all'Eurovision Song Contest 2022.

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“Ricordo che feci coming out come gay a 14 o 15 anni. Da quel momento diventai una personale socievolissima. Mi feci parecchi amici, parlavo con chiunque. Ma ho sempre saputo di poterlo fare, vivevo solo nella paura”. Tappa fondamentale nella vita di un ragazzo che, appunto si era sempre sentito diverso dagli altri, è stata anche l'affermazione della sua sessualità. Nello stesso periodo in cui Sheldon Riley ha scoperto l'autismo, ha compreso anche chi fosse veramente, che quell'attrazione verso le persone del suo stesso sesso era qualcosa di serio e che l'unico modo per smettere di averne paura era affermarlo con forza, ma allo stesso tempo sentendosi del tutto normale. Una scommessa su se stesso che oggi racconta alla Bbc News con orgoglio. "Persone con autismo, persone parte della comunità Lgbtqia+, persone di etnicità diverse. Tutti indossiamo una maschera ogni giorno, cerchiamo sempre di essere qualcosa che non siamo", afferma il giovane artista, che nelle sue esibizioni è solito presentarsi sul palco con il volto coperto da sfavillanti reti metalliche che ne nascondono in parte i dettagli. Una sorta di protezione dal mondo esterno ma allo stesso tempo da se stesso, da quello che non riesce ancora ad accettare. Una maschera che però è riuscito coraggiosamente a togliere nella performance che lo ha proiettato direttamente a Torino, all'Eurovision Song Contest 2022. Si è mostrato nella sua umanità, scegliendo di far vedere pregi e difetti al mondo intero: "Per me è stata una rappresentazione visiva di tutto questo, per dire che so che ho il controllo di togliere e indossare quella maschera, e non ho intenzione di indossarla per nessun altro oltre che me stesso”.

Il brano "Not the same"

Not The Same, il brano che il rappresentante dell'Australia Sheldon Riley presenterà sul palco dell'Eurovision 2022 nella seconda semifinale di giovedì 12 maggio, è una ballad dark pop scritta dal giovane artista con il produttore Cam Nacson. Un testo autobiografico, un inno di scoperta e affermazione personale, in cui Riley racconta in musica il suo essere stato escluso a lungo, in un ambiente conservatore come quello in cui ha vissuto, per la sua omosessualità e per l'autismo. Uno smascherarsi, anche figurativo, un messaggio positivo al piccolo Sheldon che temeva di non riuscire a fare nulla nella sua vita e invece è arrivato a conquistarsi un posto in uno dei più ambiti palcoscenici musicali al mondo. Ma ancor più un invito alla riflessione a chi demonizza le proprie diversità: “Non importa quante volte sono crollato - conclude Riley - e mi hanno detto cosa non potevo fare qualcosa. Ho ricreato me stesso come chi volevo essere”.

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Courtney-Act-Eurovision
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Australia’s 2022 Eurovision Jury has just been announced! On the jury is Dylan Lewis, Montaigne, Matt Okine, Bridget Hustwaite, and Milly Petriella. Plus, Australian icon Courtney Act will take on the legendary role of the Australia’s Eurovision Spokesperson.#SBSEurovision pic.twitter.com/EEHZ3ddGrH

— SBS Eurovision (@SBSEurovision) May 9, 2022
Courtney Act è una drag queen, cantante e personaggio televisivo australiano ed è salita alla ribalta per la prima volta gareggiando nella prima stagione di Australian Idol nel 2003. Anche lei - come il cantante australiano in gara quest'anno - ha partecipato, nel 2019, alle selezioni nazionali  dell'"Eurovision - Australia Decides" con il brano Fight For Love, piazzandosi però al quarto posto.
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