Valentina domanda a Manuel se, insieme a lui e agli altri amici, può giocare a calcio anche lei. Ma a quella "strana" richiesta Manuel dice di no e si mette a ridere, convinto che
per giocare a calcio serva essere un
maschio. E indica a Valentina gli spalti, dicendole che, se proprio vuole, può fare il tifo con le altre ragazze. A Olmo, invece, piace raccogliere margherite, ma ecco che quando Daniele lo vede con quelle margherite in mano, gli dice senza mezzi termini che è
una femminuccia.
Il progetto "Che genere di film"
Queste sono solo alcune delle sceneggiature dei cortometraggi che, circa
300 studenti di 14 classi delle scuole medie della Toscana e della Lombardia, hanno ideato e realizzato partecipando al progetto "
Che genere di film". Gli Istituti coinvolti dal progetto sono le scuole secondarie di primo grado Beato Angelico (Firenze), Puccini (Firenze), Spinelli (Scandicci), Lippi (Prato), Antonioli (Temù - provincia di Brescia). Promosso dalla Fondazione Stensen, il progetto mira a educare i ragazzi alla
diversità e ad
abbattere gli stereotipi, soffermandosi sul fatto che questi ultimi a volte risultano amplificati dalla raffigurazione cinematografica e audiovisiva in generale.
Trecento ragazzi delle scuole medie diventano registi nel progetto "Che genere di film"
"Che genere di film" ha dunque l'obiettivo di offrire ai/lle ragazzi/e di oggi, donne e uomini del futuro, gli strumenti concettuali, tecnici - attraverso una prima alfabetizzazione del linguaggio per immagini e dell'audiovisivo - ed emotivi per avere consapevolezza e imparare a riconoscere gli
stereotipi di genere che affliggono la nostra società. Parte integrante del progetto sono i
workshop che riguardano le tematiche di genere, e anche un percorso per imparare i
fondamenti del linguaggio filmico e della storia del cinema, con un focus sul
ruolo della donna, dalle origini ai giorni nostri.
Da studenti a troupe cinematografica
Gli studenti coinvolti nel progetto - realizzato dallo Stensen grazie alla selezione riconosciuta dal bando Miur/Mibact "Il cinema e l’Audiovisivo a scuola, Progetti di rilevanza territoriale" - sono chiamati anche a vestire i panni di
una troupe cinematografica vera e propria, girando a tutti gli effetti un
cortometraggio che racconti una storia coerente con il tema del progetto. Studenti protagonisti dal "Ciak" in poi dunque, grazie al coordinamento e alla guida di un team di registi, guidati in Toscana da Duccio Chiarini e in Lombardia da Nicola Zambelli. "La società contemporanea si fonda sull’immagine - ha detto la responsabile del progetto per la Fondazione Stensen, Chiara Bettarini -. Le nuove generazioni in particolare fruiscono e producono contenuti audiovisivi costantemente. Fornire agli studenti strumenti e competenze idonei per decodificare il
linguaggio delle immagini e dare loro l’opportunità di sperimentare concretamente quali siano le fasi di elaborazione di un prodotto audiovisivo professionale, significa primariamente renderli più consapevoli di ciò che li circonda”.