Dana Al Fardan: “Qatar un Paese conservatore? Molte restrizioni arrivano dalle famiglie”

Prima compositrice e cantautrice del piccolo emirato, la 40enne racconta la condizione sociale delle donne nello Stato, sfatando un po’ di pregiudizi. Questa sera si esibirà in concerto a Fiesole

di GIOVANNI BOGANI
17 luglio 2024
Nel mondo di Dana Al Fardan

Nel mondo di Dana Al Fardan

FIRENZE –  “Ho scritto la canzone ‘Hope for Gaza’, speranza per Gaza. E ho partecipato al programma delle Nazioni Unite per distribuire razioni di cibo ai rifugiati palestinesi nei campi profughi. Ma adesso occorrono nuove maniere per aiutare quella gente, perché non è possibile mandare aiuti direttamente a Gaza. Persino le Nazioni Unite non possono fare molto; alcuni loro operatori sono stati uccisi, mentre cercavano di portare aiuto alla popolazione. La mia opinione, su tutto questo, è molto semplice: la gente non merita queste sofferenze. Qualunque sia la ragione di questo conflitto, il costo umano è troppo alto. Il rispetto per la vita è un obbligo globale”. Sono parole di Dana Al Fardan, la prima compositrice e cantante del Qatar a conquistare notorietà internazionale. Dana, quarant’anni, figlia di imprenditori qatarioti, ha già scritto e portato in scena due suoi musical in Europa, e si è esibita al gala di Chopard, al festival di Cannes, davanti ad una entusiasta Meryl Streep. In questi giorni è in Italia. La incontriamo in un hotel sulle colline fiesolane dove presenterà, al Teatro romano di Fiesole, il suo spettacolo immersivo dal titolo “Indigo”.

Dana al Fardan
Dana al Fardan

Dana, lei è la prima donna cantautrice e musicista del Qatar. Un paese molto ricco, ma anche – dalle notizie che filtrano – molto conservatore. Qual è la condizione della donna, in generale, in Qatar? “È un Paese conservatore, è vero, ma io, da donna, dico che molte restrizioni alle quali assistiamo non sono richieste dallo Stato, ma dalle famiglie. Ci sono famiglie più o meno tradizionaliste, che impongono limitazioni. Ma io, per esempio, mi vesto come voglio, qui come in Qatar. E non vado incontro a problemi né a punizioni. Non è stato facile spiegare alla mia famiglia che avrei fatto la musicista: ma oggi hanno accettato la mia scelta, e la sostengono”. Come è nata la sua passione musicale? “A cinque anni vidi per la prima volta un pianoforte, nel club del tennis che mio padre frequentava. Lo guardavo ogni sera, diventò un’ossessione. Con il tempo, con tanto ascolto, ho iniziato a comporre delle musiche. Adesso sto studiando per diventare direttrice d’orchestra”.

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Lei è emersa nella società del Qatar. Ci sono altre donne in ruoli di rilievo nella vita pubblica? “Il governo ha adesso una direttrice dei musei e sua sorella è il capo della fondazione del Qatar per l’istruzione. Ci sono due donne in posizioni chiave per la cultura del nostro Paese”. L’omosessualità in Qatar viene considerata un reato e punita con pene molto gravi, a volte con la pena di morte. Come è la situazione per quello che riguarda i diritti civili? Anche riguardo ai lavoratori che vengono da altri Paesi. “Io non sono al corrente di gravi violazioni dei diritti civili da parte dello Stato. E riguardo al lavoro, ci sono regole molto precise per l’utilizzo dei lavoratori stranieri. Ci sono imprenditori che violano le regole, ma le regole a tutela dei lavoratori ci sono”. Come sta cambiando il Qatar? “Dalla crisi economica del 2008, sta cercando di andare al di là di una economia basata solamente sul petrolio. E questo ha portato alla ricerca di altre forme, altre vie alternative. E in questo senso va anche la musica. Stiamo costruendo la nostra identità culturale. Siamo un Paese giovane, ancora ‘in progress’. Il Qatar ha preso una posizione precisa, e positiva, riguardo all’empowerment femminile e per la presenza delle donne nel mondo artistico. Io stessa sto ricevendo molto sostegno dal mio Stato”. Il concerto di Fiesole, un’esperienza immersiva con luci, suoni e colori, mette insieme musica mediorientale e sonorità elettroniche occidentali. Questa sera, 17 luglio, al Teatro romano vedrà la collaborazione della Qatar Philarmonic Orchestra e della giovane orchestra under 35 La Filharmonie, oltre che della Lyric dance company diretta da Alberto Canestro.