Kylian Mbappé e Cristiano Ronaldo che si baciano sul campo di calcio: a pochi giorni dall’inizio del Mondiale di calcio in Qatar, si moltiplicano le forme di protesta per denunciare la mancanza di rispetto per i diritti umani e civili del paese ospitante l’evento. Dopo la campagna della Chiesa tedesca con la suora filippina che sventola il cartellino rosso, ecco un murales che pone l’attenzione sulla questione Lgbt. “Hanno FIFA dei gay” è la nuova provocatoria opera di Andrea Villa, lo street artist, ribattezzato il Banksy torinese, realizzata in vista dell’avvio dei Mondiali in Qatar, e apparsa in corso Fiume e in corso Regina Margherita del capoluogo piemontese. I manifesti rappresentano due noti calciatori, Kylian Mbappé (attaccante del Paris Saint-Germain e della nazionale francese) e il fenomeno Cristiano Ronaldo (capitano della nazionale portoghese e attaccante del Manchester United anche se l’avventura pare al capolinea) mentre si baciano sul rettangolo di gioco.
“Ho voluto porre due principali problemi del mondo del calcio - spiega Villa -. Il primo è la questione Lgbt e l’omofobia latente nell’ambiente calcistico. Ho rappresentato Mbappé e Ronaldo che si baciano, icone del calcio moderno in un mondo dove non vi sono calciatori di Serie A dichiaratamente omosessuali (molto strano), e dove le donne nei programmi sportivi sono considerate oggetti senza cervello”. Il calciatore rappresentato da Villa non è in realtà Kylian Mbappé, stella del Paris Saint Germain, bensì Thierry Henry, ex nazionale francese visto anche in Italia, con la maglia della Juventus. Il secondo, ma non meno importante, tema su cui l'artista vuol far riflettere sono “gli scandali del trattamento nei confronti della comunità Lgbt nel Qatar e nella libertà di espressione limitata anche nei confronti delle donne. Vergognoso come la Fifa abbia buttato al vento in maniera così plateale la propria immagine per il vile denaro ed interessi economici”. E' bene ricordare che in Qatar l’omosessualità è ancora oggi considerata illegale, con pene che vanno dai 7 anni fino alla pena di morte. In questi giorni diverse nazionali di calcio si sono schierate contro l’omotransfobia, con una decina di capitani che scenderanno in campo con la fascia rainbow "OneLove".Visualizza questo post su Instagram