David di Donatello, l’ironia di Paola Cortellesi che arriva dritta al cuore della questione

L’atrrice e regista romana con “C’è ancora domani”, manifesto contro la cultura patriarcale e violenta, ha conquistato cinque premi più quello a Manuela Fanelli. “È tutto un magna magna”, scherza sul palco

di MARIANNA GRAZI -
4 maggio 2024
Paola Cortellesi con i cinque David di Donatello

Paola Cortellesi con i cinque David di Donatello

“Ringrazio chi mi ha dato la possibilità di fare questo film e di scrivere questo ruolo così come lo volevo e di farmelo fare così come lo volevo”. L’ha fatto proprio come lo voleva e forse il segreto del successo di “C’è ancora domani” è stato proprio questo: Paola Cortellesi ha raccontato in modo sincero, autentico e allo stesso tempo puntuale la violenza di genere, senza nascondere – dietro l’ovvia dose di finzione scenica narrativa – la propria, personalissima e condivisibile, critica alla cultura patriarcale della società di ieri e anche di oggi. 

“C’è ancora domani”, che ai David di Donatello 2024 ha ricevuto sei premi su 19 candidature, è diventato il manifesto di una lotta senza tempo e senza interruzioni, contro la violenza di genere e la cultura patriarcale, a cui hanno aderito diverse generazioni di donne. Dalle più grandi alle ragazze più giovani, persone che hanno vissuto la violenza in prima persona (come la protagonista Delia), che ne sono vittime collaterali nella loro famiglia (come la figlia Marcella, interepretata da Romana Maggiora Vergano) o a cui il film ha risvegliato ricordo di episodi a cui magari hanno assistito (l’amica Marisa, la bravissima Emanuela Fanelli) normalizzati per troppo tempo.

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Paola Cortellesi, nei panni di Delia, ha incarnato lo stereotipo – quello della donna sottomessa al marito, casalinga (o giù di lì), madre, picchiata e maltrattata dal capofamiglia e dal suocero, intraprendente quanto basta da capire quale sia il limite per sopravvivere a quella vita di botte e insulti senza farsi sopraffare del tutto – e l’ha rovesciato senza traumi, senza scossoni, partendo dal rivendicare un diritto, quello di voto (la prima volta per le donne, nel 1946), che se apparentemente sembra non avere collegamenti con la violenza di genere, in realtà è un primo fondamentale passo verso quella cosa chiamata libertà. L’ha fatto con delicatezza, come una sorta di favola realistica resa con estrema attenzione – le botte a passo di danza ad esempio – per lasciare intatto un messaggio sociale di riscatto contro l’orco: il patriarcato, la cultura violenta e maschilista. 

I riconoscimenti ai David di Donatello 2024

L’attrice romana ha vinto le categorie miglior regista esordiente, miglior sceneggiatura originale (insieme ai colleghi Furio Andreotti e Giulia Calenda), miglior attrice protagonista, il David dello spettatore (ottenuto grazie al record di oltre 5,5 milioni di spettatori in sala) e il premio dei giovani, mentre Manuela Fanelli ha vinto come miglior attrice non protagonista. Cortellesi, salita sul palco cinque volte per ritirare i premi, ha avuto modo di spaziare nei suoi discorsi di ringraziamento tra varie emozioni.

È suo il primo premio assegnato durante la serata, il “David dello Spettatore”, per i 5 milioni e mezzo di persone che sono andate a vedere il film. La regista e protagonista chiama sul palco i colleghi che hanno partecipato a “C’è ancora domani” e spiega che, sapendo di essere premiata, ha preparato un piccolo discorso di ringraziamento: “Volevo ringraziare gli spettaori. Quando si costruisce una storia per il grande schermo, parliamoci chiaro, si spera che ci siano tante persone a guardare quello schermo, si sognano sale piene, emozioni condivise e senza gli spettatori nulla di questo è possibile. Quindi io li ringrazio, ringrazio i produttori che di fronte a una bizzarra storia in romanesco, in bianco e nero, con le percosse e i balletti – così definisce il suo piccolo capolavoro – mi hanno coraggiosamente permesso di muovermi in libertà”. 

Per la statuetta per il miglior esordio alla regia, ad esempio, dopo aver fatto i complimenti agli altri concorrenti “avete fatto film coraggiosi”, ammette: “Ti pare che io dopo tanti anni, perché ho un’età, mi emoziono?! Ringrazio tutte le persone che mi hanno dato fiducia, perché non era scontato che con questa storia”.

“Ho fatto questo esordio alla regia tardi, adesso, alle porte della menopausa – scherza –. Siamo lì. Da una parte ho una certa e ho esordito, dall’altra auguro e auspico che gli esordienti giovani abbiano la possibilità di avere sempre un sostegno disponibile per continuare a raccontare nuove storie e fare in modo di creare stimoli”. 

Garrone e Cortellesi trionfano ai David di Donatello
Garrone e Cortellesi trionfano ai David di Donatello

Passa poi all’ironia che l’ha sempre contraddistinta quando invece ritira il premio come miglior attrice protagonista, lasciandosi andare a battute sulle ‘raccomandazioni’ della regista e la difficoltà a studiare la parte che lei si era scritta. “È tutto un magna magna – afferma mentre il pubblico in sala scoppia a ridere –, ci sono sempre i soliti, sempre le stesse facce. Anticipavo il discorso di uscita un po’ di tutti, perché lo condivido. È un trend, questa sera c’è questo trend e io ringrazio la regista che mi ha raccomandato – aggiunge divertita – [...] Le persone che ringrazio di più in questo caso sono Valerio Mastandrea, Emanuela Fanelli, Romana Maggiora Vergano e tutto il cast. Emanuela si è anche sciroppata delle serate di memoria, perché non mi entravano in testa delle cose che avevo scritto io pensa… Pensa il cortocircuito. Grazie a tutti di cuore. Ciao mamma”, conclude Paola Cortellesi.