Musica contro l'isolamento. Ellie Goulding: "Il palco il mio posto sicuro"
La cantante britannica in un'intervista a Apple Music parla del nuovo album, "Higher Than Heaven", dei problemi di ansia e della pressione sugli artisti. Ma anche della maternità che "Ha cambiato tutto"
Ellie Goulding
Ellie Goulding, cantante e compositrice britannica, torna con il quinto album, "Higher Than Heaven" e in un'intervista per Apple Music, che pubblichiamo in esclusiva su Luce!, la 36enne già candidata ai Grammy Award racconta che questo nuovo disco è frutto di una reazione diretta al lockdown. In studio con Zane Lowe Elena Jane, questo il vero nome dell'artista, spazia su tanti temi: come l'essere diventata madre abbia cambiato tutto per lei, le pressioni esercitate sugli artisti nel panorama musicale moderno, della maggior sicurezza che prova sul palco e ancora, il ruolo cruciale della musica nella sua vita.
"Like a saviour”, il singolo di Ellie Goulding che anticipa il nuovo disco in uscita il 7 aprile
Il nuovo album "Higher Than Heaven"
"Penso che sia stata una reazione diretta all'isolamento" per il Covid 19 dice Goulding parlando del nuovo album, "Higher Than Heaven". "Mi sono ritrovata con alcuni autori con cui ho lavorato nel corso degli anni. Venivamo tutti da posti diversi e nessuno era dell'umore giusto per scrivere una ballata, o per parlare dei nostri sentimenti, e di quanto le cose abbiano fatto schifo negli ultimi due anni - spiega -. Credo che tutti desiderassimo scrollarci di dosso tutto questo e cantare di essere di nuovo liberi... È stato molto bello perché 'Brightest Blue' (il suo quarto progetto discografico uscito 2020, ndr) è stato un album piuttosto pesante per me, da eseguire, da scrivere. Quindi l'idea di diventare una specie di personaggio, avere una personalità diversa e cantare dell'amore, della sessualità e dell'essere, non so, su un altro pianeta, mi piaceva molto" aggiunge Ellie.
"Diventare mamma ha cambiato tutto"
Ellie Goulding è sposata dal 2019 con Caspar Jopling, e la coppia ha avuto un figlio due anni fa, in piena pandemia: "Non avevo altra scelta che andare avanti perché ho avuto un figlio e questo cambia tutto. Per me è stato così. Era come se quell'evento si fosse concluso lì. È stato molto di più invece - racconta la cantante britannica -. Pensavo che dopo aver partorito Arthur sarei potuta tornare alla normalità, continuare con le mie corse di 10 chilometri e poi entrare in studio e tutto sarebbe andato alla grande. Ma no, non è stato affatto così. Non avevo tenuto conto di quanto tempo volessi passare con lui, di quanto volessi stargli vicino sempre. Questa è diventata la mia nuova vita: è lui, la cosa più preziosa del mio mondo. E ha cambiato tutto per me". Una trasformazione che, ovviamente, riguarda anche la sua carriera musicale: "Non credo di essere ancora cambiata come autrice, di sicuro ancora non ho trovato lo spazio in cui voglio scrivere di maternità. Ma sta arrivando. Sento che sta arrivando".
La pressione sugli artisti nel panorama musicale
Ellie Goulding torna con un nuovo album, "Higher than Heaven"
La 36enne ha parlato diverse volte dei suoi problemi di salute mentale. Nel 2016, ad esempio, ha raccontato gli attacchi di panico causati dall'ambiente dello studio, che le impedivano di lavorare. Una condizione comune a molt* collegh* nel mondo dello spettacolo: "La pressione che grava sugli artisti nell'attuale panorama musicale è molto forte - dichiara infatti a Zane Lowe -: ci sono molte aspettative perché un artista faccia qualcosa e diventi virale. Oggi direi che è diverso, comunque. Si ha più controllo, ma capita anche di chiedersi: 'Che diavolo sta succedendo?'. Non lo so". Secondo Golulding oggi ci sono tanti modi diversi di proporre la propria musica: "Possiamo mettere tutto in piazza o tenerlo chiuso dentro di noi. Forse quest'ultima scelta è migliore per la vostra sanità mentale, ma sappiate che le persone sono alla ricerca disperata di informazioni, vogliono conoscerti, vogliono sapere ogni singola cosa che entra in un brano. Vogliono conoscere una canzone prima ancora che esca, prima ancora che venga trasmessa in radio per la prima volta".
La musica come rimedio all'ansia e la maggiore sicurezza sul palco
Agli attacchi di panico è legata l'ansia che la cantautrice dice di aver spesso provato, sul palco e non solo. "Ci sto lavorando ogni giorno. Ma ricordo che da bambina non sapevo che si trattasse di ansia, pensavo che tutti fossero spaventati e ansiosi". E quale miglior rimedio se non prendere in mano uno strumento musicale e sfogare con esso il proprio disagio interiore? "Quando ho iniziato a fare musica... Ho suonato a lungo il clarinetto in un'orchestra. Poi ho imparato a suonare la chitarra e ho iniziato a cantare. Nel momento in cui ho imparato a fare queste due cose allo stesso tempo, è stato come se mi fossi chiusa in un luogo di sicurezza. E lì sono rimasta praticamente per tutta l'adolescenza fino ai vent'anni. Anche il solo fatto di cantare fa bene - prosegue -. È sempre stato qualcosa che mi ha fatto stare bene". E il palco, rimasto vuoto durante la fase acuta del Covid-19, "è il mio posto sicuro. Quando sono sul palco posso cantare per ore. Sono lassù e sono la donna più sicura di sé al mondo. Ma se mi mettete in una stanza con delle persone o l'altra sera a una festa... Non so cosa fare - conclude con un sorriso -. Non è il mio habitat naturale".