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Home » Spettacolo » Eurovision, Malta sceglie la grinta di Emma Muscat. La ragazza di Amici diventata grande

Eurovision, Malta sceglie la grinta di Emma Muscat. La ragazza di Amici diventata grande

Ha iniziato ad avvicinarsi al mondo della musica a cinque anni, specializzandosi poi in pianoforte. È diventata famosa in Italia partecipando al talent show di Maria De Filippi e a Torino porta un brano che è un inno all'accettazione di sé, ad avere fiducia nei nostri mezzi

Marianna Grazi
12 Maggio 2022
Malta_Emma_Muscat

La concorrente di Malta all'Eurovision, Emma Muscat

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Tutto pronto al Pala Olimpico di Torino per la seconda semifinale dell’Eurovision Song Contest 2022. Dopo il successo della prima serata, che ha tenuto incollati allo schermo oltre 5 milioni di telespettatori, è arrivato il momento di esibirsi per altri 18 Paesi, che questa sera si sfideranno per contendersi un posto nella finalissima della kermesse, prevista sabato 14 maggio. I dieci più votati questa sera andranno ad aggiungersi al cast già composto dai Big 5 (rappresentanti di Italia, Francia, Spagna, Germania e Regno Unito) e dai primi 10 Paesi selezionati dal pubblico martedì scorso, ovvero Svizzera, Armenia, Islanda, Lituania, Portogallo, Norvegia, Grecia, Ucraina, Moldavia e Paesi Bassi. A condurre la seconda semifinale ci saranno ancora Laura Pausini, Mika e Alessandro Cattelan. I primi due si esibiranno in un duetto a sostegno della pace in Ucraina, sulle note di Fragile di Sting e People have the power di Patti Smith.

Conduttori Eurovision Song Contest
I conduttori dell’Eurovision Alessandro Cattelan, Laura Pausini e Mika (ANSA)

La ‘terza italiana’ Emma Muscat

Tra i concorrenti più attesi, oltre ad Achille Lauro, che parteciperà sotto la bandiera di San Marino con la sua Stripper, e aspettando Mahmood e Blanco che si esibiranno direttamente in finale sabato, c’è un altro volto noto al pubblico italiano (che ricordiamo questa sera non potrà votare!): la ex concorrente di Amici 18 Emma Muscat, che gareggerà con la sua I am what I am per il suo Paese d’origine, Malta.

 

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Un post condiviso da Emma Muscat (@emmamuscat_official)

“È un po’ come giocare in casa – ha detto la 22enne –, ho una fan base che mi apprezza e mi sostiene: essere considerata la ‘terza italiana’ all’Eurovision mi rende orgogliosa”. Intanto lei rende molto orgoglioso il suo Paese e a sorpresa ha ricevuto anche la telefonata di incoraggiamento di una connazionale d’eccezione: Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo. “Complimenti, tifiamo per te“, le ha detto la politica. Emma, emozionatissima, ha ringraziato a sua volta Metsola per il supporto e si è congratulata “per il successo e per essere grande fonte di ispirazione per tante donne, per me e per molte altre”. “È un grande esempio: ha raggiunto grandi obiettivi nonostante gli ostacoli che, specialmente noi donne, affrontiamo nel mondo del lavoro – ha raccontato poi la cantante –: è riuscita a scalare tutto. E ci rende molto fieri a Malta, una piccola isola che con Metsola è riuscita così ad arrivare nella posizione più alta in Europa“.

E a chi le chiede cosa prova in vista dell’esibizione risponde: “Sentivo la responsabilità già prima, perché sono consapevole di rappresentare non solo me stessa, ma un Paese intero. Però qui sto imparando tante cose, la prima è la gestione dello stress e della negatività. Ho iniziato a eliminare l’odio che c’è fuori e a focalizzarmi solo sui messaggi positivi”.

Emma Muscat canta “I am what I am” all’Eurovision Song Contest

Artista precoce e prodigio

Emma Muscat Eurovision Torino
Emma Muscat sul turquoise carpet alla cerimonia di apertura dell’Eurovision

Emma Louise Marie Muscat, questo il nome completo della cantautrice, modella e pianista maltese nata a San Giuliano il 27 novembre 1999. La musica è diventata la sua passione fin da piccola: ha iniziato a cinque anni con il ballo, il pianoforte e il canto, poi, finito il percorso scolastico e fattasi conoscere già a 16 anni su YouTube con il primo singolo Alone, ha deciso di iscriversi all’università di Arte dello spettacolo. Compositrice di testi e musica, si definisce una perfezionista e autocritica, sensibile e capace di dare ai brani un’interpretazione molto personale. Nel 2017 ha pubblicato Without you, ma è stata la partecipazione nel 2018 ad Amici a farla conoscere al grande pubblico. Amatissima sui social (su Instagram ha oltre 740mila followers), dopo il talent Emma ha firmato un contratto con la Warner Music Italy che ha pubblicato il suo album di debutto, “Moments“. Il disco, che ha raggiunto la top 3 della classifica degli album italiani ed entrato nei top ten per tre settimane consecutive. Da allora la sua carriera è letteralmente decollata. Trionfando nel Contest nazionale con il brano Out of Sight ha strappato il biglietto per l’Eurovision, dove questa sera canterà I am what I am. Favorita qualche settimana fa nella gara anche se oggi i bookmaker la danno lontana dal podio, Emma potrebbe fare uno scatto grazie alla popolarità conquistata in Italia, che le potrebbe far guadagnare punti preziosi dovesse accedere alla finale.

Il video

Di che parla I am what I am

Emma Muscat Eurovision
Il brano di Emma Muscat, 22enne maltese, “I am what I am” è un’inno all’accettazione di sé e all’empowerment personale

La 22enne maltese Emma Muscat si esibirà sul palco di Torino con la sua canzone I am what I am. La tematica forse è già sentita ma mai banale e in qualche modo la talentuosa artista potrebbe aver trovato una chiave vincente: nel testo si parla infatti dell’empowerment e della fiducia nei propri mezzi. Un inno positivo all’accettazione di sé, compresi i nostri limiti, le nostre diversità, riconoscendo il nostro valore individuale. “Da piccola – ha raccontato Emma – facevo fatica a trovarmi bene in mezzo agli altri, ad essere accettata senza essere giudicata. Non so perché, ma questo mi ha lasciato ansia e timidezza. Ancora oggi faccio fatica ad accettarmi completamente. La canzone, dunque, è anche molto personale: è un messaggio ad accettare i nostri difetti che sono quelli che ci rendono unici. E spero che portarlo sul palco dell’Eurovision possa essere d’aiuto a tante persone”. L’obiettivo è anche quello di far arrivare “la mia musica più lontano possibile”.
Il brano che eseguirà sul paco dell’Eurovision, in effetti, fa parte del nuovo Ep “I am Emma”, che uscirà venerdì 13 maggio, il giorno dopo la sua esibizione. “Un grande lavoro di un po’ di anni, nel quale ci sono tante sfumature di me e tante emozioni. Ogni canzone, che è stata scritta in momenti diversi della mia vita, ha un messaggio differente”. Tutti brani in inglese, “ma farò uscire ancora musica in italiano e questa estate farò parecchi live”.

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Instagram

  • «Era terribile durante il fascismo essere transessuale. Mi picchiavano e mi facevano fare delle cose schifose. Mi imbrattavano con il catrame e mi hanno rasato. Ho preso le botte dai fascisti perché mi ero atteggiato a donna e per loro questo era inconcepibile».

È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l’unica persona trans italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.

#lucenews #lucysalani #dachau
  • È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l
  • Elaheh Tavakolian, l’iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, è arrivata in Italia. Nella puntata del 21 marzo de “Le Iene”, tra i servizi del programma di Italia 1, c’è anche la storia della giovane donna, ferita a un occhio dalla polizia durante le proteste in Iran. Nella puntata andata in onda la scorsa settimana, l’inviata de “Le Iene” aveva incontrato la donna in Turchia, durante la sua fuga disperata dall’Iran, dove ormai era troppo pericoloso vivere. 

“Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi” raccontava l’attivista a Roberta Rei. Già in quell’occasione, Elaheh Tavakolian era apparsa con una benda sull’occhio, a causa di una grave ferita causatale da un proiettile sparato dalle forze dell’ordine iraniane durante le manifestazioni a cui ha preso parte dopo la morte di Mahsa Amini.

Elaheh Tavakolian fa parte di quelle centinaia di iraniani che hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante le dure repressioni che vanno avanti ormai da oltre sei mesi. La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. 

✍ Barbara Berti

#lucenews #lucelanazione #ElahehTavakolian #iran #leiene
  • Ha 19 anni e vorrebbe solo sostenere la Maturità. Eppure alla richiesta della ragazza la scuola dice di no. Nina Rosa Sorrentino è nata con la sindrome di Down, e quel diritto che per tutte le altre studentesse e studenti è inviolabile per lei è invece un’utopia.

Il liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna non le darà la possibilità di diplomarsi con i suoi compagni e compagne, svolgendo le prove che inizieranno il prossimo 21 giugno. La giustificazione – o la scusa ridicola, come quelle denunciate da CoorDown nella giornata mondiale sulla sindrome di Down – dell’istituto per negarle questa possibilità è stata che “per lei sarebbe troppo stressante“.

Così Nina si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la sua famiglia, fin dall’inizio del triennio, avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Ma il liceo Sabin non ha assecondato la loro richiesta.

Francesca e Alessandro Sorrentino avevano trovato una sponda di supporto nel Ceps di Bologna (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), in CoorDown e nei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, che si sono detti tutti disponibili per realizzare un progetto-pilota per la giovane studentessa e la sua classe. Poi, all’inizio di marzo, la doccia fredda: è arrivato il no definitivo da parte del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione“, come ha scritto la dirigente del liceo nella lettera che sancisce l’epilogo di questa storia tutt’altro che inclusiva.

“Il perché è quello che ci tormenta – aggiungono i genitori –. Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci”.

#lucenews #lucelanazione #disabilityinclusion #giornatamondialedellasindromedidown
Tutto pronto al Pala Olimpico di Torino per la seconda semifinale dell'Eurovision Song Contest 2022. Dopo il successo della prima serata, che ha tenuto incollati allo schermo oltre 5 milioni di telespettatori, è arrivato il momento di esibirsi per altri 18 Paesi, che questa sera si sfideranno per contendersi un posto nella finalissima della kermesse, prevista sabato 14 maggio. I dieci più votati questa sera andranno ad aggiungersi al cast già composto dai Big 5 (rappresentanti di Italia, Francia, Spagna, Germania e Regno Unito) e dai primi 10 Paesi selezionati dal pubblico martedì scorso, ovvero Svizzera, Armenia, Islanda, Lituania, Portogallo, Norvegia, Grecia, Ucraina, Moldavia e Paesi Bassi. A condurre la seconda semifinale ci saranno ancora Laura Pausini, Mika e Alessandro Cattelan. I primi due si esibiranno in un duetto a sostegno della pace in Ucraina, sulle note di Fragile di Sting e People have the power di Patti Smith.
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Di che parla I am what I am

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Il brano di Emma Muscat, 22enne maltese, "I am what I am" è un'inno all'accettazione di sé e all'empowerment personale
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