Si chiama
"Unfitting" (ovvero "inadatta") la prima pellicola diretta da
Giovanna Mezzogiorno. Il titolo la dice lunga e si riferisce a quel senso di inadeguatezza che spesso si prova nei confronti del proprio corpo, soprattutto quando qualcuno si mette a far notare i difetti. Il suo debutto da regista è un cortometraggio che racconta l'impatto che ha l'aspetto del corpo nella vita di un'attrice. Nove minuti prodotti da
One More Pictures con
Bulgari e dalla rivista
Grazia in cui all’attrice
Carolina Crescentini viene ricordato sul set e in tv che dopo due gravidanze è ingrassata. Nel cast ci sono anche
Fabio Volo e
Ambra Angiolini. La musica è di
Tiziano Ferro. Mezzogiorno lo ha diretto. Leiche
ha subìto sulla propria pelle queste discriminazioni, in un'intervista a La Repubblica ha spiegato come il suo debutto dietro la telecamera sia un racconto che la tocca in prima persona:
Mezzogiorno: "Sono stata criticata per il mio peso"
"Sono stata molto criticata, non apertamente, non te lo dicono in faccia, quando avevo preso molto peso e non corrispondevo più all’immagine che le persone avevano di me". Per la prima volta un cortometraggio affronta il tema del body shaming nel cinema italiano. Un fenomeno che oltre all’attrice ha colpito molte altre sue colleghe.
Giovanna Mezzogiorno debutta alla regia con "Unfitting"
Bellezza vs bravura. "Discriminata per il mio fisico"
Mezzogiorno, spiega quanto i cambiamenti del suo corpo abbiano avuto
ripercussioni sulla sua carriera: "Non mi ero resa conto di quanta falsità ci fosse intorno a me, registe che inneggiano di essere dalla parte delle donne e non lo sono affatto. In tanti hanno addirittura chiuso i rapporti. Poi sono entrate in campo le leggende, che ero malata, e tanti altri mi hanno scansata". E aggiunge: "Non importa, meglio. Alla fine è una presa di coscienza del fatto che le persone ti stimano e ti vogliono finché corrispondi alla loro idea e al loro canone. Non è che rendersene conto sia il massimo. Pian piano realizzi che è così. Ma non sono tutti così, molti mi vogliono bene". L’attrice rivela "
ho avuto un rapporto buono con il mio corpo. Fino a quando non ho iniziato a capire che la bellezza veniva anteposta alla bravura. Mi ha sconvolto". Infine sottolinea "ho il corpo giusto per una donna di quasi 49 anni, non posso pretendere di averlo come quando ne avevo 20, questa è la verità". Figlia d’arte (nata dall'attore napoletano Vittorio Mezzogiorno e dall'attrice milanese Cecilia Sacchi), ha esordito a 17 anni nel cinema, nel film
Il viaggio della sposa di Sergio Rubini. Occhi infiniti come il cielo e un grande talento. Nel corso della sua carriera, ha vinto un
David di Donatello, quattro
Nastri d’argento, la
Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile alla Mostra del cinema di Venezia, tre Globi d’oro.
Giovanna Mezzogiorno sul set "Il viaggio della sposa" di Sergio Rubini
Cos’è il body shaming
Se ne parla da tempo e sempre più spesso. Vale a dire una critica sull’aspetto fisico che una persona subisce da parte di altri, attraverso commenti offensivi e denigratori. Si tratta di una forma di
bullismo vera e propria. Chi lo subisce può avere diverse ricadute: le vittime, infatti, rischiano con maggior probabilità di sviluppare
disturbi alimentari,
stati depressivi, ansia, con inevitabili conseguenza sul proprio benessere psicofisico. Si contrappone la
fat acceptance, ovvero la capacità di accettare il proprio peso considerandolo, invece, un tratto della propria persona come l’altezza, il colore degli occhi, della pelle, il timbro della voce.
Star nel mirino
Il body shaming delle star non di certo è una novità. Da
Vannessa Incontrada, a
Florence Pugh a
Kate Winslet, ma anche
Lady Gaga e
Scarlett Johansson: ecco alcune dei nomi dello spettacolo che hanno ricevuto commenti offensivi sul proprio aspetto estetico.