Giua, "Quella là? Un brano per sfuggire alle categorie precostituite"

Il nuovo singolo dell'artista di Rapallo è una piccola, grande (e pungente) riflessione sul ruolo della donna e, più in generale, un monito sui valori in crisi in questa società

di GIOVANNI BALLERINI -
23 giugno 2023
E’ uscito il 15 giugno "Quella là" (per OrangeHomeRecords / distribuzione Believe), il nuovo singolo di Giua con la partecipazione delle Blue Dolls. Un brano orecchiabile, arguto e simpatico che sembra fatto apposta per diventare un tormentone estivo, ma che in realtà racchiude in sé tutta una serie di significati e rappresenta una piccola grande (e pungente) riflessione sul ruolo della donna e, più in generale, un monito sui valori in crisi in questa società. Ne parliamo con l’autrice Maria Pierantoni Giua, vincitrice dei Premi Lunezia, Castrocaro e Recanati (Musicultura), del Mantova Musica Festival e del Festival de Cançó Barnasants di Barcellona. E' stata anche finalista al Festival di Sanremo nella categoria Giovani nel 2008. La musicista, compositrice, cantautrice di Rapallo, con oltre quindici anni di carriera e quattro album in studio alle spalle, che a quaranta anni, con questo pezzo che strizza l’occhio agli anni ’70 si è presa una vacanza dagli impegni teatrali: la tournée che da gennaio la vede impegnata con "Maria Stuarda", diretta da Davide Livermore, per cui ha firmato le musiche di scena insieme a Mario Conte e da "La Buona Novella", lo spettacolo ispirato all’omonimo album di Fabrizio De André, per la regia di Giorgio Gallione, con protagonista Neri Marcorè.
giua-artista-singolo-ruolo-donna

Musicista, compositrice, cantautrice di Rapallo, con oltre quindici anni di carriera e quattro album in studio alle spalle: è Maria Pierantoni Giua

Il ruolo della donna nella società odierna

Giua, cosa nasconde questa melodia orecchiabile? "Mi piaceva usare un linguaggio musicale catchy anni ’70 per veicolare temi di natura piuttosto scomoda. Lo spunto da cui sono partita è il meraviglioso podcast 'Morgana, storie libere' di Michela Murgia e Chiara Tagliaferri. Lo sguardo asciutto e pungente delle autrici e le storie raccontate di queste donne pioniere e libere. Donne anche lontane nel tempo, accomunate di un’idea rivoluzionaria della vita e dei ruoli, che hanno fatto scattare in me una scintilla, come spesso mi accade quando leggo o ascolto qualcosa che mi tocca".
Maria Pierantoni Giua

La cover del singolo "Quella là" di Giua feat. Blue Dolls

Il risultato è un pezzo che fa da apripista a un nuovo album? "Dopo due tournée teatrali impegnative, mi sono detta, ora mi fermo e ragiono su un disco nuovo. Invece, mi sono resa conto che in questo momento ho bisogno di fare una raccolta di racconti, non un romanzo. Ed è il motivo per cui ho scelto di uscire intanto con questo singolo poi si vedrà. E’ come se avessi bisogno di sviluppare in modo un po’ autonomo una serie di canzoni a cui tengo, che probabilmente convoglieranno in un unico disco".
Maria Pierantoni Giua

Un momento del videoclip di "Quella là", il nuovo singolo di Giua con la partecipazione delle Blue Dolls

Intanto riflette sulla contemporaneità? "Oggi c’è una ricorsa anacronistica a resuscitare i morti, a tenere in vita dei modelli che forse non sono superati, ma che di per sé escludono tutti gli altri modelli, che sono considerati antitetici. Trovo questo assurdo, penso, come diceva Gino Strada che i diritti o sono di tutti o sono privilegi. Questo vale per qualunque ambito, per qualsiasi ragionamento uno voglia affrontare". La canzone lo ribadisce? "Certo. L’ho scritta dal punto di vista, parafrasando De André, delle comari del paesino, cioè di chi in qualche modo assurge a giudicare gli altri, critica chi non aderisce alle categorie precostituite e disprezza gli animi che, essendo liberi, sfuggono alla catalogazione".
Maria Pierantoni Giua

E' stata finalista al Festival di Sanremo nella categoria Giovani nel 2008

Ma non è così per tutti? "Per fortuna no. Da una parte si respira un grande desiderio di novità, di emancipazione, di uguaglianza. Ho anche un bimbo di 8 anni e vedo che queste nuove generazioni rispetto a quelli schemi mentali con cui siamo cresciuti noi sono avanti anni luce. Allo stesso tempo c’è un’altra parte di società che rema contro questa evoluzione. Talvolta anche in maniera violenta".
Maria Pierantoni Giua

Maria Pierantoni Giua è nata a Rapallo il 20 settembre 1982

Giua e l'universo queer

Come si rapporta alle tematiche Lgbtq+? Per come ragiono io sono delle posizioni di buon senso e umane. A maggior ragione in un momento in cui invece bisogna ancora rimarcare le differenze, perché altrimenti i diritti rimangono validi solo per quelli che vengono considerati normali. Il mio sogno è che ci sia uno human pride. Sarebbe bello arrivare a questo, senza divisioni perché siamo tutti umanità, siamo tutti uguali".
Maria Pierantoni Giua

L'artista: "Il mio sogno è che ci sia uno human pride. Sarebbe bello arrivare a questo, senza divisioni perché siamo tutti umanità, siamo tutti uguali"

Anche a Vladimir Luxuria è un fan della sua canzone? Ne sono contentissima. Anni fa ho fondato nel centro storico di Genova il Coro popolare della Maddalena sulle orme dello spirito di Don Gallo e di Faber, che aveva come scopo mettere insieme persone che di solito non parlerebbero mai e farle incontrare attraverso la musica al di là degli stereotipi. Dal prete, all’avvocato, dallo psicologo, alla prostituta. Una delle persone meravigliose che ho incontrato in questo contesto è stata Ursula, una trans del ghetto genovese che è mancata lo scorso anno e a cui ho in qualche modo anche dedicato questa canzone. Quando ho fatto ascoltare a Vladimir questa canzone e ho colto il suo entusiasmo, mi sono commossa perché è stato un modo per ricordare Ursula, che ha avuto una vita d’inferno".
Maria Pierantoni Giua

L'artista è anche attrice e da gennaio scorso ha girato l'Italia con lo spettacolo da gennaio la vede impegnata con "Maria Stuarda" (Instagram)

E’ la prima volta che collabora con il frizzante trio vocale femminile Blue Dolls? "No con una di loro, Claudia Barbacetto, siamo amiche da tanti anni, abbiamo cantato insieme nel Coro della Maddalena e nel mio vecchio album. Quando poi è venuto fuori questo brano mi sono sembrate perfette queste tre vocalist che lavorano tanto anche con Drusilla Foer, per interpretare le comari del paesino. C’erano un sacco di connessioni che si sono incastrate alla perfezione per realizzare il progetto". Come pensa di promuoverlo? "Via social, che sono diventati il mezzo principe attraverso cui far veicolare la musica, ma anche attraverso la promozione, la mia partecipazione a vari festival e naturalmente con il sano vecchio passa parola che non tramonta mai. Non escludo poi di farne una tiratura limitata 45 giri vecchia maniera, ma ancora ci devo riflettere su".