“Negli anni ‘80 la parola Hiv era sinonimo di morte. Ora non è più così”. A dirlo è Giovanni Ciacci, il primo concorrente sieropositivo nella storia del Grande Fratello, il reality più famoso del piccolo schermo. Nella puntata del 29 settembre del Gf Vip 7, il costumista e opinionista, ha raccontato la sua storia, accendendo un faro su un tema che ancora oggi deve fare i conti con i pregiudizi e l’ignoranza.
“Una volta con la sieropositività si conviveva, adesso si vive. La medicina ha fatto miracoli” dice Ciacci spiegando che in passato “le cure antiretrovirali non si erano ancora trovate, moriva un sacco di gente. Per chi si infettava la sieropositività era solo l’anticamera dell’Aids che lo avrebbe condotto dritto al cimitero”. Oggi non è più così: “Con le cure il tasso virale nel sangue viene annullato e non ci si ammala più di Aids. Certo, si muore ancora: chi non si può o non vuole curarsi o chi si accorge troppo tardi della sua sieropositività, magari in Aids conclamato. Ecco, in questi casi è difficile intervenire con successo sulla malattia”. “Non è una infezione che riguarda solo gli omosessuali, riguarda tutti” racconta Ciacci dalla Casa più spiata d’Italia. E aggiunge: “È importante prevenire. Adesso fare il test gratuito è possibile ovunque ed è importante, laddove risulti positivo, rivolgersi agli ospedali. Io ho avuto l’opportunità di curarmi fin dal primo momento. L’importante è portare la viremia a zero”. Ciacci, quindi, spiega che la sua condizione gli permette di vivere una vita normale: “Io potrei fare l’amore con il mio compagno senza preservativo, potrei avere un figlio sano. Potrei tagliarmi, spruzzare del sangue addosso a qualcuno e non accadrebbe nulla”. Il costumista sottolinea come la medicina abbia fatto passi da gigante ma non lo stesso si più dire per la conoscenza della malattia. “Se ho scelto di raccontare questa storia è per abbattere pregiudizio e stigma. La gente pensa si attacchi con un bacio o dividendo il bagno. Io non sono un untore, sono un persona che sta bene, si cura e può fare una vita normale. Bisogna combattere il pregiudizio”. Sul tema Ciacci confessa: “Quando ho dichiarato di avere l’Hiv dai social non ho avuto nessun appoggio ma molta discriminazioni, la mia missione è combattere l’ignoranza”.
E proprio per far informazione serie sull’Hiv e sull’Aids, al Grande Fratello vip 7 è intervenuto Andrea Gori, direttore dell’unità operativa di malattie infettive del policlinico di Milano. “Come è la situazione oggi? Negli ultimi due anni la situazione vede una importante diminuzione nel numero delle infezioni” dichiara l’esperto. E aggiunge: “Un dato dovuto a una serie di motivi. Dipende anche dall’efficacia delle cure retrovirali che utilizziamo e che rendono possibile azzerare la carica virale e quindi rendere le persone che vivono con Hiv non più contagiose. Questo messaggio deve passare in maniera molto netta. Una persona curata correttamente che non ha replicazione del virus nel sangue, non trasmette l’infezione. Può avere una vita di relazione normale”. Secondo Gori “è una conquista enorme quella che è stata fatta ed è giusto parlarne”. E proprio la conoscenza può aiutare tante persone, soprattutto i più giovani che poco conoscono l’argomento tanto che il professor Gori dichiara: “i giovani continuano ad infettarsi troppo”.