INcinema, i film accessibili a spettatori con disabilità sensoriali

Parte da Firenze, il 12 ottobre al cinema La Compagnia, il tour del festival inclusivo che ha alla direzione artistica di Angela Prudenzi e Federico Spoletti. Sette tappe studiate nei minimi dettagli per essere fruibili a tutti

di GIOVANNI BOGANI
11 ottobre 2024
Parte da Firenze il tour del festival INcinema

Parte da Firenze, il 12 ottobre a La Compagnia, il tour del festival INcinema

Un festival di cinema dedicato a spettatori con disabilità sensoriali. Con film che anche persone ipovedenti o ipoudenti possono apprezzare. È INcinema, che celebra la sua seconda edizione, con la direzione artistica di Angela Prudenzi e Federico Spoletti. Il Festival si aprirà a Firenze, sabato 12 ottobre alle 21, al cinema La Compagnia. Poi proseguirà un viaggio in tutta Italia e anche all’estero. Sette le tappe italiane, a Roma, Lecce, Torino, Udine, Trieste e Milano. Due le serate di proiezioni all’estero: a Londra e a New York, in dicembre. Molti dei film in programma saranno anche disponibili online, sulla piattaforma MYmovies ONE.

L’impegno e la passione di Federico Spoletti

Un tour in cui si promuove una cultura dell’accessibilità e dell’inclusione in un modo molto concreto. “Il festival nasce principalmente dalla passione e dalla dedizione di Federico Spoletti”, dice Angela Prudenzi, selezionatrice della Mostra del cinema di Venezia e co-fondatrice del premio Women in Cinema. Spoletti è il direttore della Sub-ti, una compagnia di sottotitolazione che fornisce sottotitoli per la nota kermesse cinemotografica al Lido, per il festival di Locarno, per il British Film Institute di Londra e per il MoMA di New York. È anche il cofondatore di Sub-ti Access, che si dedica specificamente alla sottotitolazione di film per ipoudenti e alle audio descrizioni per ipovedenti. “Federico si occupa di accessibilità da quindici anni, ed è una cosa che fa con il cuore, totalmente”, dice Angela Prudenzi. “È convinto che non ci debbano essere spettatori di serie A e spettatori di serie B. E sa che i disabili non vogliono essere considerati spettatori ‘diversi’, con minori diritti degli altri”. “Proprio a Firenze l’anno scorso, una spettatrice non vedente ci ha detto, alla fine della proiezione: ‘Oggi per la prima volta, da quando sono cieca, ho avuto la sensazione di vedere’. Ci ha commossi tutti”. 

L’età media delle persone si sta alzando, in Italia come in tutta Europa. Questo lo sappiamo tutti. E in una popolazione di età media più elevata, sono molte le persone affette da malattie degenerative che riguardano la vista o l’udito. “Sono poche le persone che nascono cieche, ma molte sono le persone che diventano ipovedenti o del tutto cieche”, dice Angela Prudenzi. “Queste persone sanno benissimo che cosa perdono, che cosa significa vedere, e sanno che cosa c’è sullo schermo. Dicono ancora ‘andiamo a vedere un film’, anche se non vedono più. E noi vogliamo aiutarle ad avere un’esperienza soddisfacente”.

La mission di INcinema

INcinema propone film accessibili anche a spettatori con disabilità sensoriali
INcinema propone film accessibili anche a spettatori con disabilità sensoriali

“Il nostro obiettivo è semplice: proiettare film fruibili anche dai disabili sensoriali. Con audiocrescrizioni per i non vedenti, e sottotitoli per i non udenti. È una pratica che all’estero è sempre più comune, e che in Italia si fatica a considerare tale. Si associa l’idea della ‘accessibilità’ solamente alla rampa di scivolo per fare entrare in sala le carrozzine. Ma non c’è solo quella disabilità. Le barriere architettoniche devono essere abbattute, ma ci sono anche altre barriere da abbattere”. Nella pratica, per gli ipovedenti c’è una app, Earcatch, che si scarica sul telefonino e permette di ascoltare, dalle cuffiette del proprio telefono, l’audiodescrizione di ciò che accade sullo schermo. È un audio “non invasivo”, che emerge nei momenti in cui non ci sono dialoghi nel film. E non è “recitato”, ma è pronunciato con una voce uniforme. Senza inflessioni. “I ciechi non vogliono essere condizionati emotivamente dalla voce, vogliono scoprire da soli le emozioni del film”.

Il concorso 

Per la prima volta ci sarà anche un concorso: nella tappa di Udine. “Il premio sarà assegnato da una giuria di disabili sensoriali sordi e ipovedenti”, spiega Angela Prudenzi. Già alcuni registi sono entusiasti di questa modalità aggiuntiva di fruizione dei loro film. “L’anno scorso abbiamo mostrato i film di Roberta Torre, e la regista milanese ci ha manifestato il suo entusiasmo, così come i Manetti Bros., che hanno scoperto la versione ‘accessibile’ dei loro film”, dice Angela.

L’accessibilità nel cinema 

“All’estero – spiega ancora la direttrice – ci sono facoltà in cui si insegna ‘Accessible Filmmaking’. In Spagna, all’università di Vigo, c’è tutta una sezione dedicata all’accessibilità nel cinema”. In Italia tutto va un po’ a rilento. Gli esercenti ancora mostrano delle remore ad accogliere film con audio descrizioni o sottotitoli per non udenti. “Ma, con i film che non sono più su pellicola ma su Dcp, gli esercenti possono caricare o meno sottotitoli e audio descrizioni: non ci sono costi maggiori, c’è solo una possibilità in più”.

I film in programma 

A Firenze, sabato sera, verrà presentato il cortometraggio “Mercato libero”, intelligentissima satira sugli anziani assediati e circuiti dai telefonisti dei call center. Dopo di che verrà presentato il film “Flora” di Martina De Polo, un documentario su una partigiana che ha fatto la staffetta durante la Resistenza, sull’Appennino tosco emiliano, e che poi ha fatto parte del gruppo di sfollati, mandati nel campo profughi di Cinecittà. Quando gli studi cinematografici più importanti d’Italia diventarono un centro di accoglienza per le popolazioni sfollate. Nel programma dei film di quest’anno c’è anche un classico restaurato: è “Il giovedì”, uno dei capolavori di Dino Risi, interpretato da Walter Chiari nel 1963. “Faremo una proiezione del film a Roma, in collaborazione con Alice nella città, la sezione indipendente della Festa del cinema di Roma, e con la Cineteca nazionale che ha curato il restauro del film”, dice Angela Prudenzi.