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Isabella Ferrari: “Da giovane ho abortito, mi accompagnò mia madre”

L’attrice, ospite a Verissimo, a raccontato la sua esperienza anche alla luce di quello che è l’attuale dibattito politico e sociale: “Avere un figlio non può essere un’imposizione. La scelta non può che essere nelle mani della donna”

di SOFIA TULI -
23 aprile 2024
L'attrice Isabella Ferrari durante il photocall della serie televisiva Rai 'Sei donne - Il mistero di Leila'

L'attrice Isabella Ferrari durante il photocall della serie televisiva Rai 'Sei donne - Il mistero di Leila'

“Avevo 16 anni quando ho abortito”. Chi parla è l’attrice Isabella Ferrari, durante l’ultima puntata di Verissimo. La cosa, di per sé, non farebbe notizia. L’aborto è una scelta personale, indiscutibile, anche se viene messa in discussione costantemente da una fetta della società e della politica.

È proprio per questo, per il periodo storico che stiamo vivendo, che il racconto dell’attrice – come hanno fatto prima di lei altre donne dello spettacolo – acquisisce un valore diverso. 

Pone bene la domanda Silvia Toffanin quando le dice: “Da giovanissima hai potuto scegliere di interrompere una gravidanza”. Il verbo potere, oggi a maggior ragione, esprime una forza che qualcuno sottovaluta. La possibilità di scegliere è sinonimo di libertà e di diritto.

Ferrari: “Anche se potrebbe sembrare innaturale che una madre ti accompagni in quella situazione, lo trovo rivoluzionario e mia madre mi ha accompagnato – racconta l’attrice –.  Si parla sempre di aborto in tutti i paesi nel mondo, in Francia è nella Costituzione, ormai è un tassello che non si può cambiare, in America è esattamente il contrario. Per quello che ho vissuto io, per quello che penso è sempre una questione legata all’amore. Accettare di avere un figlio ha sempre a che vedere con quell’amore lì, non può essere un’imposizione; a volte ci sono problemi di violenza, di miseria, ci possono essere tante problematiche che non ti fanno accettare o subire una gravidanza. Non può essere che nelle mani dell’essere donna”.