Lady Oscar, l’eroina senza tempo torna in tv

Grande festa alla corte di Prime Video: dal 1 settembre tutti gli episodi dell'anime che ha fatto la storia dell'animazione giapponese in Italia

di BARBARA BERTI
1 settembre 2023
Oscar François de Jarjayes, per tutti semplicemente Lady Oscar

Oscar François de Jarjayes, per tutti semplicemente Lady Oscar

Lady Oscar, l’eroina senza tempo dopo quarant’anni torna in tv. Grande festa alla corte di Francia, anzi alla corte di Amazon: il catalogo Prime Video dal 1° settembre si arricchisce di un anime cult che ha fatto la storia dell’animazione giapponese in Italia, ovvero Lady Oscar. Sulla piattaforma streaming è disponibile la serie completa – tutti i 40 episodi - dell’adattamento anime del manga storico di Riyoko Ikeda. Il cartone animato è arrivato in Italia per la prima volta nel 1982: è andato in onda dal 1° marzo al 19 aprile su Italia 1. Da allora non si contano le repliche. E adesso, su Amazon è possibile addirittura fare binge watching, ovvero un’abbuffata di visione.

Lady Oscar, dal manga alla serie tv

Il cartone animato è tratto da “Le rose di Versailles”, il manga scritto e disegnato da Riyoko Ikeda a partire dal 1972. La trama è ispirata alla biografia “Maria Antonietta – Una vita involontariamente eroica”, scritta da Stefan Zweig, che narra la vita della regina Maria Antonietta dall’arrivo in Francia fino alla sua morte.
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Lady Oscar, l’eroina che ha infranto gli stereotipi di genere

A lei si affianca il personaggio immaginario Oscar François de Jarjayes – Lady Oscar -, la sesta figlia femmina del generale François Augustin Reynier de Jarjayes. Oscar è una donna cresciuta come un soldato, che stringe una profonda amicizia con la regina ma aderirà al popolo nei tumulti antecedenti la Rivoluzione francese. Le vicende presentate seguono i fatti storici della seconda metà del XVIII secolo e vedono come protagoniste le donne che hanno vissuto alla reggia di Versailles, paragonate a rose nel titolo della serie. Dal manga sono stati tratti una serie di musical rappresentati dalla Takarazuka Revue a partire dal 1974, un film cinematografico diretto da Jacques Demy nel 1979 intitolato “Lady Oscar” e, appunto, la serie tv anime di 40 episodi prodotta dalla Tokyo Movie Shinsha nello stesso anno, diretta da Tadao Nagahama e Osamu Dezaki.
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L'eroina dei cartoni animati torna in tv

Una storia d'amicizia

“Lady Oscar” racconta la storia di Maria Antonietta d'Austria, figlia dell'imperatrice Maria Teresa, e di Oscar François de Jarjayes, ragazza nobile, sua coetanea, comandante della Guardia Reale. Quest'ultima, cresciuta sin da bambina come un uomo, instaura con la futura sposa di Luigi Augusto, una forte amicizia.
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Maria Antonietta e Lady Oscar

Tra le due, però, si insinua l'amore per il conte svedese Hans Axel von Fersen. Entrambe se ne innamorano, ma il sentimento si alterna alle vicende della Rivoluzione Francese e all'amore di altri pretendenti segreti, come quello dello scudiero André Grandier. Molti, insomma, sono gli ostacoli che le due prime donne incontreranno sul loro cammino: dall’astio di Maria Antonietta verso la favorita di Luigi XV, Madame Du Barry, allo scandalo della collana, tanto per ricordare alcuni passaggi-chiave della storia.
 
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Nel corso della vicenda, la maturazione del suo carattere e l'evolversi dei suoi sentimenti portano Lady Oscar a rinnegare la sua famiglia e a tradire la fedeltà alla regina, anche se con tristezza, per schierarsi dalla parte del popolo durante la rivoluzione francese. Durante la presa della Bastiglia, Oscar muore colpita al petto, un giorno dopo la morte del suo amato André, colpito a sua volta da una pallottola vagante.
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Uno dei fumetti più conosciuti ed amati di sempre, anche grazie alla trasposizione televisiva: Lady Oscar della mangaka Riyoko

Da Pierre Hulin a Lady Oscar

Lady Oscar, ovvero Oscar François de Jarjayes, è una donna forte, portata dal padre a rinnegare la sua parte femminile che però sarà risvegliata dall’amore, non ricambiato, nei confronti del Conte di Fersen, amante della Regina. In questo senso la possiamo definire un’icona genderfluid, quando ancora certi temi non venivano affrontati. Un'eroina in grado di abbattere gli stereotipi di genere in tempi non sospetti. Nel corso della storia, poi, Lady Oscar muta completamente: da comandante della guardia Reale a sostenitrice del popolo. Per questo tradisce l'amica (la regina) e per lo stesso motivo si allontana dalla famiglia. Per la sua realizzazione, Riyoko Ikeda si ispirò a un personaggio realmente esistito: Pierre Hulin che, peraltro, compare nell’anime in due occasioni.
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Le vicende seguono i fatti storici della seconda metà del XVIII secolo e vedono come protagoniste le donne che hanno vissuto alla reggia di Versailles, paragonate a rose nel titolo della serie

Inizialmente, infatti, Oscar doveva essere realmente un uomo, tuttavia l’autrice era restia a utilizzare un protagonista maschile poiché spaventata dal non riuscire a renderne a pieno la psicologia. L’idea di farne una donna le venne quando scoprì che all’epoca molte dame preferivano vestirsi da uomo. Per loro si trattava di una scelta personale e non di un’imposizione, come nel caso del generale de Jarjayes nei confronti della figlia, ma questo fatto stuzzicò la sua fantasia. Inoltre, come riportato in una biografia della sovrana, pare che la stessa Maria Antonietta intrattenesse alcuni rapporti omosessuali. Un dettaglio che avrebbe stimolato la fantasia dell’autrice e che le fece realizzare la figura di Oscar, di cui la futura regina rimarrà incantata dal primo istante.
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Lady Oscar: il cartone animato è arrivato in Italia per la prima volta nel 1982

Quando Riyoko Ikeda la disegnò, la fece di una bellezza rara: lunghi capelli biondi, perennemente mossi dal vento; occhi grandi e celesti, simbolo di quella trasparenza d’animo che il destino le ha negato. E ancora: lunghe ciglia che ombreggiano di malinconia ogni sguardo. E un sorriso a metà, che a volte sfocia in risate e altre maschera le sue inquietudini. Bella sì ma anche forte, nel temperamento e nella dignità. In lei c'è tutto: coraggio, lealtà, amore, un destino tragico, l’impegno sociale. Insomma un personaggio che unisce culture e popoli, figura emblematica e archetipo moderno. In una parola sola: un’eroina.