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Home » Spettacolo » Mannarino e il suo inno femminista: “La mentalità patriarcale è ancora troppo forte”

Mannarino e il suo inno femminista: “La mentalità patriarcale è ancora troppo forte”

Il cantautore è in tour con l'album "V": "E' un viaggio alla ricerca della sorgente tribale e atavica dell’umanità. Sono partito dalla figura di una guerriera indigena"

Barbara Berti
3 Agosto 2022
Il cantautore romano Alessandro Mannarino

Il cantautore romano Alessandro Mannarino

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E’ da sempre una voce libera, uno stornellatore moderno e cantautore metropolitano che compone musiche di confine, eclettiche e contaminate. I suoi testi ricchi di messaggi anche se per lui “sono solo canzoni”. E’ Alessandro Mannarino, in arte Mannarino, nato a Roma il 23 agosto 1979. Dall’esordio con il fortunato “Bar della Rabbia” (2009) – con cui ha vinto il Premio Giorgio Gaber a Viareggio ed è stato finalista della Targa Tenco 2009 nella categoria “Album emergenti – Opera prima” – non si è più fermato: a settembre 2021 ha pubblicato il suo quinto album in studio dal titolo “V“. “Un inno alla forza della donna di cui l’universo ha tanto bisogno. Quando parliamo di mondo distopico non c’è bisogno di scomodare il futuro, ci siamo dentro. Ce lo dice la storia, il capitalismo, il colonialismo, il patriarcato. Lo so bene io che sono nato e ho vissuto in un mondo maschilista” dice Mannarino, che è in giro per l’Italia con il suo tour estivo. Ad agosto il viaggio musicale toccherà alcuni dei più importanti festival italiani con full band: sabato 6 al Follonica Summer Night di Follonica, il 7 al Castiglioncello Festival di Castiglioncello, l’11 al Locus Festival di Locorotondo, il 16 al Roccella Summer Festival di Roccella Jonica, il 25 agosto al Terrasound Festival di Giulianova, quindi il 3 settembre alla Villa Bellini di Catania e il 4 al Teatro Verdura di Palermo. Il gran finale all’Arena di Verona il 28 settembre.

Alessandro Mannarino, in arte Mannarino
Alessandro Mannarino, in arte Mannarino

Era dal 2018 che non si esibiva live. Come sta andando il tour?
“Benone, avevo tanta voglia di tornare davanti al mio pubblico. Questo stop così lungo e mi è servito per capire cosa stavo facendo e per uscire dagli automatismi”.

E anche per scrivere il nuovo disco “V”?
“All’album stavo lavorando già prima della pandemia, ero stato in giro per conoscere altre realtà, per confrontarmi: New York, Los Angeles, Città del Messico, Rio De Janeiro e anche l’Amazzonia dove ho registrato le voci tribali. Ho sfruttato lo stop per rielaborare il disco e renderlo un’opera meno immediata e più di ricerca, perché questo è un disco che parla le lingue del mondo, intriso di suoni di foresta e voci indigene. E’ un viaggio alla ricerca della sorgente tribale e atavica dell’umanità, proposta come unico e potente antidoto contemporaneo alla brutalità del disumano”.

Il cantautore romano Mannarino è in tour per tutta l'estate
Il cantautore romano Mannarino è in tour per tutta l’estate

Quali sonorità del disco il pubblico ritroverà dal vivo?
“Il disco è fatto con sonorità tribali ed elettroniche e ho voluto che tre donne, Lavinia Mancusi, Simona Sciacca e Gioia Persichetti, iniziassero il concerto attraverso un richiamo con i tamburi e lo terminassero prendendo possesso del palco come in una rivolta con un inno femminista: oggi viviamo in un tempo in cui la mentalità patriarcale è ancora forte e il sistema colonialista vede la terra e la donna come un territorio di conquista. Partendo da qui ho iniziato a ragionare attorno alla figura di una guerriera indigena che veniva da lontano per combattere la macchina e svegliare l’umanità: questo racconta il disco e questo è ciò che porto anche live”.

Con le sue canzoni cosa vuole comunicare?
“Tutto e niente: scrivere canzoni è il mio modo di esprimermi, di parlare al mondo. Ovviamente racconto quello che vedo, sento, vivo. E in questo momento un tema che sento molto è quello ambientale: se vogliamo salvare il pianeta dobbiamo affrontate di petto la situazione”.

Il tour estivo di Mannarino si conclude all’Arena di Verona il 28 settembre
Il tour estivo di Mannarino si conclude all’Arena di Verona il 28 settembre

Da bambino pensava di fare il cantautore?
“Volevo fare il pilota di aerei. Sono sempre stato affascinato dalle culture lontane, dai viaggi. Ed è forse per questo che poi mi sono laureato in Antropologia”.

Il suo artista preferito?
“Paolo Conte, fa arte per l’arte”

Con chi le piacerebbe collaborare?
“Con Andrea Laszlo De Simone, un cantautore che sperimenta differenti modalità produttive, dall’elettronica alla classica, e con il mix perfetto di influenze e suoni del duo Nu Genao”.

Progetti futuri?
“Al momento sono concentrato sul tour che mi porterà in giro per tutte l’estate fino al 28 settembre quando sarò, per la prima volta, all’Arena di Verona: sarà una grande festa per celebrare la vita, l’amore e la natura. Poi ho comprato casa: vediamo cosa esce fuori dal trasloco”.

Un momento del viaggio musicale di Mannarino
Un momento del viaggio musicale di Mannarino

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  • “I nostri animali rischiano una fine orribile.”

La scure del Tar del Lazio ha infranto le speranze della “Sfattoria degli Ultimi”, centoncinquanta tra maiali e cinghiali rischiano di morire. 

L’8 agosto l’Asl 1 ha notificato alla Sfattoria la decisione di abbattimento degli animali perché si trovano nella cosiddetta "zona rossa"(ovvero zona infetta in relazione alla peste suina africana) che comprende tutto il territorio romano. L’associazione ha contestato la decisione, sostenendo che essendo animali Dpa (ovvero non destinato alla produzione di alimenti) e quindi da affezione, non possono essere abbattuti secondo legge. Il Tar però “ha rigettato la richiesta di sospensiva urgente e per questo l’ordinanza di abbattimento può diventare esecutiva”. 

Anche il commissario nominato per l’emergenza, Angelo Ferrari, ha ritenuto non accoglibile la richiesta di non procedere all’abbattimento dei suini in questione perché, secondo quanto riferito dall’Asl, le strutture che ospitano gli animali sono state occupate abusivamente e gli animali non sono tracciati e non ci sono certificazioni di provenienza. Accuse respinte al mittente dalla Sfattoria.

Numerosi gli appelli a sostegno della Sfattoria a cominciare dalla petizione su change.org. Ma anche quelle di altre associazioni come Enpa, Leidaa, Lndc e Oipa che annunciano una dura battaglia legale con l’intenzione di trasformare la richiesta di sospensiva in ricorso ordinario. E gli appelli di supporto misti allo sdegno si sono diffusi anche via social dove centinaia di utenti hanno “urlano" contro la decisione dell’azienda sanitaria. 

#lucenews #lucelanazione #sfattoriadegliultimi #salviamoglianimali #protezioneanimali
  • Buone notizie per i neogenitori. Scattano da oggi, 13 agosto, le nuove regole sui congedi parentali previste dal decreto 105/2022. 🔻

La novità più importante è l’introduzione del congedo di paternità obbligatorio di 10 giorni al 100% della retribuzione (in precedenza erano solo 5), che sostituisce il congedo obbligatorio del padre e il congedo facoltativo del padre. 

Tale congedo sarà accessibile dal padre lavoratore dipendente tra i due mesi precedenti e i cinque successivi alla nascita, anche in caso di morte perinatale del bambino. I giorni di congedo possono essere sovrapposti anche a quelli della madre lavoratrice (pari a 5 mesi) e, in caso di parto gemellare, la durata del congedo è aumentata a 20 giorni lavorativi.

Oltre a questi 10 giorni obbligatori e completamente pagati, entrambi i genitori con figli di età inferiore ai 12 anni avranno diritto a un ulteriorecongedo facoltativo della durata di tre mesi con un’indennità del 30% dello stipendio. Tale congedo non è trasferibile da un genitore all’altro. I genitori hanno anche diritto, in alternativa tra loro, ad un ulteriore periodo di congedo della durata complessiva di tre mesi, per i quali spetta sempre un’indennità del 30% della retribuzione. 

Al genitore solo, sono riconosciuti 11 mesi continuativi o frazionati, di congedo parentale, di cui 9 mesi (e non più 6 mesi) indennizzabili al 30% della retribuzione.

I limiti massimi restano invariati per entrambi i genitori: 6 mesi per la madre e 6 per il padre (elevabili a 7 mesi nel caso in cui si astenga per un periodo intero o frazionato non inferiore a 3 mesi) per ogni figlio. 

Di Nicolò Guelfi ✍

#lucenews #lucelanazione #congedoparentale #maternitàepaternitàaconfronto #genitorifigli
  • Un episodio orribile quello accaduto a Salerno dove due donne lesbiche sono state accoltellate dal padre di una di loro. Le due giovani hanno deciso di denunciare il fatto ai carabinieri e la vicenda è stata resa nota dal consigliere regionale campano di Europa Verde Francesco Borrelli, che ha parlato di “storia folle e agghiacciante”.

La vicenda è iniziata quando le due ragazze, Francesca e Immacolata, la prima 39enne di Crotone e la seconda 23enne della provincia di Napoli, sono arrivate a Salerno per lavorare; nel capoluogo campano sono state ospitate a casa di una parente di Immacolata, il teatro dell’aggressione. 

“Mio padre ci ha detto ‘Voglio fare 30 anni di carcere: volete morire insieme? È arrivato il momento’ e poi ci ha colpito. Mia madre ha assistito all’aggressione e non ha fermato mio padre, anzi ha provato a bloccarci mentre scappavamo”, ha raccontato la più giovane. 

“Entrambe abbiamo riportato qualche ferita, ma siamo riuscite a scappare. Fino alle 5 del mattino però mio padre ci ha inseguite e minacciate. Abbiamo chiamato il 112 e i carabinieri sono intervenuti accompagnandoci nel nostro domicilio di Salerno per fare le valigie e tornare poi a Crotone in sicurezza. Lui a oggi nega tutto, ma abbiamo le prove di quello che ha fatto”, ha raccontato Immacolata.

Le due ragazze sono quindi tornate in Calabria e si sono anche recate al Pronto Soccorso dell’ospedale di Crotone per farsi medicare, sul corpo avevano numerose escoriazioni e ferite lievi di arma da taglio. 

#lucenews #lucelanazione #lgbtqitalia #aggressioneomofoba #salerno
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