La bambina simbolo della
cultura gothic e del femminismo è tornata:
Mercoledì Addams è cresciuta, è diventata adolescente e va al college nella
nuova serie Netflix in uscita il 23 novembre, con il primo episodio in anteprima europea a Lucca Comics & Games dove il 31 ottobre interverrà anche
Tim Burton che firma questo spin-off dal titolo “
Mercoledì”.
Il poster della nuova serie Netflix "Mercoledì" firmata da Tim Burton
Nella nuova serie, con protagonista l’attrice
Jenna Ortega (vista in “Jane the Virgin” e “Scream” del 2022), la figlia maggiore della
famiglia più creepy in circolazione è pronta a
ribaltare il copione dell’adolescenza che può essere terrificante, ok. Ma in questo caso
è lei quella di cui bisogna aver paura. Espressione ieratica e fascino sinistro, a renderla un’icona anche il suo caratteristico look: capelli corvini e perennemente intrecciati, vestito nero, colletto bianco e l’incarnato ancora più pallido. “Mercoledì è un’adolescente,
non l’abbiamo mai vista così prima d’ora. I suoi commenti sarcastici e sprezzanti potrebbero non necessariamente sembrare graziosi quando sono espressi da una ragazzina che non ha più dieci anni. Non è stato semplice. Non volevamo che fosse come tutte le altre adolescenti, ma neanche che sembrasse ignara” racconta Ortega, sottolineando che in questa serie “lei (Mercoledì, ndr)
è al centro dell’azione. Abbiamo l’opportunità di darle più spessore e in questo modo diventa una persona più reale, qualcosa che non è mai stato fatto in precedenza”.
Jenna Ortega nei panni di Mercoledì Addams
La serie dà una svolta al
classico racconto della famiglia Addams. Dopo una serie di avvenimenti poco piacevoli di cui Mercoledì è stata protagonista nelle scuole superiori pubbliche, Gomez (Luis Guzman) e Morticia (Catherine Zeta-Jones) la spediscono alla
Nevermore Academy, l’istituto accademico in cui si sono incontrati per la prima volta. Lì la ragazza intraprende un percorso ricco di “
mistero, caos e omicidi” in puro stile Addams, scoprendo anche
oscuri segreti sulla propria famiglia datati 25 anni prima, che la porteranno a indagare sul passato delle persone più vicine a lei. Fin dall’inizio si capisce che Ortega/Mercoledì è
un’emarginata: ed è questo il punto della storia perché a differenza della maggior parte degli adolescenti, non vuole adattarsi agli altri, ma rimanere se stessa
rifiutando le norme sociali. Un altro aspetto di Mercoledì su cui punta la serie è il
rapporto conflittuale con la madre. “Come si fa a crescere nell’ombra di una madre così fascinosa come lei?” si domanda Alfred Gough, creatore con Miles Millar della serie. A completare la bizzarra famiglia c’è anche il
fratello Pugsley interpretato da Isaac Ordonez, mentre George Burcea è
Lurch e Gwendoline Christie (attualmente impegnata in “The Sandman”, sempre su Netflix) interpreta
Larissa Weems, la preside dell'accademia. Nel cast della prima stagione (otto puntate) è presente anche
Christina Ricci che all’inizio della carriera aveva già dato il volto a Mercoledì in due film de "La famiglia Addams", usciti nei primi anni Novanta.
La famiglia Addams di Tim Burton
“Quando ho letto questa sceneggiatura, mi è tornato in mente
come mi sentivo a scuola e cosa provavo nei confronti dei miei genitori, come mi sentivo come persona. Ha dato alla Famiglia Addams una realtà tutta nuova. È stata una combinazione interessante” sono le parole di
Tim Burton a “Empire Magazine”. Nella serie si affronta anche il tema della
solitudine, argomento caro a Burton. “Nel 1976, sono andato a un ballo di fine anno delle superiori. Era l’anno di uscita di Carrie. Mi sono sentito come Carrie a quel ballo di fine anno. Ho sentito quella sensazione di dover essere lì ma di non farne parte. Per quanto tu voglia, quei sentimenti non ti lasciano” sostiene il regista che si sente molto vicino al personaggio della serie. “
Io e Mercoledì abbiamo la stessa visione del mondo” dice il visionario regista, autore di capolavori come "La fabbrica di cioccolato", "Sleepy Hollow" o "Edward mani di forbice" tanto per citare qualche esempio.
Una scena della serie "Mercoledì" di Tim Burton
Un personaggio diventato un mito
Ma chi è
Wednesday Addams? “Mercoledì (Venerdì) Addams” è il nome originale del personaggio che prende spunto dalla strofa di una
filastrocca inglese che recita: “Wednesday’s child is full of woe” – “Il bambino nato di mercoledì è pieno di sventura”. E’ una vera e propria icona
femminista e all’avanguardia, nata dalla penna e dalla fantasia di
Charles Addams (famoso disegnatore statunitense) che gli diede vita nel lontano
1940. Figlia di Gomez e Morticia Addams, nonché sorella di Pugsley e nipote del simpatico Zio Fester, Mercoledì nella famiglia Addams rappresenta la
parte più glaciale e razionale che ci sia, stimolando l’immaginario di chi in lei vede la
forza delle donne e la loro capacità di essere se stesse andando contro tutti i più classici
stereotipi sociali.
L'attrice Lisa Loring, la prima "Mercoledì" della storia della tv
Lo stesso creatore la definì così: “Bambina piena di tristezza, è
esangue e delicata, con i capelli corvini e l’incarnato pallido della madre. Suscettibile e piuttosto tranquilla, ama le scampagnate e le gite alle caverne sotterranee che Morticia e Gomez organizzano spesso. È una
bambina seria, compassata nel vestire e, nel complesso, un po’ smarrita. Riservata e fantasiosa, poetica e dall’aspetto un po’ sciupato, è dedita a occasionali eccessi d’ira. Ha un piede con sei dita”. Dopo il
fumetto nasce la
prima serie tv, creata da David Levy, intitolata “
La famiglia Addams”e andata in onda per la prima volta nel 1964, in bianco e nero. Mercoledì Addams (che ha il volto di
Lisa Loring) è una bambina di soli sei anni, caratterizzata da un vestito nero col colletto bianco e i capelli raccolti in due trecce, con strani gusti in fatto di animaletti domestici e passatempi, ma sostanzialmente solare e vitale come tutti i bambini della sua età. Nel fumetto e nella prima serie Mercoledì è ancora una “
normale bambina”, soltanto un po’ incline alla nostalgia e ai giochi pericolosi e stravaganti col fratello. Ma, allora, quando diventa un vero e proprio simbolo femminista e anticonformista?
L'attrice Christina Ricci nei panni di Mercoledì Addams
Il personaggio prende spessore e arriva a divenire un’icona con l’uscita dei
film campioni d’incassi: “La Famiglia Addams” (1991) e “La Famiglia Addams 2” (1993) entrambi diretti da
Barry Sonnenfeld, dove un cast di prim'ordine – in cui Gomez viene interpretato dal compianto
Raul Julia e Morticia dall’insuperabile
Angelica Houston – onora e cristallizza in quei lungometraggi la bellezza e l’unicità di questa famiglia mostruosamente felice della propria diversità, tanto da celebrarla in tutti i suoi aspetti. Nei film Mercoledì acquisisce spazio e risalto essendo rappresentata non più come una bambina docile anche se con gusti decisamente grotteschi, ma come
un’adolescente cupa e fin troppo intelligente, capace e orgogliosa della sua famiglia e dalla sua
unicità. In una parola: anticonformista.
Gomez (Luis Guzman) e Morticia (Catherine Zeta-Jones) nella serie "Mercoledì" di Tim Burton
Merito del successo di Mercoledì va ricercato nell’interpretazione dell’allora undicenne
Christina Ricci, attrice capace di renderla perfetta e iconica: con i suoi outfit completamente
dark e fuori moda, i capelli ossessivamente legati in due trecce e la capacità di non far trasparire nulla dal suo volto se non uno sguardo attento, indagatore e sempre pronta a dimostrare la sua arguzia. Negli anni successivi ai film con la Ricci, la figura di Mercoledì diventa come una vera e propria
antagonista di
Barbie, quindi di una visione omologata e stereotipata della bellezza e del comportamento femminile: ha i capelli neri, una pettinatura e degli abiti austeri e neri anch’essi, un’incarnato pallido e una predilezione per la solitudine e per le creature oscure. Mercoledì, poi, si trasforma anche un vero e proprio vessillo del femminismo, in quanto si tratta di un personaggio che
rifiuta di seguire le norme convenzionali e imposte dalla società, rifiuta i vestiti e le compagnie alla moda e rifiuta di sottostare a chiunque ritenga al di sotto del proprio quoziente intellettivo. Insomma, il personaggio di “Mercoledì” si è evoluto e rafforzato nel tempo tanto da essere diventato un mito.