“Dove si va”? Verso una maggiore inclusione, si spera, anche grazie alla musica. Il titolo del brano con cui ha conquistato la vittoria a X Factor 2024 può essere anche uno sprono a muoversi in quella direzione, per normalizzare la diversità e vederla come risorsa, come arricchimento e non come qualcosa da contrastare. Lei, Mimì caruso, quella vittoria la vive come grande responsabilità e a 17 anni non potrebbe essere altrimenti. Non si sente un simbolo, “rappresento piuttosto un piccolo cambiamento”.
In barba ai tanti che in lei vedono solo il colore della pelle, dato dalle sue origini, lei vince e convince con un talento davvero degno di nota e con la sua incredibile voce, che fin dalle prime fasi del talent ha conquistato il pubblico italiano. Nata in Mali, adottata quando aveva appena 8 mesi, cresciuta in Brianza. Il trionfo a X Factor sotto la guida di Manuel Agnelli, anche grazie all'inedito “Dove si va” firmato tra gli altri da Madame, è dedicato come da tradizione “ai miei genitori, i primi a spronarmi. Non sarei qui se non fosse stato per loro. Sono grata di avere intorno a me persone che mi amano per quello che sono”. E lei è una cantante (ma non solo) con tanti sogni nel cassetto e la responsabilità di rappresentare un mondo che è ancora relegato in un angolo.
Guardare oltre il colore della pelle
“Quando ero piccola, non vedevo afro-italiani in tv: sono molto grata che i bimbi afro-italiani oggi possano capire che si può fare tutto. Sono fiera di essere italiana come lo sono delle mie origini. E sono felice di rappresentare la comunità nera in una luce più tranquilla. Negli ultimi anni si sono fatti passi avanti in Italia, ma ancora non abbastanza: questo è un Paese meraviglioso che però deve guardare anche al futuro”. Perché non ci siano discriminazioni legate alle origini, alla nazionalità; perché una persona che ha i meriti e le capacità possa emergere senza essere ostacolata da atteggiamenti razzisti o omofobi o intolleranti. Perché bisogna imparare a guardare oltre all’apparenza.
La stessa Mimì non vuole che l'attenzione sia solo sul colore della sua pelle: “Se ho paura che la politica possa rovinare tutto questo? Sì – dice all’Ansa –. Agli altri vengono fatte domande sulla musica, a me sulla politica. Ma io voglio parlare dei miei progetti”. Che parlano a suon di musica ma non solo. Durante il suo percorso a X Factor ha avuto momenti di crisi, spaesata dalla paura di non riuscire a trovare la sua identità musicale, ma alla fine grazie alla sua voglia di crescere e migliorarsi è riuscita a superare quei timori e a conquistare il trono del talent di Sky.
“Voglio vivere di musica ma ho pronto un piano B”
Ha 17 anni e le idee chiare, perché la consacrazione di oggi non è eterna: “Per il futuro mi auguro di vivere bene la musica, di esprimere al 100% me stessa. Il rythm and blues e il soul sono i miei mondi musicali, vorrei che avessero più spazio in Italia – racconta il giorno dopo la grande finale –. Ricordo Aretha Franklin e Tracy Chapman? Non vorrei, però, fare un copia e incolla. Il mio obiettivo è prendere ispirazione da lì e fare qualcosa di nuovo. Penso di essere sulla buona strada”. Una carriera in rapidissima ascesa con tanti sogni nel cassetto ma i piedi ben piantati per terra. Perché le insidie sono tante e non ci si può accontentare, è importante continuare a lavorare. Nel dubbio, comunque, ha pronto anche il piano B: "Nella vita faccio cinematografia e fotografia, l'altra mia grande passione. Se il canto va male, passo all'audiovisione. Del resto, ho iniziato a prendere seriamente la musica un anno fa”.
Il bullismo e il sostegno dei genitori adottivi
La storia di Mimì Caruso, che abbiamo imparato a conoscere durante le puntate di X Factor, è una prova di resilienza, passione e di continua ricerca di sé di una cantante ancora giovanissima, che ha dovuto fare i conti anche con l’intolleranza e la cattiveria delle persone. La ragazza di Usmate Velate, piccolo comune in provincia di Monza e Brianza, ha infatti vissuto anche esperienze segnanti legate alle sue origini: “Alle medie ho subìto del bullismo, in generale, sul colore della pelle sì, e su altro. Ci sono tanti sbruffoni in giro. Allora ci rimanevo male, ma ora l’ho superato. Però poi cambiando scuola è andata meglio”.
Episodi segnanti, superati però grazie all’amore e al sostegno incondizionato dei suoi genitori adottivi, Paola e Franco. In un’intervista, mamma Paola, che lavora in una parafarmacia, aveva affermato: “Vogliamo solo che sia felice di quello che sta facendo, e che esca soddisfatta da questa esperienza, a prescindere da quello che sarà il risultato finale”. La vittoria è stata la ciliegina sulla torta e ora Mimì è pronta a divorarsi il mondo con la sua incredibile voce. Chissà cosa ne pensano i compagni di scuola che la bullizzavano...