La normalità è la vera trasgressione? Il boom di “
Normal People”, la serie tratta dall’omonimo romanzo di Sally Rooney, ora disponibile su Raiplay, pare dirci che la normalità è la vera trasgressione. Ma bisogna prima capire cosa si intende per ‘normalità’.
La fiction esplora la bellezza e i dilemmi dei Millennials (Instagram)
Un tam tam che va avanti da tre anni, un libro perfetto per raccontare i
Millennial senza stereotipi e poi la nomination agli Emmy e la vittoria ai Bafta inglesi, ora, arrivata finalmente anche in Italia, “Normal People” di Lenny Abrahamson sta diventando un piccolo
caso di culto.
Tratta dall'omonimo romanzo di Sally Rooney da un milione di copie (in Italia pubblicato da Einaudi come le altre opere di questa autrice di Dublino), la miniserie prodotta da Bbc e Hulu, dopo un passaggio su Lionsgate+, è diventata in Italia la
seconda più vista su RaiPlay dopo “
Mare Fuori”. E grazie alla loro interpretazione d'eccellenza in “Normal People” i due giovani protagonisti sono ora tra i talenti emergenti,
Paul Mescal e
Daisy Jessica Edgar-Jones.
Il prodotto televisivo di Lenny Abrahamson sta diventando un piccolo caso di culto (Instagram)
La 'normalità' di "Normal People"
Cosa ha di speciale “Normal People” da emergere così prepotentemente nella produzione globale di serie tv? Certamente un romanzo di grande successo e un adattamento che non delude, ma al cuore c'è un'aderenza totale, naturale, senza sconti ma anche senza esagerazioni
su come sono i giovani adulti. È un
coming of age, una storia di crescita di due giovani studenti dal liceo all'università. Non ci sono vite allo sbando, non ci sono particolari violenze,
non ci sono eccessi.
I protagonisti, interpretati rispettivamente da Paul Mescal e Daisy Edgar-Jones, sono due ragazzi che diventeranno giovani adulti insieme (Instagram)
Al centro ci sono proprio, come dice il titolo del romanzo e della serie,
persone normali alle prese con il diventare grandi, trovare un posto nel mondo, sganciarsi dalle famiglie d'origine, affrontare
l'accettazione di se stessi senza altri modelli, sperimentare il
disagio del vivere, il dolore, le delusioni, le ferite e soprattutto imparare ad amare. Niente di sdolcinato nella storia di
Connell e Marianne, giovani della contea irlandese di Sligo: lui intelligente, brillante, adorato dalle ragazze e di estrazione proletaria mentre lei è ricca, infelice, secchiona,
bullizzata.
Connell e Marianne sono i due protagonisti della storia (Instagram)
Si frequenteranno (di nascosto) dal liceo e poi andranno, primi della classe, al college, entrambi selezionati al prestigioso
Trinity College di Dublino e si diranno ti amo solo alla fine, dopo essere stati migliori amici, confidenti, sodali, amanti appassionati. Tra loro c'è una chimica che ipnotizza gli spettatori, sono connessi intimamente anche quando non sono insieme e
l'attrazione sessuale è palpabile. C'è chi dice che Connell e Marianne siano gli
Heathcliff e la Cathy delle nuove generazioni, paragonando questa storia a "Cime Tempestose" di Emily Bronte.
Una scena della fiction che sta facendo il boom su RaiPlay (Ansa)
Ma c'è un grande, bellissimo tema nuovo che attraversa la serie e che definisce i giovani adulti di oggi oltre stereotipi e ricerche di marketing: l'idea che si è felici quando si è indipendenti l'uno dall'altro, quando l'amore non è avere rimpianti per quello che non si è fatto per sacrificarsi per l'altro, quando aiutarsi senza farsi domande è quanto di più prossimo
all'amore per sempre. Certo, non mancano temi di scottante attualità: co-dipendenza affettiva, depressione, solitudine, precarietà e impossibilità di comunicare. E, allora, come è possibile che sia la storia di persone normali?
C'è chi dice che Connell e Marianne siano gli Heathcliff e la Cathy delle nuove generazioni
Perché quella che potrebbe sembrare una miniserie che esplora un vissuto drammatico ed esasperato è, invece, un ritratto
ferocemente realistico di una generazione che, privata di prospettive future per proseguire sul cammino della vita, si smarrisce. Il 'bello' di "Normal People" è che è una serie in grado di cogliere, fotografandola,
la mediocrità della nostra esistenza, la sua fragilità e allo stesso tempo la sua straordinaria bellezza. La tenerezza che mostra è una tenerezza palpabile, sincera, sfumata. Le lacrime che bagnano i volti dei personaggi sono lacrime amare, familiari, consapevoli. La
normalità di Connell e Marianne è racchiusa nel loro sentirsi anormali, strani, sbagliati. Un po' come capita a tutti noi.
Come due magneti, Connell e Marianne si attraggono e si respingono, si feriscono per poi curarsi a vicenda (Ansa)
Il successo si riflette sui protagonisti
I due protagonisti sono ora lanciatissimi.
Paul Mescal, 27 anni, irlandese, ha ottenuto quest'anno la nomination agli Oscar per il film indie “
Aftersun” di Charlotte Wells, già premiato a Cannes e Deauville (un successo su Mubi). Oggi è tra gli attori più richiesti: dopo “
The Last Daughter” di Maggie Gyllenhaal, “Creature di Dio” con
Emma Watson e “Carmen” (esordio alla regia di Benjamin Millepied), Mescal è sul set di Ridley Scott per il “
Gladiatore 2”.
Paul Mescal, 27 anni, irlandese (Instagram)
Il regista lo ha talmente voluto da attenderlo per l'inizio delle riprese, per dare modo al 27enne di concludere la sua tournée teatrale di “
Un tram che si chiama desiderio”, in cui interpreta il ruolo che fu di Marlon Brando.
Daisy Jessica Edgar-Jones, 24 anni, londinese, è già stata inserita da “British Vogue” tra le
donne più influenti. Per il ruolo di Marianne ha ricevuto la candidatura al Bafta, al Critics Choice Television Award e al Golden Globe. Anche per la miniserie “
In nome del cielo” ha ricevuto una candidatura al Golden Globe, ed è stata protagonista della “Ragazza della palude” di Olivia Newman e nella serie sci-fi “War of the Worlds”. In attesa di entrare sul set del reboot kolossal “
Twisters”, per la regia di Lee Isaac Chung, l’attrice è diretta da Lisa Cholodenko in “
Beautiful”, il musical biopic sulla cantautrice americana Carole King.
Daisy Jessica Edgar-Jones, 24 anni, londinese (Instagram)
I numeri della serie
RaiPlay ha preso in considerazione questo prodotto fin dal 2019, subito sono piaciute la
narrazione efficace, un cast di altissimo livello, una regia intelligente e moderna, capace di farci guardare l'universo presentato nella serie
con gli occhi dei protagonisti. Appena i diritti sono stati sul mercato la piattaforma l'ha presa, acquisendo anche “
Conversations with Friends”, altra miniserie scritta e prodotta dal team di “Normal People” e pure tratta da un altro bestseller della Rooney.
La serie disponibile su RaiPlay è tratta dall'omonimo romanzo di Sally Rooney (Instagram)
"Siamo davvero contenti che 'Normal People' si aggiunga alla nostra offerta dedicata al pubblico più giovane" le parole di Elena Capparelli, direttrice di RaiPlay. Un pubblico che nei primi mesi del 2023 ha già apprezzato su RaiPlay 'Mare Fuori', 'Conversation With Friends', 'Shake'. E che ora ha l’opportunità di vedere sulla piattaforma del servizio pubblico
una serie delicata e intensa, che ha già riscosso molto successo in altre parti del mondo" dice ancora la direttrice. In un'ottica strategica, RaiPlay è riuscita, quindi, a chiudere un “pacchetto Sally Rooney” riconfermando, così, il posizionamento dell'offerta verso il target di pubblico 18-35 anni. Questa serie ha ottenuto dal 19 maggio al 15 giugno
405mila ore di visione e 1,4 milioni di visualizzazioni, quasi la metà della platea digitale ha meno di 45 anni ed è prevalentemente femminile (65%).