Centre Pompidou, la visuale Lgbt+ in mostra "Over The Rainbow"

Dal 28 giugno al 13 novembre nel celebre polo culturale parigino esposte 500 opere di artisti che hanno dato una visione affermativa di quelli che ancora sono considerati stereotipi

di GUIDO GUIDI GUERRERA -
1 luglio 2023
Centre-Pompidou-Over-the-Rainbow

Centre-Pompidou-Over-the-Rainbow

Si chiama Over the Rainbow la mostra allestita dal 28 giugno al Centre Pompidou di Parigi. Per la prima volta in assoluto il famoso Centro d’Arte e Cultura ha organizzato un evento nel quale, fino al 13 novembre, verranno esposte opere di artisti celebri per essere stati determinanti, con il loro lavoro, nel dare un volto alle comunità Lgbt, in piena sintonia con le trasformazioni sociali nel tempo.

Le opere a Over the Rainbow

Con più di 500 opere presentate al pubblico, la mostra propone anche una interessante rassegna di vecchi film, di documenti rari oltre a dipinti di indubbio valore. Verranno mostrati anche disegni praticamente sconosciuti di Andy Warhol, eseguiti con penna a sfera negli anni '50, prima che diventasse l'artista per eccellenza della pop art.

over-the-rainbow-pompidou-mostra

Jean-Baptiste Carhaix, "Suor Sadie la signora del rabbino" (1983) © Centre Pompidou, MNAM-CCI/Bibliothèque Kandinsky/Dist. RMN-GP

Inoltre sarà presentato il lungometraggio censurato "Un chant d'amour" di Jean Genet, che considerava l'omosessualità un gesto ribelle contro la società, e non mancheranno le prime transizioni di genere con la presenza delle pittrici Michel-Marie Poulain e Lili Elbe.

Quest'ultima è celebre per essere stata la prima persona a eseguire un intervento chirurgico di riassegnazione negli anni '30, e la sua figura è stata rievocata nel 2015 grazia al film di Tom Hooper "The Danish Girl".

Una visione affermativa per combattere gli stereotipi

"L'intento della mostra è quello di mettere in discussione il modo in cui gli artisti, qualunque sia la loro sessualità, hanno voluto mostrare un'immagine affermativa per combattere gli stereotipi che troppo a lungo hanno segnato un destino comune", spiega il curatore Nicolas Liucci-Goutnikov, capo servizio e conservatore della Biblioteca Kandinsky. 

"Ovviamente non possiamo credere di essere esaustivi e pretendere così di chiudere l’argomento. Forse è piuttosto lo spalancarsi di un portone su argomenti tuttora immaginati da molti come tabù. Allora proponiamo momenti significativi della storia sociale e culturale delle sessualità, con una collezione di opere diverse finalizzate ad affermare quanto la rappresentazione omofoba denigra".

over-the-rainbow-pompidou-mostra

In "Donne con colomba" di Marie Laurencin, l'artista si ritrae con la stilista Nicole Groult, che è stata la sua compagna di vita

L’esposizione si apre rievocando la Parigi lesbica degli anni '30 con il "Salon de l'Amazone", circolo letterario e artistico creato dall’americana Natalie Clifford Barney e frequentato da molte personalità, tra cui le pittrici Marie Laurencin, Romaine Brooks, la libraia Sylvia Beach o l'attrice Greta Garbo.

Non mancheranno manifesti emblematici a favore della lotta contro l'Aids, ma anche una una tela di Andy Warhol intitolata "Oxidation painting", recentemente acquisita dal Centro Pompidou e realizzata negli anni ’70 con l'urina delle modelle .

Tra le opere presentate si annovera l’olio su tela "Donne con colomba" di Marie Laurencin, in compagnia della stilista Nicole Groult che ne ha condiviso la vita.

Senza contare i disegni omoerotici di Jean Cocteau e dei suoi compagni, tra cui Raymond Radiguet e Jean Marais, oltre a una rara edizione del 1930 del suo "Livre blanc": un manifesto omosessuale, pubblicato nel 1927, che lo scrittore non poté firmare. Solo qualche anno dopo gli fu consentito di firmare alcuni disegni che lo illustrano.

Le Livre blanc di Jean Cocteau in mostra al Centre Pompidou

Un messaggio artistico di libertà senza pregiudizi

Quello del Centro Pompidou appare oggi un ennesimo gesto di grande coraggio e un messaggio di libertà senza pregiudizi, e come nella sua tradizione più classica incurante di suscitare immancabili polemiche pur di rompere gli schemi convenzionali e rendere più vasti gli orizzonti della cultura.

L’ingresso alla mostra è vietato ai minori, perché i benpensanti sono sempre all’angolo ma anche con occhio attento alla sensibilità del pubblico, specie quando si parla di minorenni.

L’argomento, d’altra parte, è sessualmente esplicito, anche se l’arte non andrebbe mai giudicata né censurata, proprio per non cadere involontariamente nei distinguo che hanno fatto da pretesto alla messa al bando di tanti artisti a causa delle loro scelte e per un modo di esprimere la propria creatività in modo troppo esplicito.

Proprio per tentare di dare una risposta a tutto questo, l’esposizione intende far scoprire molti aspetti inediti della cultura Lgbtqia+, troppo a lungo tenuti nascosti nell’indifferenza generale, perché l’oblio ne cancellasse la memoria. Così non è stato.