Premi César, alla cerimonia degli 'Oscar francesi' esclusi gli indagati per violenza sessuale

La decisione dell'Académie dopo il caso legato a Sofiane Bennacer, l'attore accusato per stupro. La premiazione a Parigi il 24 febbraio

di BARBARA BERTI
3 gennaio 2023
Una scena del film “Forever Young – Les Amandiers” con l'attore francese Sofiane Bennacer (Instagram)

Una scena del film “Forever Young – Les Amandiers” con l'attore francese Sofiane Bennacer (Instagram)

Gli indagati per violenza sessuali saranno esclusi dalla cerimonia dei premi César. In vista della prossima cerimonia degli 'Oscar francesi' del cinema, in programma il 24 febbraio all’Olympia di Parigi, la Académie des arts et techniques du cinéma (detta anche Accademia dei César), l’istituzione che dal 1976 assegna i premi, annuncia che chiunque sia indagato per reati di violenza sessuale non potrà prender parte all’evento. Di fatto, l’Accademia anticipa le possibili proteste per la partecipazione alla cerimonia di Sofiane Bennacer, uno degli attori francesi emergenti più in vista, indagato proprio per stupro e violenze sessuali. L'Accademia César aveva già rimosso Bennacer dall’elenco delle candidature a novembre scorso affermando che stava prendendo in considerazione una modifica delle regole sull'ammissibilità. Ora ha annunciato che chiunque sia indagato per reati violenti punibili con la reclusione - in particolare quelli di natura sessuale - non potrà partecipare alla cerimonia di quest'anno. La norma sarà applica anche a chiunque sia stato condannato per tali reati. Adesso l’Accademia voterà se apportare una modifica permanente ai criteri di ammissibilità. “Per rispetto delle vittime (...) si è deciso di non mettere in evidenza le persone che potrebbero essere state implicate dalla magistratura in atti di violenza” recita la nota ufficiale ricordando che si tratta di vittime “presunte” nei casi oggetto ancora di indagini. La locandina del del film “Forever Young – Les Amandiers” (Instagram) L’attore Bennacer ha 25 anni ed è uno dei protagonisti del film “Forever Young – Les Amandiers” della regista e attrice Valeria Bruni Tedeschi, sua attuale compagna. Lo scorso novembre Bennacer era stato accusato di violenze sessuali da una sua ex partner, che aveva detto di essere stata stuprata da lui, e da altre tre donne che avevano detto di aver subito violenze. In seguito alle accuse era partita un’indagine, e l’Accademia dei César aveva deciso di escluderlo dalla lista degli attori emergenti nominati per il relativo premio nel 2023, ma non dalla partecipazione alla cerimonia. Lui ha negato le accuse fin da subito. L'attrice e regista Bruni Tedeschi lo aveva difeso asserendo che l’attore era stato vittima di un “linciaggio mediatico”. Anche l’ex première dame di Francia, Carla Bruni (sorella della Bruni Tedeschi), era intervenuta sul caso sostenendo che il trattamento riservato all’attore avrebbe minato la presunzione d’innocenza.
L'attore Sofiane Bennacer (Instagram)

L'attore Sofiane Bennacer (Instagram)

Attorno ai premi César c’erano già state critiche e polemiche per le candidature ricevute da un film del regista Roman Polanski prima dell’edizione del 2020, e proteste anche durante la cerimonia. Nel 1977 Polanski finì per un breve in carcere negli Stati Uniti per aver avuto un rapporto sessuale – da lui confermato – con una 13enne. Da allora vive in Francia per evitare l’estradizione e il processo negli Stati Uniti, dove aveva cercato di ottenere un accordo per una pena con la condizionale senza riuscirci. Durante la cerimonia del 2020, alcune attrici avevano lasciato la sala per protesta contro l’assegnazione del premio per il miglior regista a Polanski per “L’ufficiale e la spia”. La prima ad andarsene fu l’attrice Adèle Haenel, che pochi mesi prima aveva raccontato di essere stata molestata sessualmente dai 12 ai 15 anni da Christophe Ruggia, regista del suo primo film, nel 2002; a seguire lasciò la cerimonia anche Céline Sciamma, regista del film “Ritratto della giovane in fiamme”, in cui Haenel aveva recitato in uno dei ruoli principali e che era candidata a diversi premi. Ma nell'edizione 2020 le polemiche erano iniziate settimane prima della cerimonia: c’erano state svariate proteste per le candidature del film di Polanski, tanto che l’intero consiglio direttivo dei premi César si era dimesso e il regista aveva detto che non avrebbe partecipato alla serata temendo per la sua sicurezza. Sempre a novembre Polanski era stato accusato di stupro dall’ex attrice Valentine Monnier per fatti avvenuti nel 1975.