“Il ragazzo dai pantaloni rosa” a Giffoni: la storia di Andrea Spezzacatena commuove tutti

Il festival del cinema per ragazzi abbraccia Teresa Manes, madre del 15enne vittima di bullismo che si tolse la vita. In lacrime anche Claudia Pandolfi: “Uno dei film più importanti della mia vita”

di GIOVANNI BOGANI
22 luglio 2024
RAGAZZO DAI PANTALONI ROSA, GIFFONI ABBRACCIA LA MAMMA

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Uscirà il 10 ottobre prossimo “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, il film che racconta la storia di Andrea Spezzacatena, il ragazzo di appena 15 anni vittima di bullismo e cyberbullismo che, nel novembre 2012, si tolse la vita. L’unica “colpa” di Andrea era quella di aver indossato un paio di pantaloni sbiaditi dopo un lavaggio in lavatrice. Rosa, appunto, invece che rossi. “Beh, li metto lo stesso”, aveva detto alla madre, Teresa Manes. Non poteva certo immaginare che sarebbe iniziata per lui una via crucis di offese, umiliazioni, insinuazioni. Fino a vedere il proprio nome scritto sui muri del liceo, con accanto un aggettivo umiliante, o su una pagina Facebook aperta proprio per umiliarlo. “Il ragazzo dai pantaloni rosa” era il nome della pagina social. La madre se ne accorse mesi dopo la morte del figlio. 

Quello di Andrea è il primo caso di cyberbullismo che, in Italia, ha portato al suicidio di un minore. La madre, Teresa Manes, ha fatto di tutto perché non passasse sotto silenzio. Ha scritto un libro, “Andrea, oltre il pantalone rosa” e ha collaborato alla sceneggiatura del film.

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Ad interpretarla, Claudia Pandolfi. L’attrice, presente a Giffoni Experience, il festival di cinema per ragazzi che da anni dedica molte energie alla lotta al cyberbullismo, è scoppiata in lacrime alla fin della conferenza stampa: “E’ uno dei film più importanti della mia vita – ha detto – Ho vissuto questo film intensamente, come attrice e come madre. Era importante per me restituire la storia di Teresa, la sua forza, la sua grandezza, la sua dignità. La generosità con cui ha scelto di condividere la sua storia, per evitare ad altri ragazzi il destino di Andrea. Le parole possono uccidere e così può il silenzio. Andrea si è sentito solo e questo accade quando si crea un clima cameratesco contro qualcuno. Diventa qualche cosa di tremendo”.

Sara Ciocca interpreta la migliore amica di Andrea: “Il cyberbullismo è più subdolo del bullismo di un tempo. Prima il bullo era il ragazzo più grosso, aggressivo, arrogante. Ora, dietro una tastiera, si può nascondere chiunque”.

“Ho scritto questo film come una grande opportunità per fare conoscere questa storia – dice Roberto Proia, sceneggiatore del film – Ma per farlo, c’era solo una persona che poteva aiutarmi, la persona fondamentale per raccontare questa storia: Teresa Manes, la madre di Andrea. Senza di lei, sarebbe stato impossibile realizzare questo film”.