Anche la supermodella Sara Sampaio soffre di tricotillomania, il disturbo caratterizzato dall'incoercibile bisogno di giocare e strappare peli e capelli dal proprio corpo. La top model portoghese, 31 anni, già ‘angelo’ di “Victoria’s Secret”, ha raccontato su Instagram (dove ha un seguito di ben 8,3 milioni di follower) i problemi di salute mentale che affliggono la sua vita quotidiana. Ha parlato di ansia, ma soprattutto di tricotillomania, una condizione che la porta a strapparsi i capelli e le sopracciglia. Non è la prima volta che la portoghese affronta pubblicamente questo problema. Sempre su Instagram, in passato, rispondendo a una serie di domande dei fan sulla sua beauty routine relativa alle sopracciglia, lei aveva risposto così: “Cerco di non toccarle, ma sfortunatamente soffro di tricotillomania e spesso me le strappo!”. La modella di Victoria's Secret aveva 15 anni quando ha cominciato a strapparsi prima le ciglia, poi le sopracciglia, ma per fortuna si è fatta aiutare da dei medici specialisti. Oggi non lo fa più ma continua a sentire l'impulso nei periodi di forte stress.
La supermodella non è l’unico personaggio famoso che soffre di tricotillomania, perché a dispetto di quanto si potrebbe pensare, è un problema molto diffuso, tanto che sono diverse le star che si sono ritrovate a combatterlo nel corso della loro carriera. Sono riuscite a parlarne liberamente e senza vergogna ai fan, diventando così degli esempi di grande coraggio.
Di questo disturbo ossessivo compulsivo ne soffre anche la modella e attrice Olivia Munn (42 anni), tra le interpreti della serie tv “The Newsroom” e più recentemente nel cast della miniserie “The Rock”. “Non mi mangio le unghie, ma mi strappo le ciglia. Non fa male, ma è davvero fastidioso” aveva detto in un’intervista al “New York Daily News”, svelando anche di avere un disturbo d’ansia sociale. Anche la modella e attrice britannica Sam Faiers (31 anni) ha raccontato di essere costretta a utilizzare le ciglia finte perché soffre di tricotillomania. La protagonista della serie “The Mummy Diaries”, in passato ha svelato di soffrire di questo disturbo per più di vent’anni e ha cercato invano una terapia per uscirne. Ancora oggi le capita di strapparsi le ciglia nel sonno e ciò significa che è “davvero difficile tenerlo sotto controllo”.
In Italia la prima a parlare di questi disturbo è stata Arisa (40 anni). La cantante è nota per i cambi di look passando da tagli corti e cortissimi a lunghe chiome, anche colorate, ricorrendo a parrucche. Tempo fa, ai fan che la esortavano a farsi allungare i capelli, aveva risposto ammettendo di soffrire di tricotillomania. “Ecco perché non mi faccio mai crescere i capelli, quando ce li ho, me li stacco” aveva ammesso Rosalba Pippa in una delle sue Story su Instagram.
Che cosa è la tricotillomania
Spesso abbreviata TTM, la tricotillomania è un tipo di malattia che, per via delle sue caratteristiche specifiche, è classificata come disturbo ossessivo-compulsivo. Chi ne soffre prova un irresistibile bisogno di strapparsi i capelli, le ciglia e le sopracciglia e, più in generale i peli del corpo. Per alcuni questo disturbo può essere lieve, e generalmente gestibile, per altri invece, l’impulso compulsivo di strapparsi i peli è travolgente.Viene considerata una malattia psichiatrica poiché il più delle volte è legata a traumi psicologici, nei casi più gravi è associata anche a tricofagia, ovvero all’ingestione dei capelli strappati. A causare il disturbo sono eventi traumatici come lutti, abusi sessuali, bulimia, anoressia, ma anche periodi di forte stress, durante i quali si ha l’impressione di non avere il controllo sulla propria vita. Il gesto irrefrenabile di strapparsi capelli e peli, quindi, è un modo per elaborare e comunicare il disagio all’esterno. Ciò, però, ha effetti negativi sia sul corpo sia sulla vita sociale. Si va, infatti, incontro ad alopecia, alla perdita definitiva del capello e nei casi più gravi al blocco della normale funzione gastrointestinale. Come se non bastasse, si prova vergogna verso se stessi, cosa che porta a un totale isolamento. Ricerche sul tema stimano che la tricotillomania colpisca dallo 0,5% al 3,4% della popolazione: la fascia d’età più colpita è quella che va dai 9 ai 13 anni e circa l'85% dei pazienti è di sesso femminile. Spesso il problema può portarsi fino all'età adulta, accompagnandosi anche ad altri disturbi, tra cui ansia sociale, depressione e disturbi alimentari. Per combattere il disturbo esistono delle cure farmacologiche ma nella maggior parte dei casi è la terapia cognitivo-comportamentale a rivelarsi più efficace: facendo un lavoro psicoterapico sulle cause psicologiche dell’ansia spesso si riesce a guarirne.Visualizza questo post su Instagram