Una sfilata per la prevenzione e la lotta al cancro al seno. È questo l'I/DEAL - Breast Cancer Fundraising Fashion Show, l'evento che il 19 settembre ha inaugurato la Milano Fashion Week 2023.
L'evento di beneficenza ha avuto come location il Foyer dell'Aula Magna dell'Università Bocconi, e a indossare le creazioni non sono state le modelle bensì 21 donne che con questa malattia convivono o hanno adottato misure preventive.
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Il format lanciato nel 2017
Questo tipo di format venne presentato per la prima volta nel 2017 da Cancer Culture, piattaforma multimediale che si propone di cambiare il modo di pensare al cancro al seno attraverso l'arte, la cultura e lo sviluppo equo. In quell'occasione a battere lo shock iniziale fu il grande successo.
Successo di tutte quelle donne che sono al tempo stesso madri, mogli e amiche ma anche amanti, nonne, cugine e zie. Di tutte quelle donne che mostrano il proprio corpo senza nessun timore, ma che senza dubbio ha bisogno di cure ed attenzioni. Di tutte quelle donne che hanno capito che la malattia non è un'estranea, ma una parte di loro che sta male e che va curata.
"L’importante adesso è vivere l'attimo"
Donne come lo è Cait, alla quale la diagnosi arriva a 33 anni. "Prima la mia vita era very predictable, avevo una visione felice di quello che mi sarebbe accaduto, tutto era pianificato, lavoro, famiglia, sogni di successo… Poi la diagnosi, e non fai più programmi, non puoi, la vita cambia, totalmente, cambia come la approcci e la vivi".
"Non sai quello che farai oggi o domani o la settimana prossima. Non hanno importanza i tuoi titoli, la tua carriera, il tuo coraggio. Ora quello che per me ha importanza è vivere l'attimo, aprirmi a nuove esperienze, incontrare gente nuova e far tesoro dei momenti con le persone che amo. E' questo che conta, ciò che condividiamo con chi amiamo", il suo racconto.
La scoperta del cancro e il cambiamento da persona privata a pubblica
Poi arriva anche la testimonianza di Ginny, una career woman dalla vita sana, la cui strada era tracciata, ma che non aveva fatto ancora i conti con la scoperta a 41 anni.
"Il mio corpo stava dicendo alla mia mente che qualcosa non andava. Arrivi all'appuntamento fissato per la mammografia e ti dici, ma sì tutto andrà bene, poi ti accorgi che chi te la fa è impaurito, ma continui a pensare everything is gonna be fine fino a quando ti dicono che non è nulla di buono".
"E pensi che non sta accadendo a te, c'è una sorta di separazione tra la te della solita vita e quella in mano a medici ed esami".
Da persona privata e riservata la donna si è dovuta trasformare in un personaggio aperto: "Ho sentito il bisogno di una community, di un supporto, e allo stesso tempo ho capito che io stessa potevo fare qualcosa per chi si trova ad affrontare la mia stessa diagnosi di tumore al seno. E questa 'visibilità' oggi mi dà gioia".
La sfilata delle 21 ragazze provenienti da tutto il mondo
Gioia racchiusa in queste 21 ragazze provenienti da tutto il mondo che hanno avuto la possibilità di indossare gli abiti dei dieci stilisti selezionati da Camera Moda Fashion Trust.
Ma oltre alla gioia e alla bellezza c'è di più. I proventi della sfilata e delle donazioni, infatti, saranno devoluti alla Fondazione Ieo-Monzino e alla Fondazione Piemontese per la Ricerca del Cancro. Un modo per uscire allo scoperto perché come diceva l'autore inglese Diamond, "il cancro è una parola, non una sentenza".