Australia, giocatrice di basket trans esclusa dal campionato

La cestista Lexi Rodgers non potrà partecipare alle competizioni femminili. "Decisione complessa da valutare", la giustificazione della federazione

di EDOARDO MARTINI -
19 aprile 2023
La cestista transgender Lexi Rodgers (Instagram)

La cestista transgender Lexi Rodgers (Instagram)

Dopo il nuoto, l’atletica e il rugby anche la pallacanestro esce sconfitta nella partita più importante: quella per l'inclusione. In Australia la federazione nazionale ha escluso la giocatrice Lexi Rodgers dalla partecipazione a un campionato semiprofessionistico con la squadra delle Kilsyth Cobras. Arriva dunque il nuovo no  alle atlete transgender nelle competizioni femminili.

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L'atleta Lexi Rodgers sul campo di basket (Instagram)

"Sul campo da basket mi sento libera"

I vertici federali australiani hanno giustificato la loro scelta dicendo che si tratta di una "decisione complessa da valutare" preferendo esaminare di volta in volta i singoli casi senza generalizzare. L'esclusione dell'atleta è avvenuta dopo la riunione di un gruppo di esperti tra cui il responsabile dell'equipe sanitaria Peter Harcourt, il membro del consiglio Suzy Batkovic e un altro medico dello sport.

La Federbasket australiana dichiara: "In quanto organo direttivo riconosciamo il fatto che siamo ancora sulla via dell’educazione e della comprensione. Per aiutarci a elaborare il quadro complessivo, Lexi ci fornirà commenti e consigli tratti dalla sua esperienza. L'equilibrio tra inclusività, equità e natura competitiva dello sport sarà sempre un'area complessa da navigare e ringraziamo coloro che sono stai coinvolti e che hanno mostrato rispetto durante tutto il processo".

Nonostante il no la giocatrice, con un post su Instagram, ha espresso l'amore che ha per il basket spiegando che continuerà a lottare per realizzare il suo sogno: "Come tante persone che giocano ogni settimana in tutto il Paese, il campo da basket è (il posto) dove mi sento al sicuro, dove mi sento libera. Ho sperato in una scelta diversa da parte della Federbasket australiana. Ho partecipato, in buona fede, al processo e ai criteri di ammissibilità. Coerentemente con le opinioni espresse da tanti, credo fermamente di meritare un posto come atleta nel basket femminile - aggiunge -. Spero che la Federazione capisca che questa non è la fine del mio viaggio come sportiva e che non perderò l'opportunità, in futuro, per dimostrare i miei valori. (Spero anche) che un giorno l’organo di governo del basket possa accettare l'inclusione che io ho trovato in campo con le mie compagne di squadra. Mi auguro poi di poter giocare a basket e continuerò a lavorare per rendere lo sport che amo un luogo per tutti".

La nuotatrice transgender Lia Thomas (Instagram)

I casi precedenti

La decisione che riguarda Rodgers è solo l'ultima in ordine di tempo tra i casi di persone transgender nate uomini e diventate donne che sono state escluse dalle competizioni femminili, visto che in caso contrario il problema non è mai stato sollevato. Infatti il vantaggio delle ragazze trans è praticamente nullo nelle gare maschili. Da Chris Mosier ai Mondiali di duathlon (corsa, ciclismo e di nuovo corsa, ndr) nel 2016 a Lia Thomas, campionessa di nuoto universitaria la scorsa stagione, passando per il nuotatore Schuyler Bailar e per Hanna Mouncey, la giocatrice di pallamano che fino al 2013 si chiamava Calloum. Bisogna, a questo punto, ricordare che il mese scorso la Federazione internazionale di atletica ha reso più rigide le regole per la partecipazione alle competizioni femminili delle atlete transgender. Occorrerà infatti avere un tasso di testosterone sotto la soglia di 2,5 nmol/L per 24 mesi. La metà rispetto al livello precedente di 5 nmol/L per sei mesi. L'altra novità è che questo nuovo regolamento si applica a tutte le discipline e non più solamente alle gare di corsa dai 400 metri al miglio.