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Home » Sport » Il Barcellona femminile prima squadra a vincere 50 partite consecutive in campionato

Il Barcellona femminile prima squadra a vincere 50 partite consecutive in campionato

Con quattro punti di vantaggio sulla seconda - nonostante due partite in meno giocate - le blaugrana continuano la una cavalcata trionfale di imbattibilità

Marianna Grazi
26 Gennaio 2023
Barcelona Femenì

Barcelona Femenì

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Il Barcelona Femení, il club blaugrana al femminile, è entrato nella storia diventando la prima squadra di calcio a vincere 50 partite di campionato consecutive. L’impresa, senza precedenti, è stata compiuta battendo mercoledì 25 gennaio il Levante Las Planas per 7-0 all’Estadi Johan Cruyff. La nigeriana Asisat Oshoala ha realizzato una tripletta, Ana-Maria Crnogorčević ha segnate due gol, mentre Vicky López e Mariona Caldentey hanno siglato le reti del secondo tempo che hanno portato il Barça alla straordinaria vittoria. La numero 50 in Liga, senza battute d’arresto e senza mai perdere una partita in casa da quando lo stadio è stato inaugurato nel 2019.

 

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L’inizio del dominio risale al giugno 2021, quando perse 4-3 in trasferta contro l’Atlético Madrid. Da allora il club catalano ha segnato 247 gol – una media di poco meno di 5 a partita – e ne ha subiti solo 19. Sotto la guida dell’allenatore Jonatan Giráldez, le calciatrici del Barcellona hanno vinto tutte le partite di campionato della scorsa stagione ed è attualmente imbattuto nella sua recente cavalcata trionfale; con quattro punti di vantaggio la squadra è anche in cima alla classifica, nonostante abbia giocato due partite in meno.

Oltre 90mila persone hanno assistito alla semifinale di Champions League femminile 2022 tra Futbol Club Barcelona e Wolfsbur

Nonostante l’apparente imbattibilità in campionato il Barcellona ha perso però, durante questa stagione, in Champions League femminile. A dicembre è stata facilmente battuta nelle fasi a gironi dalla squadra tedesca del Bayern Monaco per 3-1, ma la sconfitta non ha influito sulla situazione del campionato nel nuovo anno. Il calcio dinamico e il talento della squadra hanno anche attirato folle da record durante gli incontri. A marzo 2022 era stata fatta la storia con 91.553 tifosi che si sono riversati al Camp Nou – lo stadio di calcio più grande d’Europa – per assistere al secondo turno dei quarti di finale della UEFA Women’s Champions League tra Barcellona e Real Madrid, in cui le padrone di casa hanno sfruttato al meglio il sostegno dei tifosi vincendo 5-2 contro la rivale madrilena. Ma l’affluenza più grande di sempre in occasione di una partita di calcio femminile è stata quella per lo scontro tra le blaugrana e il Wolfsburg, battuto per 5 a 1, un mese dopo il Clasico, per la semifinale di Champions League. I tifosi, in quell’occasione, erano stati 91.648.

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  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

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  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Il Barcelona Femení, il club blaugrana al femminile, è entrato nella storia diventando la prima squadra di calcio a vincere 50 partite di campionato consecutive. L'impresa, senza precedenti, è stata compiuta battendo mercoledì 25 gennaio il Levante Las Planas per 7-0 all'Estadi Johan Cruyff. La nigeriana Asisat Oshoala ha realizzato una tripletta, Ana-Maria Crnogorčević ha segnate due gol, mentre Vicky López e Mariona Caldentey hanno siglato le reti del secondo tempo che hanno portato il Barça alla straordinaria vittoria. La numero 50 in Liga, senza battute d'arresto e senza mai perdere una partita in casa da quando lo stadio è stato inaugurato nel 2019.
 
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