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Chi è Linda Repetti, la giardiniera che si prende cura del Ferraris a Genova

L'unica donna in Europa a curare il terreno di gioco di uno stadio. Poi la risposta ai cori sessisti di qualche anno fa: "Ho continuato a fare il mio lavoro, come se niente fosse"

di EDOARDO MARTINI -
16 ottobre 2023
Linda Repetti, la giardiniera dello stadio Ferraris (Instagram)

Linda Repetti, la giardiniera dello stadio Ferraris (Instagram)

L'erba del vicino è sempre più verde. E chissà se Linda Repetti, "giardiniera del Ferraris", lo stadio di Genoa e Sampdoria, ha fatto di sé questo proverbio per curare il manto erboso. Sicuramente la passione non le manca visto che ha il rastrello in mano ormai dal 2018, anche se nell'impianto rossoblucerchiato aveva già lavorato tra il 2009 e il 2013. E come se non bastasse è l'unica donna in Europa a occuparsi del terreno di gioco di uno stadio.
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Lo stadio 'Luigi Ferraris' (Instagram)

La felicità di Linda Repetti: "È l'ufficio più bello del mondo"

"A giugno l'Uefa ha girato uno spot per l'inclusività nel calcio e mi ha inserito tra i testimonial. Le persone rimangono sorprese quando dico loro quale lavoro svolgo, perché nel calcio non è usuale trovare una donna nel mio ruolo", racconta la donna che definisce questo "lavoro" come "faticoso", ma come dice sempre ai figli "è l'ufficio più bello del mondo". Appunto due figli, 41 anni, genovese, laureata in Agraria tra Genova e Torino. E' questo l'identikit della 'giardiniera', sorpresa lei stessa dal suo lavoro: "Non sono tifosa, mai avrei pensato di lavorare in uno stadio". "Eppure ho iniziato proprio qui, è diventato il mio mondo. Perché tanti pensano che lo stadio funzioni solo nel giorno della partita. Invece stiamo qui dalla mattina alla sera ogni giorno per fare in modo che poi il giorno della partita tutto sia a posto", le sue parole.

Le polemiche sul manto erboso

Chi segue il calcio conosce le varie polemiche intorno al Ferraris. Celebre quelle dell'allenatore, a quei tempi del Napoli, Maurizio Sarri che nel 2015 si era lamentato del campo definendolo "vergognoso". Polemiche che quest'anno non dovrebbero esserci come ci spiega Repetti: "Abbiamo fatto una rizollatura totale dopo il match di rugby del novembre 2022, erano cinque anni che il terreno di gioco non veniva rizollato totalmente". "Abbiamo puntato sul Mixto, mix di sintetico e naturale, frutto della collaborazione tra Limonta e Rappo. Abbiamo fatto tesoro dell'esperienza maturata negli anni, degli errori commessi. E direi che i risultati ci stanno premiando". In aggiunta è stato migliorato anche il sistema di irrigazione e c'è un uso sistematico delle 36 lampade che servono per far crescere l'erba.

Per l'allenatore Maurizio Sarri, il campo nel 2015 era "vergognoso" (Instagram)

Una mano è stata data anche dalle condizioni climatiche, grazie ai pochi giorni di pioggia, che hanno dato al prato il tempo di consolidarsi evitando così che si rovinasse nei momenti della stagione in cui c'era il maggior numero di partite. Questa decisione è stata presa dai vari club che hanno deciso di investire con forza sul terreno di gioco: la rizollatura totale è costata 250mila euro, a cui vanno sottratti i 68mila pagati dalla Federugby per i danni post match. Come ricorda la 41enne: "Abbiamo appena iniziato la semina invernale approfittando della sosta, con questo tipo di erba arriveremo fino a giugno".

La risposta ai cori sessisti

Poi un accenno sui cori interisti degli anni scorsi, incuriositi dal fatto che fosse una ragazza a tagliare l'erba del prato: "Non mi sono sentita offesa. Sono stata a sentirli mentre lavoravo, mi sono fatta una risata e ho continuato a fare quello che devo fare per mantenere il campo nelle migliori condizioni possibili". Possiamo anche aggiungere che la donna può sentirsi a tutti gli effetti una calciatrice visto che anche lei deve percorrere circa 7 km per le varie fasi di rasatura e pulitura del terreno di gioco. "E' molto impegnativo ma a me piace tanto. Sono qui almeno otto ore al giorno, sei giorni su sette. Ci metto passione e impegno, insieme ai miei colleghi formiamo una grande squadra".
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I piccioni amano posarsi sul manto erboso del Ferraris (Instagram)

Il pericolo piccioni

L'ultimo pericolo da affrontare sono i piccioni che si posano sul manto erboso. "Abbiamo provato di tutto, dal falco ai petardi fino al dissuasore con ultrasuoni. Ma ogni volta riescono a resistere. Il falco si è dovuto arrendere, anche perché era finito nel mirino dei gabbiani. E ai petardi dopo un po’ si abituano. Così l'unica è seminare in profondità, evitando di lasciare i semi in superficie alla loro portata". Vedremo se questa soluzione avrà gli effetti desiderati. Quello che è sicuro è che la donna non mollerà facilmente il suo rastrello perché nell'ufficio più bello del mondo tutti hanno bisogno di lei.