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Home » Sport » Europei 2022, l’esultanza in reggiseno di Chloe Kelly come esempio per le donne nello sport

Europei 2022, l’esultanza in reggiseno di Chloe Kelly come esempio per le donne nello sport

La calciatrice 24enne dopo aver segnato durante la finale si è tolta la maglia come avrebbe fatto qualsiasi collega maschio: è stato il momento più potente del torneo

Edoardo Martini
5 Agosto 2022
Chloe Kelly

Chloe Kelly

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Reggiseno sportivo in bella vista mentre corre esultando dopo il goal alla Germania, durante i tempi supplementari alla filane degli Europei femminili. Ha deciso di festeggiare così Chloe Kelly, 24enne giocatrice della nazionale di calcio inglese. Un’immagine che ha fatto il giro del mondo, raccogliendo diversi commenti positivi da parte soprattutto di donne sui social network. Un’immagine che ha sdoganato l’utilizzo del reggiseno sportivo e le sue qualità, ma soprattutto il torso nudo anche per le donne, tanto che l’esultanza stessa è stata nominata come uno dei momenti più potenti del torneo.

L’esultanza di Chloe Kelly

“Signori dello sport, ascoltate il nostro grido!”: la richiesta della dottoressa

In un tweet, la scrittrice Lucy Ward ha scritto: “Questa immagine di una donna a torso nudo con un reggiseno sportivo è estremamente significativa. Questo è il corpo di una donna, non per sesso o spettacolo, ma solo per la pura gioia di ciò che sa fare e per l’abilità che possiede. Meraviglioso. #Leonesse”. La dottoressa dello sport Amal Hassan ha aggiunto: “È stata una scena ispiratrice, che mi ha lasciata totalmente sopraffatta. Quando ha scelto di farlo mi sono alzata in piedi e l’ho sostenuta totalmente. È stato bello vederlo. Signori dello sport, ascoltate il nostro grido!“.

Per molti, questa potrebbe essere solo l’immagine di una donna con un reggiseno sportivo, una cosa abbastanza normale da vedere in qualsiasi palestra al giorno d’oggi. Ma nel contesto dello sport professionistico non è così. Questa esultanza ci ha fatto ricordare la calciatrice americana Brandi Chastain che, 23 anni fa, festeggiò allo stesso modo dopo aver segnato il rigore vincente nella finale dei Mondiali del 1999 contro la Cina. La foto di Chastain, in ginocchio con il suo top corto nero, è ancora vista come un’immagine iconica nello sport femminile.

L’esultanza di Brandi Chastain che, 23 anni fa, festeggiò in reggiseno sportivo dopo aver segnato il rigore vincente nella finale dei Mondiali del 1999 contro la Cina

“Perché come donne non possiamo farlo?”

Purtroppo, però, da allora non è cambiato molto: mentre i giocatori maschi sono acclamati e sostenuti dai fan quando mettono in mostra i loro fisici atletici, le donne sono spesso sessualizzate o criticate nel momento in cui mostrano il loro corpo. La stessa Kelly ha rincarato la dose: “Mi tolgo la maglietta e impazzisco, perché un calciatore uomo farebbe esattamente lo stesso. Quindi, come donne, perché non possiamo farlo?“. Ma non è solo il calcio ad avere un problema con il corpo femminile: basti pensare alla critica fatta alla saltatrice in lungo Olivia Breen “colpevole” di aver indossato pantaloncini troppo corti. Il sogno è che l’immagine di una donna con un reggiseno sportivo non sia più vista come qualcosa di indecente o osceno. Per ora, invece, ci dobbiamo accontentare di questi esempi di atletismo. Questo è il corpo di Kelly e ha avuto tutto il diritto di farlo girare in campo. 

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  • “I nostri animali rischiano una fine orribile.”

La scure del Tar del Lazio ha infranto le speranze della “Sfattoria degli Ultimi”, centoncinquanta tra maiali e cinghiali rischiano di morire. 

L’8 agosto l’Asl 1 ha notificato alla Sfattoria la decisione di abbattimento degli animali perché si trovano nella cosiddetta "zona rossa"(ovvero zona infetta in relazione alla peste suina africana) che comprende tutto il territorio romano. L’associazione ha contestato la decisione, sostenendo che essendo animali Dpa (ovvero non destinato alla produzione di alimenti) e quindi da affezione, non possono essere abbattuti secondo legge. Il Tar però “ha rigettato la richiesta di sospensiva urgente e per questo l’ordinanza di abbattimento può diventare esecutiva”. 

Anche il commissario nominato per l’emergenza, Angelo Ferrari, ha ritenuto non accoglibile la richiesta di non procedere all’abbattimento dei suini in questione perché, secondo quanto riferito dall’Asl, le strutture che ospitano gli animali sono state occupate abusivamente e gli animali non sono tracciati e non ci sono certificazioni di provenienza. Accuse respinte al mittente dalla Sfattoria.

Numerosi gli appelli a sostegno della Sfattoria a cominciare dalla petizione su change.org. Ma anche quelle di altre associazioni come Enpa, Leidaa, Lndc e Oipa che annunciano una dura battaglia legale con l’intenzione di trasformare la richiesta di sospensiva in ricorso ordinario. E gli appelli di supporto misti allo sdegno si sono diffusi anche via social dove centinaia di utenti hanno “urlano" contro la decisione dell’azienda sanitaria. 

#lucenews #lucelanazione #sfattoriadegliultimi #salviamoglianimali #protezioneanimali
  • Buone notizie per i neogenitori. Scattano da oggi, 13 agosto, le nuove regole sui congedi parentali previste dal decreto 105/2022. 🔻

La novità più importante è l’introduzione del congedo di paternità obbligatorio di 10 giorni al 100% della retribuzione (in precedenza erano solo 5), che sostituisce il congedo obbligatorio del padre e il congedo facoltativo del padre. 

Tale congedo sarà accessibile dal padre lavoratore dipendente tra i due mesi precedenti e i cinque successivi alla nascita, anche in caso di morte perinatale del bambino. I giorni di congedo possono essere sovrapposti anche a quelli della madre lavoratrice (pari a 5 mesi) e, in caso di parto gemellare, la durata del congedo è aumentata a 20 giorni lavorativi.

Oltre a questi 10 giorni obbligatori e completamente pagati, entrambi i genitori con figli di età inferiore ai 12 anni avranno diritto a un ulteriorecongedo facoltativo della durata di tre mesi con un’indennità del 30% dello stipendio. Tale congedo non è trasferibile da un genitore all’altro. I genitori hanno anche diritto, in alternativa tra loro, ad un ulteriore periodo di congedo della durata complessiva di tre mesi, per i quali spetta sempre un’indennità del 30% della retribuzione. 

Al genitore solo, sono riconosciuti 11 mesi continuativi o frazionati, di congedo parentale, di cui 9 mesi (e non più 6 mesi) indennizzabili al 30% della retribuzione.

I limiti massimi restano invariati per entrambi i genitori: 6 mesi per la madre e 6 per il padre (elevabili a 7 mesi nel caso in cui si astenga per un periodo intero o frazionato non inferiore a 3 mesi) per ogni figlio. 

Di Nicolò Guelfi ✍

#lucenews #lucelanazione #congedoparentale #maternitàepaternitàaconfronto #genitorifigli
  • Un episodio orribile quello accaduto a Salerno dove due donne lesbiche sono state accoltellate dal padre di una di loro. Le due giovani hanno deciso di denunciare il fatto ai carabinieri e la vicenda è stata resa nota dal consigliere regionale campano di Europa Verde Francesco Borrelli, che ha parlato di “storia folle e agghiacciante”.

La vicenda è iniziata quando le due ragazze, Francesca e Immacolata, la prima 39enne di Crotone e la seconda 23enne della provincia di Napoli, sono arrivate a Salerno per lavorare; nel capoluogo campano sono state ospitate a casa di una parente di Immacolata, il teatro dell’aggressione. 

“Mio padre ci ha detto ‘Voglio fare 30 anni di carcere: volete morire insieme? È arrivato il momento’ e poi ci ha colpito. Mia madre ha assistito all’aggressione e non ha fermato mio padre, anzi ha provato a bloccarci mentre scappavamo”, ha raccontato la più giovane. 

“Entrambe abbiamo riportato qualche ferita, ma siamo riuscite a scappare. Fino alle 5 del mattino però mio padre ci ha inseguite e minacciate. Abbiamo chiamato il 112 e i carabinieri sono intervenuti accompagnandoci nel nostro domicilio di Salerno per fare le valigie e tornare poi a Crotone in sicurezza. Lui a oggi nega tutto, ma abbiamo le prove di quello che ha fatto”, ha raccontato Immacolata.

Le due ragazze sono quindi tornate in Calabria e si sono anche recate al Pronto Soccorso dell’ospedale di Crotone per farsi medicare, sul corpo avevano numerose escoriazioni e ferite lievi di arma da taglio. 

#lucenews #lucelanazione #lgbtqitalia #aggressioneomofoba #salerno
Reggiseno sportivo in bella vista mentre corre esultando dopo il goal alla Germania, durante i tempi supplementari alla filane degli Europei femminili. Ha deciso di festeggiare così Chloe Kelly, 24enne giocatrice della nazionale di calcio inglese. Un’immagine che ha fatto il giro del mondo, raccogliendo diversi commenti positivi da parte soprattutto di donne sui social network. Un'immagine che ha sdoganato l'utilizzo del reggiseno sportivo e le sue qualità, ma soprattutto il torso nudo anche per le donne, tanto che l'esultanza stessa è stata nominata come uno dei momenti più potenti del torneo.
L'esultanza di Chloe Kelly

"Signori dello sport, ascoltate il nostro grido!": la richiesta della dottoressa

In un tweet, la scrittrice Lucy Ward ha scritto: "Questa immagine di una donna a torso nudo con un reggiseno sportivo è estremamente significativa. Questo è il corpo di una donna, non per sesso o spettacolo, ma solo per la pura gioia di ciò che sa fare e per l'abilità che possiede. Meraviglioso. #Leonesse". La dottoressa dello sport Amal Hassan ha aggiunto: "È stata una scena ispiratrice, che mi ha lasciata totalmente sopraffatta. Quando ha scelto di farlo mi sono alzata in piedi e l'ho sostenuta totalmente. È stato bello vederlo. Signori dello sport, ascoltate il nostro grido!". Per molti, questa potrebbe essere solo l'immagine di una donna con un reggiseno sportivo, una cosa abbastanza normale da vedere in qualsiasi palestra al giorno d'oggi. Ma nel contesto dello sport professionistico non è così. Questa esultanza ci ha fatto ricordare la calciatrice americana Brandi Chastain che, 23 anni fa, festeggiò allo stesso modo dopo aver segnato il rigore vincente nella finale dei Mondiali del 1999 contro la Cina. La foto di Chastain, in ginocchio con il suo top corto nero, è ancora vista come un'immagine iconica nello sport femminile.
L'esultanza di Brandi Chastain che, 23 anni fa, festeggiò in reggiseno sportivo dopo aver segnato il rigore vincente nella finale dei Mondiali del 1999 contro la Cina

"Perché come donne non possiamo farlo?"

Purtroppo, però, da allora non è cambiato molto: mentre i giocatori maschi sono acclamati e sostenuti dai fan quando mettono in mostra i loro fisici atletici, le donne sono spesso sessualizzate o criticate nel momento in cui mostrano il loro corpo. La stessa Kelly ha rincarato la dose: "Mi tolgo la maglietta e impazzisco, perché un calciatore uomo farebbe esattamente lo stesso. Quindi, come donne, perché non possiamo farlo?". Ma non è solo il calcio ad avere un problema con il corpo femminile: basti pensare alla critica fatta alla saltatrice in lungo Olivia Breen "colpevole" di aver indossato pantaloncini troppo corti. Il sogno è che l'immagine di una donna con un reggiseno sportivo non sia più vista come qualcosa di indecente o osceno. Per ora, invece, ci dobbiamo accontentare di questi esempi di atletismo. Questo è il corpo di Kelly e ha avuto tutto il diritto di farlo girare in campo. 
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