4 milioni di visualizzazioni, 170mila like, oltre 1300 commenti e 297 giorni di tempo di visualizzazione. Sono questi i numeri da record registrati da un video sulla pagina Instagram degli Insuperabili, la più importante società di calcio in Italia per persone con disabilità.
Nata nel 2012 a Torino, il team oggi vanta 18 sedi in altrettante città italiane e rappresenta un punto di riferimento per chi vede nello sport un potente strumento di inclusione sociale. Dicevamo del gol di Fabio, diventato virale sui social con un reel dai numeri impressionanti.
Fabio Cicchelli è uno dei perni della prima squadra ufficiale C21, per atleti con Sindrome di Down. I numeri e l’affetto della rete, nonostante qualche solito hater da tastiera difficile da commentare, hanno mostrato ancora una volta l’universalità del linguaggio creato da un pallone che rotola, che è in grado di disintegrare gli stereotipi più di mille parole. Ma non è tutto: il video è stato condiviso anche da Giorgio Chiellini, ex capitano della Juventus e della Nazionale italiana, nonché testimonial di Insuperabili, contribuendo alla sua diffusione virale.
Inoltre, il post ha ricevuto like da diversi calciatori noti, come Mario Balotelli, Rafael Leao, Lorenzo De Silvestri, Mattia Aramu e Riccardo Meggiorini, dimostrando quanto questa storia abbia toccato anche il mondo del calcio professionistico. L’attenzione mediatica prodotta dal contenuto può avere un significato più profondo. A volte basta un video per far divampare una scintilla. E magari qualcuno (con disabilità o senza), ispirato dall’entusiasmo del calciatore, potrà scendere in campo oggi con l'intenzione di abbattere ogni barriera e siglare un gol importante per la sua vita.
Antonello Muto, coach della prima squadra ufficiale C21 e dello stesso Cicchelli, da oltre quattro anni nella famiglia Insuperabili, racconta orgoglioso l’avventura che stanno vivendo: “Ancora troppa gente non conosce questa realtà e questa scia di curiosità è bellissima. Noi viviamo quotidianamente la crescita di questi ragazzi e non ci sorprende vedere anche delle prodezze del genere in campo. Noi ci emozioniamo – aggiunge – ma allo stesso tempo sappiamo che il percorso per l’inclusione è lungo”.
“Il nostro sport deve essere conosciuto per le potenzialità che ha. Con tutti gli atleti c’è uno scambio reciproco, noi diamo tanto ma riceviamo ancora di più. Il nostro lavoro è volto a sviluppare l’autonomia personale. Fabio – dice ancora Muto – come tutti i compagni, mette un amore incredibile in ciò che fa: è un ragazzo che arriva al campo dando sempre tutto se stesso e ha una voglia incredibile ogni giorno di dare il massimo e questo ci inorgoglisce e ci fa capire che siamo sulla strada giusta”.
L’allenatore conclude: “Il mondo si sta accorgendo di noi, ma dobbiamo ancora lavorare tanto per far sì che questi exploit diventino la normalità e non un qualcosa di eccezionale. Io sono affezionatissimo a tutti i ragazzi. Ho un rapporto unico e il legame che ho con tutti i componenti della squadra e dello staff è davvero speciale. La gioia e la voglia che ti trasmettono è un qualcosa che non si può spiegare: io mi emoziono ogni giorno e questo mi porta ad andare avanti”.
di Paolo Carella