Hernández nel mirino dei tifosi napoletani: insulti e minacce sui social

Il calciatore del Milan ha pubblicato su Instagram alcuni scatti per il primo compleanno del figlio, ma sotto il post sono apparse frasi come: "Siete due scemi tu e quel coso"

di MARIANNA GRAZI -
17 aprile 2023
Theo Hernández

Theo Hernández

Frasi vergognose di leoni da tastiera che non conoscono il rispetto: Theo Hernández, calciatore del Milan, ha pubblicato il 7 aprile scorso un post su Instagram per celebrare il primo compleanno del figlio. Alcuni teneri scatti del giocatore francese, di origine spagnola, con il suo bambino sono però stati presi di mira da un gruppo di tifosi del Napoli, forse galvanizzati dalla sconfitta della loro squadra proprio contro i rossoneri (per 1 a 0) nella partita di andata dei quarti di finale di Champions League.
 
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Insulti, minacce, auguri di morte: sotto al post del difensore i commenti offensivi si sono sprecati, rivelando gli istinti più bassi e biechi degli utenti, che si sono scagliati in particolare proprio contro il bimbo. Affermazioni che, a dirla tututta, sono difficili anche da riportare considerata la loro violenza, l'odio e la cattiveria contenute in poche parole digitate d'istinto, a sporcare un tenero momento familiare.

Insulti e minacce contro Hernández e il figlio

E allora quel "Tanti auguri amore mio 💙Papà ti ama tanto 💙 1 anno🥳♥️" scritto dal 25enne, pazzamente innamorato del piccolo, passa in secondo piano di fronte a commenti come "Speriamo che non diventa coglione come te" o "In finale al mondiale hai pianto poi??? Il Maradona ti aspetta strunz!!!!". Ma c'è anche chi è andato oltre, si lascia andare e senza alcun freno inibitore scrive: "Devi fare la fine di Vialli" (il riferimento, nemmeno a dirlo, è disgustoso) e "ti devi svegliare elegante" (riferimento abbastanza eloquente all'abbigliamento del defunto nella bara).

Il difensore del Milan e della nazionale francese Hernández insultato sui social da alcuni tifosi del Napoli

Purtroppo la frangia più estrema dei tifosi del Napoli (anche se, specifichiamo, l'odio in Rete non ha colori) non si è limitata agli insulti nei confronti del calciatore, arrivando a rivolgere minacce e nefandezze oscene al bimbo. Tra le frasi che gelano il sangue c'è, ad esempio, quella in cui un utente scrive "gli deve venire una brutta malattia", ma c'è anche chi va oltre, spingendosi ad augurare addirittura "Figlt adda muri", che in italiano sarebbe "tuo figlio deve morire".

L'odio non è giustificabile

Quella che si è scatenata sotto il post del difensore rossonero Theo Hernández è una shitstorm a tutti gli effetti insomma, che non ha giustificazioni né un perché che tenga. Non può e non deve essere certo la fede calcistica a giustificare questo tipo di affermazioni e comportamenti, anche se l'avvicinarsi al ritorno dei quarti di Champions League al Maradona (domani sera, 18 aprile) e la voglia di riscatto nei confronti del Milan fanno salire la tensione tra i tifosi partenopei.
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L'esultanza di Theo Hernández (Milan) nei confronti dell'avversario del Napoli Lozano (Twitter)

E non basta certo chiamare in causa alcuni gesti 'plateali' compiuti dal terzino sinistro sul campo, nel corso della partita giocata a San Siro, a cui invece alluderebbero i più intransigenti tra chi ha commentato sotto il suo post. che, ribadiamolo, non aveva nulla a che fare con il calcio, ma riguardava un momento familiare, privato, del giocatore francese.

Leao al fianco del compagni e le scuse di alcuni tifosi del Napoli

Per fortuna, comunque, oltre agli insulti e alle offese, già poche ore dopo, tra i commenti al post del 25enne c'è stato anche chi ha voluto prendere le distanze da quelle dichiarazioni, pur facendo il tifo per la stessa squadra degli haters o provenendo dalla stessa città. "Mi dissocio totalmente da ogni atto di insulto verso la tua famiglia. Non siamo tutti così e nel mondo purtroppo ci sono sempre persone che a quanto pare non sanno il significato (del) 'Rispetto'. Tutta la mia solidarietà!" scrive ad esempio un utente. Altri ci tengono a ribadire: "Mi vergogno di essere della stessa città di quei 5 rincoglioniti che hanno fatto quei commenti" e "I tifosi del Napoli e di tutte le altre squadre si chiamano 'tifosi' perché devono TIFARE, queste persone becere non sono tifosi ma animali. Devono solo vergognarsi di offendere ed augurare cose del genere ad un bambino. A volte ci si dimentica che oltre al calcio, queste persone quando escono dal campo e tornano a casa sono semplicemente persone come noi, che vorrebbero vivere una vita serena". Su Twitter ha detto la sua sulla vicenda anche il compagno rossonero di Hernández, Rafael Leao: "Purtroppo i social network sono uno strumento dove ognuno pensa di poter dire quello che vuole - scrive il portoghese -. Non succede niente fratello, Dio è sempre con la tua famiglia".