Chi va male a scuola non gioca. È questa la provocazione lanciata dal presidente del Mantova calcio, Filippo Piccoli, durante la festa natalizia che il club ha dedicato alle giovanili. L'obiettivo è chiaro: avere una buona formazione scolastica perché è più importante avere “tanti ragazzi bravi nello studio, piuttosto di tanti bravi calciatori“.
“Chi ha più di due insufficienze a scuola si alzi in piedi”
Siamo al Teatro Sociale di Mantova, in un freddo mercoledì sera di inizio dicembre, quando Piccoli sale sul palco insieme all'allenatore della prima squadra, Davide Possanzini, e al responsabile del settore giovanile, Marco Fioretto. Tutti in platea e sui palchi si aspettavano il solito discorso condito dai classici auguri di Natale ai ringraziamenti per essere presenti alla serata, o i consueti monologhi sulla stagione calcistica fino a qui disputata. Ma i giovani “spettatori“ sono rimasti “delusi”. Il presidente, una volta preso il microfono in mano, ha spiazzato tutti: “In tutta onestà, chi ha più di due insufficienze a scuola si alzi in piedi”.
Una frase che poteva impaurire ma una trentina di giovani calciatori hanno risposto onestamente all'appello, in un gesto di coraggio apprezzato dallo stesso dirigente. “Ma forse erano di più – racconta Piccoli –, comunque ho apprezzato la loro onestà. E poi mi sono rivolto agli allenatori e ho detto loro che se a marzo questi ragazzi non avranno rimediato, il prossimo anno non giocheranno più nel Mantova. Ci metteremo in contatto con le istituzioni scolastiche e verificheremo“.
L'applauso dei genitori
Gesto che ha portato ad un applauso scrosciante da parte dei genitori, quasi come una vera e propria standing ovation da stadio. “Vediamo se i ragazzi e le famiglie accetteranno la nostra sfida - prosegue il presidente -. Non mi aspettavo di ottenere questo effetto, ma davvero ho detto quello che avevo dentro. Anche durante la festa di Natale dell'anno scorso avevo mandato un messaggio simile ma quest'anno ho voluto essere più diretto e ho lanciato questa sfida. Sono arrivato nel 2023, stiamo cercando di ristrutturare il settore giovanile“.
L'obiettivo del presidente Piccoli
Primo obiettivo quindi quello di trasmettere principi sani, mettendo in secondo piano la corsa esasperata al risultato sportivo, soprattutto nelle fasce d'età più giovani, come rimarcato dallo stesso Piccoli in conclusione: “Mi sono accorto che c'è una corsa al risultato, alla performance, al gol francamente esasperata, anche da parte dei genitori. Abbiamo gente che si lamenta se il figlio non gioca o viene sostituito, ma credo che un bambino di dieci anni prima di tutto debba pensare a divertirsi. Servono messaggi formativi e tutto parte dalla cultura. Vorrei che trasmettessimo dei principi sani e andare bene a scuola è uno di questi. Hai due materie sotto? Ti impegni a tirarle su. Preferisco avere tanti ragazzi bravi nello studio, piuttosto di tanti bravi calciatori“.