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Home » Sport » Mondiali di sci alpino paralimpico, Giacomo Bertagnolli riempie il medagliere degli azzurri

Mondiali di sci alpino paralimpico, Giacomo Bertagnolli riempie il medagliere degli azzurri

L'atleta ipovedente la sua guida Andrea Ravelli trionfano anche nello slalom. Argento per Renè De Silvestro nella Sitting maschile

Barbara Berti
29 Gennaio 2023
Da sinistra: Giacomo Bertagnolli e la sua guida Andrea Ravelli (Instagram)

Da sinistra: Giacomo Bertagnolli e la sua guida Andrea Ravelli (Instagram)

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Si sono chiusi domenica 29 gennaio a Espot, in Spagna, i Mondiali di sci alpino paralimpico delle tre categorie Vision Impaired, Sitting e Standing. E per l’Italia il bottino complessivo è di 12 medaglie: 5 ori, 5 argenti e 2 bronzi.

Nell’ultima giornata di gare, l’Italia ha portato a casa un oro e un argento. Lo sciatore ipovedente (fin dalla nascita a causa di un’atrofia del nervo ottico) Giacomo Bertagnolli e la sua guida Andrea Ravelli hanno dominato lo slalom maschile di categoria Vision Impaired. Primi al termine della prima manche, i due azzurri hanno trionfato anche nella seconda, chiudendo le due run con un tempo complessivo di 1:35.38. Alle spalle degli italiani si sono piazzati i britannici Neil Simpson e Rob Poth (1:37.06) e i coreani Mingyu Hwang e Sanghyun Jung (1:58.81).

 

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Un post condiviso da Andrea Ravelli (@andrea_enz_ravelli)

“Prima manche piuttosto tosta, tanti sono usciti, ma noi siamo riusciti a conservare la carica che avevamo avuto nel gigante e abbiamo avuto la costanza di rimanere nel tracciato fino alla fine. Direi un ottimo risultato, possiamo tornare a casa super soddisfatti” sono le parole del 24enne Bertagnolli al traguardo. Per la coppia azzurra Bertagnolli- Ravelli si tratta del secondo oro a questi Mondiali dopo quello vinto nel Gigante. Per loro anche l’argento in combinata e il bronzo in superG.

Il podio dello slalom maschile di categoria Vision Impaired (Instagram)
Il podio dello slalom maschile di categoria Vision Impaired (Instagram)

Nell’ultima giornata di gare, una medaglia d’argento l’ha conquistata Renè De Silvestro nella Sitting maschile. Il 26enne veneto ha sciato in 1:40.06, 2.36 più lento del trionfatore della gara e degli interi Mondiali, il norvegese Jesper Pedersen. Terzo posto per il giapponese Taiki Morii.

Il podio della Sitting maschile: secondo posto per l'azzurro Renè De Silvestro (Instagram)
Il podio della Sitting maschile: secondo posto per l’azzurro Renè De Silvestro (Instagram)

Nella Vision Impaired femminile, quinto tempo per Chiara Mazzel e la sua guida Fabrizio Casal, che hanno fermato il tempo sul 1:55.84. Oro e argento alle austriache nonché sorelle Veronika Aigner (guida Eisabeth Aigner) e Barbara Aigner (guida Klara Sykora), che hanno chiuso rispettivamente in 1:46.83 e 1:50.15. Terzo gradino del podio per la britannicha Menna Fitzpatrich (guida Katie Guest), che ha sciato in 1:52.28. Uscite nel corso della prima manche le altre italiane in gara, Martina Vozza e la sua guida Ylenia Sabidussi.

Nella Standing maschile, decimo posto per Davide Bendotti, che ha fermato il crono delle due run sul 1:54.01. Fuori nella prima manche Federico Pelizzari. Podio tutto francese, con l’oro di Arthur Bauchet (1:38.91), l’argento di Jordan Broisin (1:46.96) e il bronzo di Oscar Burnham (1:48.03).

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  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Si sono chiusi domenica 29 gennaio a Espot, in Spagna, i Mondiali di sci alpino paralimpico delle tre categorie Vision Impaired, Sitting e Standing. E per l’Italia il bottino complessivo è di 12 medaglie: 5 ori, 5 argenti e 2 bronzi. Nell’ultima giornata di gare, l’Italia ha portato a casa un oro e un argento. Lo sciatore ipovedente (fin dalla nascita a causa di un'atrofia del nervo ottico) Giacomo Bertagnolli e la sua guida Andrea Ravelli hanno dominato lo slalom maschile di categoria Vision Impaired. Primi al termine della prima manche, i due azzurri hanno trionfato anche nella seconda, chiudendo le due run con un tempo complessivo di 1:35.38. Alle spalle degli italiani si sono piazzati i britannici Neil Simpson e Rob Poth (1:37.06) e i coreani Mingyu Hwang e Sanghyun Jung (1:58.81).
 
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Il podio dello slalom maschile di categoria Vision Impaired (Instagram)
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Nell’ultima giornata di gare, una medaglia d’argento l’ha conquistata Renè De Silvestro nella Sitting maschile. Il 26enne veneto ha sciato in 1:40.06, 2.36 più lento del trionfatore della gara e degli interi Mondiali, il norvegese Jesper Pedersen. Terzo posto per il giapponese Taiki Morii.
Il podio della Sitting maschile: secondo posto per l'azzurro Renè De Silvestro (Instagram)
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Nella Vision Impaired femminile, quinto tempo per Chiara Mazzel e la sua guida Fabrizio Casal, che hanno fermato il tempo sul 1:55.84. Oro e argento alle austriache nonché sorelle Veronika Aigner (guida Eisabeth Aigner) e Barbara Aigner (guida Klara Sykora), che hanno chiuso rispettivamente in 1:46.83 e 1:50.15. Terzo gradino del podio per la britannicha Menna Fitzpatrich (guida Katie Guest), che ha sciato in 1:52.28. Uscite nel corso della prima manche le altre italiane in gara, Martina Vozza e la sua guida Ylenia Sabidussi. Nella Standing maschile, decimo posto per Davide Bendotti, che ha fermato il crono delle due run sul 1:54.01. Fuori nella prima manche Federico Pelizzari. Podio tutto francese, con l'oro di Arthur Bauchet (1:38.91), l'argento di Jordan Broisin (1:46.96) e il bronzo di Oscar Burnham (1:48.03).
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