Laurearsi da sportivi. Zazzeri e Restivo, la storia dei nuotatori raccontata in un libro

I due ventenni della Rari spiegano come bilanciare piscina e istruzione. “La speranza è che sia una guida per adolescenti e giovani genitori”

di MARIANNA GRAZI
29 novembre 2024
ZAZZERI E RESTIVO

Lorenzo Zazzeri e Matteo Restivo, nuotatori della Florentia e della nazionale

Firenze, 29 novembre 2024 – Continuo o lascio? Se avete fatto sport vi sarà capitato di chiedervelo, a un certo punto della vostra vita. Oppure che insegnanti e genitori vi abbiano detto: “Molla gli allenamenti, concentrati sullo studio”. Ma sport e scuola, università o lavoro sono davvero inconciliabili?

Lorenzo Zazzeri e Matteo Restivo sono convinti di no. Anzi, i due nuotatori azzurri della Rari Nantes Florentia, entrambi trentenni, sono la dimostrazione vivente che ci si può dedicare con successo a entrambe le attività. E la coppia Olimpica ora lo spiega anche in “Laurearsi campioni” (Lab DFG), un libro in cui raccontano la loro esperienza con la dual career.

Da dove nasce l’idea del libro?

“Ci siamo resi conto che c’è una crisi di valori e una grande difficoltà nel conciliare sport e scuola in Italia. Io e Matteo ci siamo fatti portavoce della doppia carriera a tutti i livelli, non solo sportivo e studentesco, ma anche lavorativo. Sui social i giovani sportivi ci scrivono perché sono in difficoltà e si sentono soli nel fronteggiare il doppio impegno, mentre i genitori perché i loro figli hanno come modelli influencer, trapper, tiktoker, persone che vivono una forma di successo fugace, venduta come facile. Secondo noi quindi, lo sport è l’ultima cosa rimasta ‘sexy’ che prevede sacrificio e cerchiamo di far capire, ora anche col libro, l’importanza di studiare e fare sport per crescere dal punto di vista professionale, personale, culturale, come individui più completi e come professionisti più validi un domani”.

È un libro a quattro mani?

“Diciamo ci sono due stili di scrittura molto diversi. In realtà è un libro diviso in due, 11 capitoli a testa per due racconti scritti da atleti ancora in attività. Alcuni capitoli sono accompagnati da un’illustrazione di Lorenzo, ci sono punti di vista differenti su eventi comuni, come le Olimpiadi di Parigi, e un trait d’union centrale. La copertina è flip, da ribaltare per leggerlo in due sensi diversi”.

Perché 11 cartoline?

“In realtà dovevano essere 10 e poi abbiamo abbiamo deciso di aggiungere l’undicesima, bonus, che era l’Olimpiade di Parigi, a cui quando abbiamo iniziato a scrivere il libro non eravamo qualificati”.

A chi è rivolto?

“Il nostro target ideale è dagli adolescenti ai giovani genitori. L’età delle superiori coincide con il periodo di maggior difficoltà, perché la scuola è un impegno importante e un genitore non sa come gestire il rapporto coi figli. E ci possono essere delle difficoltà nello sport date dallo sviluppo fisico. È il primo periodo di scelte vere nel percorso per raggiungere i propri sogni. Quindi può essere un testo importante anche per allenatori e insegnanti, per rapportarsi meglio con studenti-atleti”.

Il titolo Laurearsi Campioni fa pensare a una tesi ma anche a un manuale di istruzioni.

“Sì, c’è questa sorta di gioco di parole che uno può intendere come ‘Laurearsi campioni’ oppure laurearsi mentre si è campioni. Ci piaceva dare un senso di progressività al libro. E poi secondo noi chi si affaccia a un percorso come il nostro si trova davanti a una sfida: i più grandi sembrano sempre inarrivabili, inimitabili. Con questa narrazione a step volevamo dimostrare che tutti partono pensando che le Olimpiadi siano irraggiungibili e poi, con sacrificio, magari ci arrivano. Il nostro è un inno alla doppia carriera”.

Nonostante gli impegni farete degli incontri coi lettori?

“La prima presentazione ufficiale sarà a Firenze, domenica 1° dicembre alle 17 (ingresso libero) alla libreria Giunti Odeon. Poi partirà un tour nei fine settimana nella città italiane. E poi ci impegneremo a portare il testo nelle scuole”.