Donne e uomini non hanno le stesse opportunità. In ogni campo: a casa, nello studio, nel lavoro e nel tempo libero, sono ancora limitati nelle proprie scelte e azioni da una cultura ancora fortemente condizionata dagli stereotipi di genere, che continuano a pesare anche tra le nuove generazioni.
È quanto emerge dalla seconda edizione dell'Osservatorio 'Genere e Stereotipi' promosso da Henkel Italia in collaborazione con Eumetra.
I dati raccolti sulla GenZ
La ricerca, basata su un campione di 2.000 individui tra i 18 e i 55 anni, ha previsto quest'anno anche un approfondimento su 100 casi tra i 15 e 25 anni rappresentativi della GenZ. Il 73% delle delle donne, stando all'Osservatorio, ritiene che esistano scuole superiori più indicate per i maschi e altre più adatte alle femmine e l'85% conferma lo stesso pensiero anche per le facoltà universitarie in confronto al 73% degli uomini e al 63% dei giovani.
Nell'ambito del lavoro, il 56% delle donne ritiene di avere una retribuzione bassa rispetto ai colleghi uomini e solo il 38% delle donne pensa di ricevere uno stipendio equo. Il 33% della popolazione femminile dichiara inoltre di aver dovuto dare priorità alla famiglia a discapito della carriera. Anche la seconda edizione della ricerca poi ha rilevato che le donne continuano a sostenere il peso maggiore dei lavori domestici e della cura della famiglia, mentre nelle questioni finanziarie ed economiche è ancora l'uomo a guidare le scelte.
Questo è motivato dal differente contributo al reddito famigliare, con il 18% degli intervistati che ritiene che chi guadagna di più, ovvero l'uomo nel 64% dei casi, influenzi le decisioni economiche. Da questa tendenza si dissocia l'80% della GenZ, che crede che ci si debba occupare delle necessità familiari in maniera paritaria.
Gli stereotipi di genere influenzano anche l'educazione dei figli, con il 47% dei papà che è condizionato nelle scelte dei giocattoli per i propri bambini. Il 68% degli uomini ritiene però necessario impegnarsi perché tutte le attività di casa siano insegnate ai figli a prescindere dal genere, un dato che sale al 100% considerando i rispondenti della GenZ.