Addio ai Mondiali in Qatar. La nazionale di calcio italiana giovedì 24 marzo ha mancato la qualificazione alla Coppa del Mondo, sconfitta 1-0 ai playoff dalla Macedonia del Nord. Al Renzo Barbera di Palermo, tutto esaurito per l'occasione, la squadra campione d'Europa di Mancini è condannata da un gol dell'ex rosanero Trajkovski al 92esimo minuto, che regala ai macedoni il pass per la finalissima contro il Portogallo (vincente contro la Turchia per 3-1). Dal sogno all'incubo per gli azzurri fuori dal secondo mondiale consecutivo dopo quello di Russia 2018.
Ma al di là della cocente delusione si possono e si devono trovare anche spunti positivi, barlumi di speranza che, anche se non riguardano strettamente ciò che accade sul campo, non sono meno importanti del risultato della partita. In occasione dello spareggio tra Italia-Macedonia del Nord, infatti, la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) ha lanciato un'importantissima campagna: il calcio italiano si unisce in un fronte comune contro la discriminazione razziale.
Il calcio italiano unito contro la discriminazione
L'idea della campagna della Figc nasce per dare seguito alla Giornata Internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale (21 marzo) e continuità ai progetti di sensibilizzazione e di informazioni lanciati in quell'occasione. Perché la lotta al razzismo non si combatte un solo giorno all'anno, ma va portata avanti sempre, anche sui campi di calcio, negli spogliatoi, sugli spalti degli stadi. L'obiettivo è diffondere un messaggio forte e univoco: "Il calcio italiano dice no alla discriminazione e lo fa con una voce unica, mettendo in campo la sua forza comunicativa e l'impatto di un'immagine visiva molto chiara: siamo uguali nelle nostre diversità! Il coinvolgimento di tutte le componenti del nostro sistema, che ringrazio, dimostra la grande sensibilità del mondo del calcio, convinto, a ragione, del successo finale nell'indispensabile partita contro ogni forma di razzismo", dichiara il presidente della FIGC Gabriele Gravina.Un messaggio che sarà condiviso attraverso le piattaforme web e social della Federazione e dei principali attori e attrici del movimento calcistico: le Leghe (dalla Serie A ai Dilettanti), le Componenti Tecniche, l'associazione italiana Arbitri, i vari Settori (giovanile, scolastico e tecnico) e Divisioni (calcio femminile e calcio paralimpico e sperimentale). Il partner istituzionale dell'iniziativa è l'UNAR (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri), con il fondamentale contributo della UEFA HatTrick FSR (Football and Social Responsibility). La campagna sarà poi veicolata anche in concomitanza con i match di martedì 29 marzo e venerdì 8 aprile, che vedranno la nazionale Under 21 sfidare la Bosnia ed Erzegovina per la qualificazione al Campionato Europeo, e quella Femminile ospitare la Lituania nell'incontro valido per il pass verso il Mondiale del 2023. Tutti gli attori della campagna diffonderanno il messaggio nelle giornate di gara dedicate e durante gli eventi che saranno realizzati nel corso dell'anno.Visualizza questo post su Instagram