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L’8 marzo di Mara Navarria: “Oggi ricordiamoci di essere libere di inseguire i nostri sogni”

Donna, mamma e atleta, da 29 anni in pedana con la spada in mano, Navarria ringrazia chi le è stato accanto e ha scommesso su di lei perché potesse continuare a gareggiare anche dopo la maternità

di MARIANNA GRAZI -
8 marzo 2024
Mara Navarria (Foto Bizzi Team)

Mara Navarria (Foto Bizzi Team)

“Oggi 8 marzo è la festa della donna anche se siamo donne tutto l'anno, non solo oggi. Però può essere una buona giornata per riflettere, insieme, sui nostri diritti e sulle pari opportunità, non ci servono sconti speciali e regalini: ci serve poter costruire ogni giorno relazioni professionali e personali rispettose, poter essere libere di perseguire le nostre aspirazioni e i nostri sogni”.

Mara Navarria (Foto Bizzi Team)
Mara Navarria (Foto Bizzi Team)

Mara Navarria è un’atleta del Centro Sportivo Esercito e della Nazionale italiana. Volto noto della scherma azzurra, specializzata nella la spada, inizia ad andare in sala scherma a 10 anni, “insieme alle mie sorelle e a mio fratello, e da 29 anni sono sempre in pedana”, ci racconta.

Oggi, Giornata internazionale della donna, abbiamo scelto di raccontare sul nostro canale alcune protagoniste dei nostri giorni, donne comuni e donne a loro modo straordinarie, politiche, artiste, imprenidtrici, influencer, sportive e tante altre figure che rappresentano le mille e più facce del variegato universo femminile.  

Atleta e mamma è possibile

Mara è una di queste, campionessa dentro e fuori dal campo gara. “Sono diventata mamma nel 2013, dopo le Olimpiadi di Londra, e da quel momento ho capito che ero donna, atleta e anche mamma. Da quel momento la mia vita in pedana è cambiata: Samuele mi ha donato forza, determinazione e consapevolezza del mio essere. L’Esercito e la Federazione mi hanno supportato in questo momento delicato, durante la gravidanza e nei mesi successivi al parto. Una cosa rara? Sempre meno, mi auguro”.

Sappiamo infatti quanto sia difficile, oggi, per una donna conciliare il proprio impegno lavorativo – e per le atlete del suo livello lo sport è a tutti gli effetti il loro lavoro – con la maternità, con la cura dei figli. Ci sono stati casi eclatanti di licenziamento da parte delle società, ci sono state battaglie mediatiche per far sì che questa ‘usanza’ non abbia più ragione d’essere, e Mara Navarria ci dimostra una volta di più che essere madri non è un problema, non è un ostacolo alla carriera, ma anzi può essere addirittura un incentivo. 

“Educo mio figlio al rispetto”

“Io sono donna e mamma e come mamma cerco di educare mio figlio al rispetto di tutti, uomini e donne. E poi ci sono le regole: a casa io e mio marito Andrea educhiamo Samuele a rispettare ruoli e le regole di casa e di scuola”, prosegue la schermitrice, bronzo olimpico a Tokyo 2021 e campionessa mondiale di spada nel 2018.

“Spero di essere un esempio positivo: una donna che lavora per raggiungere i propri obiettivi, prima nello studio non solo nello sport. L’accessibilità all’educazione è un passaggio importante, a cui ho dedicato tantissimo impegno ed energie prima con la magistrale e poi con un master, concluso dopo le Olimpiadi di Tokyo.

In pedana e nella vita di tutti i giorni cerco di educare ed insegnare a non avere paura di chi si è. Se dovessi scegliere due parole guida per festeggiare questo 8 marzo sceglierei proprio rispetto ed educazione” conclude la campionessa.