La calciatrice Alice Pignagnoli e la lotta per abbattere i pregiudizi nel mondo del calcio femminile. L’ex portiere di Milan e Napoli, messa fuori rosa dalla Lucchese per la sua seconda gravidanza, si racconta senza riserve a Diletta Leotta nella puntata di giovedì 29 giugno del podcast “Mamma Dilettante”.
“Moltissime squadre che fino a poco tempo fa avrebbero fatto carte false per avermi adesso trovano scuse con il mio procuratore per non aprire neanche una trattativa” racconta la 35enne. E, senza tanti giri di parole, spiega il motivo: “So per certo che su questa cosa influisce al 99% il fatto che sono una mamma, per di più di due bimbi”. La calciatrice è diventata mamma per la seconda volta martedì scorso quando ha dato alla luce il piccolo Mattia, mentre nel 2020 era nata la primogenita, Eva. Entrambi i bambini sono frutto dell’amore con il marito Luca Lionetti.
Durante la ‘chiacchierata’ con Leotta, che partorirà a breve, la calciatrice difende le sue idee strenuamente proprio come un tempo difendeva i pali della sua porta. E dimostra subito di essere una numero 1, non solo per i suoi muscoli esplosivi, ma per l’agilità di pensiero che la contraddistingue e per quel suo “parlare onesto” di memoria dantesca. “Qualche mese fa un direttore sportivo mi ha detto che se un giorno uno dei miei bambini avesse avuto la febbre io non sarei potuta andare al campo di allenamento. Ma quello è il mio lavoro, non un diletto” racconta durante il podcast.
A proposito di quando è stata messa fuori rosa dalla Lucchese, più volte la calciatrice ha detto: “Ciò che mi importa di più è che una donna non debba più subire quello che ho subito io, perché questa cosa non è giustificabile ed è sbagliata”. E, così a "Mamma Dilettante" ribadisce il concetto: “Mi dispiace che questo modo di pensare interessi non solo le mamme calciatrici, ma molte mamme lavoratrici”. Pignagnoli, però non si piange addosso: già ad agosto tornerà ad allenarsi con l’obiettivo di trovare un nuovo progetto all’altezza delle sue aspettative entro fine dicembre, quando terminerà la maternità della Federazione.