“Stop alla violenza omotransfobica”. Un appello che risuona in questi ore a Roma, nel presidio pacifista dopo le aggressioni di questi giorni a coppie omosessuali nella Capitale e a Torino e nei locali del centro Lgbtq+ di Bologna. A fare da cassa di risonanza di questa richiesta, più urgente che mai, è anche Gay Center, associazione che gestisce il contact center anti omotransfobia Gay Help Line, secondo cui c'è un aumento di questo tipo di aggressioni: 3.600 casi nel 2024.
Crescono le aggressioni omotransfobiche
“L'Italia, purtroppo, continua a perdere terreno nella classifica europea sui diritti e le tutele per le persone Lgbtqia+, scendendo al 36° posto” e “la violenza omotransfobica continua a colpire, manifestando tutta la ferocia di attacchi insensati, che approfittano dei momenti di maggiore vulnerabilità per punire chi si rivela attraverso gesti di amore e autenticità”, afferma l'associazione, che esprime “piena vicinanza” alla coppia aggredita la notte tra 31 dicembre e 1° gennaio.
“Ogni gesto e ogni sfumatura delle nostre identità meritano di essere difesi e mostrati senza paura: in famiglia, a scuola, al lavoro, e nello spazio pubblico. Rivendichiamo con forza il diritto alla visibilità delle nostre relazioni e delle nostre vite" sottolinea ancora l'associazione che oggi partecipa alla manifestazione in piazza Malatesta.
Consiglio nazionale giovani: attacco frontale alla comunità Lgbt
“Tre vittime, una rappresaglia vandalica e due aggressioni, non è neanche passata una settimana, e già la comunità Lgbt+ è sotto attacco frontale" denuncia Mattia Carramusa, presidente della commissione diritti e politiche di genere del Consiglio nazionale dei giovani (Cng) in riferimento ai recenti fatti di cronaca.
“A Torino una coppia di ragazzi omosessuali, di 22 e 20 anni, sono stati aggrediti da un gruppo di quattro persone, riportando notevoli lesioni dopo essere usciti da una serata gay – dice –. A Bologna invece è stato vandalizzato il Cassero Lgbt Center, dove sono stati divelti, distrutti e gettati vicino i bidoni dell'immondizia ed è stato affisso un cartello con su scritto frasi estremamente offensive verso gli omosessuali – aggiunge Carramusa – in questo caso è la quarta rappresaglia vandalica in un mese e mezzo, una firmata dalla Rete dei Patrioti, l'altra da Casapound".
A Roma invece “una coppia di ragazzi omosessuali è stata aggredita verbalmente e fisicamente per un quarto d'ora di fila, uscendone con volti tumefatti, contusioni in tutto il corpo, testa e naso spaccati" racconta il presidente della commissione. “In questo clima di odio, terrore e violenza, negato e passato sotto silenzio da molte, troppe, persone, forze politiche e realtà d'informazione, le persone queer non possono vivere – la denuncia – le alternative che lo Stato e la società hanno sono due: ignorare o reagire. Bisogna prendere coscienza del fatto che esiste un problema, grave e taciuto, contro le persone queer tanto quanto contro le varie minoranze presenti in Italia. La media del 2024 è stata di un'aggressione ogni due giorni, a una o più vittime, ed è un in crescita rispetto agli altri anni - conclude - bisogna intervenire al più presto, ne va della libertà degli individui".