
Arisa
Era arrivata al punto di svolta definitivo, quello da dentro o fuori, quello da sì o no alla propria esistenza: "Ho pensato di sottrarmi alla vita". Non lasciano dubbi all'interpretazione le parole pronunciate da Arisa a Pierluigi Diaco, nell'intervista andata in onda martedì in seconda serata su Rai2, nel programma Ti sento. La cantante, 39 anni, confessa a cuore aperto un momento di difficoltà del suo passato in cui è arrivata a pensare addirittura al suicidio. Poi però la fede religiosa e l'attaccamento alla vita hanno per fortuna prevalso.

Arisa con Pierluigi Diaco dopo la puntata di Ti Sento, in onda in seconda serata su Rai 2 (Instagram/Arisamusic)
La confessione di Arisa
È stata una delle prime ospiti di Diaco a Ti sento e durante la puntata, a domanda diretta del presentatore: "Hai mai pensato di sottrarti alla vita?", la cantante lucana, al secolo Rosalba Pippa, risponde: "Sì, ho pensato di sottrarmi alla vita. Io penso che un pò tutti lo pensiamo però poi... io sono una ragazza di fede. E sono una ragazza di fede anche per questo, perché poi... C'era un periodo nella mia vita dove vedevo sempre che dopodomani c'era un buco nero, che non sapevo che cosa mi sarebbe successo, che mi sentivo sola, che mi sentivo abbandonata, che sentivo che nessuno mi amava... È bruttissimo. E poi piano piano dai valore alle tue priorità e dici 'Okay, la vita mi ha dato cose belle mi può dare anche cose brutte, devo resistere'".La sincerità – e Arisa conosce bene il concetto, visto che si tratta del titolo del brano che l'ha portata alla vittoria del Festival di Sanremo, categoria 'Nuove proposte', nel 2009 – disarmante della donna che ammette le proprie insicurezze, che si sente sola, incompresa, non amata, ma che trova in se stessa un motivo per non scegliere la 'via facile', per non arrendersi e invece affrontare il bello e brutto che la vita stessa ci mette davanti.Visualizza questo post su Instagram

Arisa ha riveltao di aver pensato di togliersi la vita in passato e di credere nella reincarnazione e che ci sia vita dopo la morte
La vita dopo la morte: "Voglio rinascere ermafrodita"
Un passaggio particolarmente emozionante della puntata di Ti sento, andata in onda il 19 aprile su Rai Due, è stato quando il discorso si è spostato sulle esperienze post-mortem, alle quali Arisa ha dichiarato di credere. A Pierluigi Diaco la cantante 39enne, interprete tra l'altro dell'inno –Fino all'alba– dei prossimi Giochi Olimpici invernali che si svolgeranno a Milano-Cortina d'Ampezzo nel 2026, ha spiegato anche che vorrebbe rinascere come ermafrodita, anche se il maestro e suo grande amico Franco Battiato, in passato, "mi diceva sempre che quando noi uccidiamo il nostro corpo in realtà anche la nostra anima va via e non si unisce con le altre particelle per creare nuova vita, la reincarnazione e tutte queste cose. E io invece spero di vivere per sempre e quindi che la mia anima possa un giorno ricongiungersi ad altre particelle e possa dare vita a un essere umano migliore… magari un'ermafrodita". "Perché?", le chiede il presentatore. "Perché così sei tutto – risponde Arisa –. Fisicamente mi piacerebbe essere un'ermafrodita. Una cosa è di testa e una cosa è fisicamente". In passato Arisa è stata protagonista di vari cambiamenti, di look ma anche di atteggiamento verso se stessa e l'esterno. In un'intervista a Luce! aveva infatti rivelato di non riuscire a fingere, di non essere una persona calcolatrice ma di porsi autenticamente al suo pubblico per come è. "Io mi trovo bellissima", raccontava l'artista, aggiungendo che "Vedo la bellezza sotto tantissime forme. Perché noi accettiamo un animale e lo troviamo bello comunque esso sia e non dovremmo fare lo stesso con le persone? Non vedo se qualcuno è bello o brutto, vedo solo quello che mi dà, le sensazioni che mi trasmette". Quest'ultima intervista, insomma, non appare come l'espressione di qualcosa di completamente estraneo al suo pensiero, bensì completa una visione della cantante che vede nell'essere umano, nella persona, una somma di tante caratteristiche, belle, brutte, buone, cattive, femminili, maschili.
Arisa, bellissima in un abito nero, si schiera contro la guerra e mostra una scritta con il rossetto rosso sulla schiena: "No more war"