L'
Italia ha
violato l’articolo 8 della
Convenzione europea dei diritti dell’uomo (diritto al
rispetto della vita privata e familiare), fallendo nel suo dovere di
proteggere e assistere i bambini. E' questa la sentenza della
Corte Europea dei diritti dell'uomo che ha accolto il
ricorso di una donna e dei suoi due figli che per tre anni avevano dovuto frequentare il
padre violento, tossicodipendente e alcolizzato, per decisione dei
tribunali civili italiani che si erano occupati del caso.
L'Italia ha violato l'articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che stabilisce il diritto al rispetto della vita privata e familiare
L'alterazione dell'equilibrio psicologico ed emotivo: la motivazione del ricorso accolto
La motivazione è stata l'
alterazione dell’equilibrio psicologico ed emotivo dei bambini. Durante i vari incontri con i figli infatti, il padre, che aveva interrotto la terapia, aveva un
comportamento violento, distruttivo e incurante. L'errore dei tribunali è stato non prendere in considerazione l'interesse vero e proprio dei bambini, che non sospendendo gli incontri, hanno violato i diritti di quest'ultimi. L'altra grande novità stabilita dalla Corte è stata l'espressione contraria alla decisione dei tribunali italiani di sospendere la
responsabilità genitoriale della madre tra il 2016 e il 2019, considerandola 'ostile' ai contatti tra i bambini e il padre dato che si rifiutava di partecipare agli incontri. Non avendo abbastanza prove la Corte ha stabilito che i giudici non potevano giustificare questa decisione.
La sentenza storica
L'avvocata dell'associazione
Differenza Donna,
Rossella Benedetti, ha definito la sentenza come
"storica" sostenendo che in Italia è "prassi diffusa nei tribunali civili considerare le donne vittime di violenza domestica che non adempiono all’obbligo di effettuare gli incontri dei figli con il padre e che si oppongono all’
affidamento condiviso come genitori non collaborativi". L'ultimo provvedimento è stato della Cedu (Convenzione europea dei diritti dell'uomo) che ha sanzionato l'Italia con 7mila euro da destinare ai due bambini.