Dona al canile l'acqua avanzata sui tavoli del suo ristorante: l’iniziativa dello chef Ciro Di Maio

L'iniziativa dello chef del ristorante ‘San Ciro’ di Brescia punta a non sprecare “il nostro oro blu”. Ogni mese restavano sui tavoli circa 150 litri di acqua nelle bottiglie aperte e non finite

di CHIARA CARAVELLI
18 luglio 2024
L'iniziativa anti spreco dello chef Ciro Di Maio (Facebook)

L'iniziativa anti spreco dello chef Ciro Di Maio (Facebook)

“Spero che questo gesto simbolico venga imitato anche da altri miei colleghi ristoratori”. Ogni settimana sui tavoli nel suo ristorante San Ciro di Brescia, nelle bottiglie ordinate e poi non finite dai clienti, avanzavano circa 35 litri d’acqua. Al mese la cifra saliva intorno ai 150 litri. Tutta acqua che, per una questione di norme igieniche, finiva direttamente nel lavandino.

Uno spreco che lo chef Ciro Di Maio, napoletano di nascita ma bresciano d’adozione, iniziava a non sopportare più. Ecco quindi l’idea di donare quell’acqua avanzata al canile, precisamente al Canile rifugio di Brescia, a pochi metri dal suo ristorante. Uno spazio gestito da più di 20 anni dall’associazione Sos Randagi che si occupa dell’accoglienza di trovatelli senza famiglia.

Una rete di chef che salvano l’acqua

Ciro Di Maio
Ciro Di Maio

“Per me – dichiara lo chef – è davvero un sollievo non sprecare più il nostro oro blu, l’acqua che sarà sempre più un bene prezioso per l’umanità. Sto anche educando i miei clienti al suo consumo e spero che questo gesto simbolico venga imitato anche da altri miei colleghi ristoratori. Mi piacerebbe che si creasse una rete di chef che salvano l’acqua – aggiunge –, sarebbe bello che qualche guida, penso ad esempio alla guida Michelin, iniziasse a valutare anche chi si impegna in iniziative green di questo genere che vanno a chiudere la filiera alimentare valorizzando davvero ogni ingrediente che portiamo in tavola. L’acqua è uno di questi, forse il più importante dato che compone tutti i cibi”.

Basta sprechi: l’acqua che avanza va al canile

Un’iniziativa che porterà chef Ciro – grande amante degli animali e padrone di Ciruzzo Junior, il suo bulldog francese che per lui è come un figlio – a bussare alle porte del canile una o due volte a settimana con l’acqua avanzata dai clienti, raccolta in taniche da cinque litri. Ad accogliere molto positivamente la decisione dello chef è Ann Christine Terenghi, presidente di Sos Randagi Brescia: “I nostri ospiti – spiega – hanno bisogno di tanta acqua. Esattamente come avviene per noi, anche per loro il gran caldo accresce la sete. Speriamo che questo bel gesto di Ciro serva a far riflettere chi spreca molta acqua e anche chi decide di lasciare il proprio fedele amico a quattro zampe in canile, con le motivazioni più banali, le vacanze in primis. Ricordiamo che abbandonare un cane in strada è un reato penalmente perseguibile, ma rinunciare portandolo direttamente in canile per futili motivi è altrettanto incivile”.

A fare da testimonial a questa bellissima iniziativa è Idro, un cane bianco sordo ospite del canile che ha accompagnato chef Ciro mentre riempiva l’acqua delle ciotole durante la sua prima visita in canile.