L'
azienda agricola Arnaldo Caprai di Montefalco (Perugia), è stata insignita dall'Unhcr per l'Italia, la Santa Sede e San Marino del prestigioso riconoscimento "
Welcome. Working for refugee integration". Si tratta dell'unica cantina tra le 167 aziende premiate dall'
Agenzia Onu per i Rifugiati per aver contribuito ad una società più inclusiva nei confronti di chi è stato costretto a fuggire da guerre, violenze e persecuzioni. L'evento di premiazione si è svolto lunedì 26 giugno a Roma, presso l'Auditorium della Tecnica di Confindustria.
L'impegno della cantina per i rifugiati
Nel 2022 inserite nel mondo del lavoro in Italia 9300 persone richiedenti asilo
Un premio riconosce un impegno di lungo corso della cantina in termini di integrazione. Dal 2016, infatti, la Arnaldo Caprai ha iniziato un percorso di collaborazione con la Caritas di Foligno e altre associazioni locali, impegnate nel sociale per l'inserimento di persone immigrate nel
mondo del lavoro. Nel tempo l'azienda agricola di Montefalco ha dato la possibilità a
oltre 200 persone richiedenti asilo, provenienti da diversi Stati, di
trovare un impiego nella sua famosa e rinomata cantina. Solo nell'ultimo triennio, ad esempio, più di 50 migranti che hanno fatto richiesta d'asilo nel nostro Paese dopo essere arrivate dal Nord Africa hanno potuto lavorare in vigneto durante diversi periodi dell'anno. La collaborazione ha dato risultati molto promettenti visto che oltre il
60% degli immigrati entrati in azienda ha riconfermato la presenza negli anni successivi, stabilizzando la propria posizione lavorativa.
La sostenibilità sociale dell'azienda Arnaldo Caprai
Marco Caprai, amministratore dell'azienda agricola di Montefalco premiata dall'Unhcr per l'integrazione dei rifugiati
"Siamo onorati di aver ricevuto questo riconoscimento di grandissimo valore etico e morale - afferma
Marco Caprai, amministratore della società - perché un'impresa, a maggior ragione se agricola, e ancora di più se di
vino, è parte integrante e attiva del territorio, protagonista anche della sua
sostenibilità sociale. Negli ultimi anni siamo cresciuti dimensionalmente e abbiamo quindi avuto la necessità di
manodopera - spiega l'imprenditore 59enne umbro - ma anche la ferma volontà di affidarci a pratiche contrattuali limpide e giuste, grazie alla consulenza degli esperti di Confagricoltura, evitando di affidarci a ditte esterne per la manodopera necessaria. Il welfare è un tema importante e serio per un'impresa che voglia essere realmente sostenibile. Arrivati in Italia coi famosi barconi, questi ragazzi sono oggi una risorsa importante - sottolinea ancora Caprai - e spesso e volentieri sono la parte migliore dei Paesi da cui scappano: molti di loro hanno studiato, ed è bello vedere che qui trovano un'opportunità, un posto in cui mettere radici. È una storia che
sfata il mito dell'immigrazione che è soltanto un problema: non è così".
Il premio "Welcome. Working for Refugee Integration"
Grazie al programma Welcome sono stati attivati 22mila percorsi professionali per rifugiati in 520 aziende in Italia
Il 26 giugno a Roma l'Agenzia Onu per i Rifugiati ha premiato quindi 167 aziende con il logo Welcome, per aver offerto una possibilità di impiego a quasi
9.300 rifugiati nel 2022. Il programma "Working for Refugee Integration", giunto alla quinta edizione, mira a costruire i primi corridoi lavorativi, canali di ingresso legali per rifugiati, introdotti dalla recente normativa. Dal 2017, quando è stato creato dall'Unhcr, sono stati attivati 22 mila percorsi impiegatizi per rifugiati in 520 aziende in Italia. Dallo scorso anno salgono da 107 a
167 le imprese premiate e si allarga la loro presenza sul territorio italiano (
17 regioni nel 2022 contro 13 nel 2021), mentre aumenta il numero delle grandi aziende coinvolte (58 contro 35 nella scorsa edizione). In merito agli occupati c'è una netta crescita in valore assoluto (9.300 contro 6.000), ma anche un incremento della
percentuale di donne inserite, che salgono dal 10% al 18%. Per la tipologia di inquadramento professionale, il 93% degli assunti ha ottenuto un contratto a tempo determinato, mentre crescono dal 3% al 5% i contratti a tempo indeterminato. In questa quinta edizione, l'Unhcr ha assegnato inoltre
il logo We Welcome a 51 cooperative, onlus, fondazioni, associazioni di categoria, sindacati, servizi per il lavoro ed enti locali che, a vario titolo, si sono impegnati per favorire l'inclusione nel mercato del lavoro dei richiedenti asilo e beneficiari di protezione internazionale.