Cia, momento MeToo: le accuse di violenza sessuale degli 007 vengono allo scoperto

Alcuni tribunali stanno raccogliendo denunce e testimonianze di aggressioni avvenute all’interno dell’agenzia di intelligence americana. L’inchiesta della Cnn su quello che i funzionari definiscono un “problema culturale profondamente radicato”

di Redazione Luce!
9 ottobre 2024
La CIA sta vivendo il suo 'momento #MeToo'

La CIA sta vivendo il suo 'momento #MeToo'

La CIA alle prese con il suo “momento Me Too”: alcuni tribunali della Virginia settentrionale e di Washington Dc hanno infatti esaminato nel più stretto riserbo casi di presunte aggressioni sessuali alla Central Intelligence Agency per più di un anno, portando alla luce del sole accuse di violenze subite dalle vittime all’interno dei ranghi della famosa agenzia. Denunce ora svelate, che potrebbero far scoppiare un nuovo caso #MeToo anche nel mondo dello spionaggio statunitense, dopo quello cinematografico, pubblicitario e musicale. E chissà quanti altri. 

Come riporta la CNN diversi funzionari descrivono questo ‘momento’ come un problema culturale profondamente radicato. Due casi hanno portato a condanne per aggressione in Virginia. A settembre, un giudice federale di Washington ha condannato un ex ufficiale della CIA a 30 anni di carcere per aver drogato e abusato sessualmente di decine di donne. Intanto dietro le quinte, altre accuse continuano a piovere sull'agenzia di spionaggio, notoriamente molto riservata, tra cui almeno una che ha portato al licenziamento di un ufficiale. Di recente, una serie di informatrici si è recata a Capitol Hill per testimoniare a porte chiuse di fronte alle commissioni di controllo del Congresso su altre denunce di aggressioni e molestie sessuali.

La riforma nella CIA 

Accuse di aggressioni sessuali alla Central Intelligence Agency
Accuse di aggressioni sessuali alla Central Intelligence Agency

All'inizio di quest'anno, un rapporto di oltre 600 pagine dell'ispettore generale dell'agenzia e una revisione separata da parte di investigatori del Congresso hanno rilevato gravi carenze nel modo in cui l’agenzia ha gestito le accuse arrivate dalle vittime. In risposta a quello che alcune vittime hanno definito il momento #MeToo della CIA, nell'ultimo anno gli 007 americani ha avviato un'importante opera di riforma, che ha previsto ad esempio l'istituzione di un ufficio dedicato a ricevere le denunce di aggressione e molestie sessuali e l'assunzione di un ufficiale delle forze dell'ordine per facilitare le indagini. Misure parte di un tentativo più ampio per rendere più facile agli agenti denunciare un crimine senza mettere a rischio le informazioni classificate, compresa la loro copertura.

Cosa emerge dall’indagine interna

Inoltre, per la prima volta l’agenzia di intelligence ha condotto un'indagine interna allo scopo di comprendere la portata del problema delle molestie. I risultati, che non sono stati resi noti in precedenza, suggeriscono che la CIA potrebbe avere un tasso di violenza sessuale sul posto di lavoro appena superiore alla media nazionale ma molto inferiore a quello delle forze armate statunitensi, altro settore che non è nuovo al fenomeno tra i suoi ranghi. 

Secondo i risultati, riportati alla CNN da diverse fonti tra cui il direttore operativo Maura Burns, il 28% degli intervistati ha dichiarato di essersi trovato almeno una volta a vivere un ambiente di lavoro sessualmente ostile mentre era impiegato alla CIA, mentre il 9% ha indicato che almeno un caso si è verificato nell’ultimo anno. Il 7% degli intervistati ha dichiarato di aver subito almeno una volta un contatto sessuale indesiderato o un'aggressione durante la propria carriera nell'agenzia, e l'1% ha riferito che l'esperienza ha avuto luogo negli ultimi 12 mesi.

Un dato confrontabile con quelli che arrivano dall’esercito, dove il 6,8% delle donne dell'esercito ha subito una qualche forma di contatto sessuale indesiderato nel 2023, o mentre in tutto il governo federale questo tipo di azioni viene registrata per meno dello 0,5% della popolazione. L'indagine ha suscitato reazioni contrastanti all'interno dell'agenzia. Per alcuni funzionari, si tratta di una prova che la CIA, come il governo federale in generale, potrebbe avere meno problemi di quanti ne abbia avuti in passato.

Cambiare la cultura 

Ma diversi agenti attuali, che hanno parlato con la CNN rimanendo anonimi – così come le vittime e chi le sostiene a livello legale – dicono che l’indagine mostra anche chiaramente che l'agenzia ha ancora bisogno di lavorare per cambiare la cultura del “lavora duro, gioca duro” che per troppo tempo ha applicato in modo non uniforme regole e divieti contro comportamenti inadeguati.

“Penso che la componente culturale sarà la più difficile e richiederà più tempo”, ha dichiarato un alto funzionario della CIA. E ha aggiunto: “Metà della nostra forza lavoro è di sesso femminile, e quindi non la definirei una rete di ‘bravi ragazzi’, ma credo che ci sia un'ineguaglianza nella responsabilità e nella disciplina di comportamenti come questo. Gli agenti vengono a parlare con me e mi chiedono: ‘Perché questa persona l'ha fatta franca e questa no?’. Perché è legittimo”, ha concluso l'agente.

“Abbiamo ancora del lavoro da fare”

Un'altra delle sfide più urgenti che la CIA è ora chiamata ad affrontare è comune a ogni luogo di lavoro: come proteggere le vittime e favorire una giustizia imparziale, rispettando al contempo il diritto di chi è indagato di difendersi da accuse gravi. Alcuni ufficiali si dicono preoccupati che il processo di denuncia possa diventare “un'arma”. In almeno un caso – una presunta aggressione in una tromba delle scale del quartier generale della CIA a Langley, in Virginia, che ha portato a una condanna per reati minori –l'imputato ha presentato ricorso sostenendo di essere stato accusato ingiustamente.

L'agenzia sta poi pianificando di condurre il sondaggio interno ogni anno, per contribuire a rendere questo tipo di indagine uno strumento utile nel tempo. Per ora, ha detto Burns, “l'abbiamo considerata una sorta di istantanea delle esperienze e delle percezioni delle persone”.

Secondo lei, la prossima grande sfida per l'agenzia è la formazione: sia ai dirigenti su come gestire i casi di aggressione e molestia, sia ai lavoratori sulle risorse e i diritti a loro disposizione. Un portavoce ha sottolineato che “più di tre quarti dei partecipanti al sondaggio hanno dichiarato che la CIA sta prendendo provvedimenti per prevenire le molestie e le aggressioni sessuali”. Il percorso, quindi, è ancora lungo, come sottolinea lo stesso direttore operativo e sembra che il vaso delle molestie non sia stato ancora del tutto scoperchiato.