Ddl sicurezza, associazioni Lgbtqia+ in piazza

Il 14 dicembre, alla manifestazione generale contro il decreto legge, ci saranno anche Agedo, Arcigay, Gaynet e le altre realtà italiane al fianco della comunità arcobaleno.

di Redazione Luce!
12 dicembre 2024
Associazioni Lgbtq+ in piazza il 14 dicembre contro il Ddl sicurezza

Associazioni Lgbtq+ in piazza il 14 dicembre contro il Ddl sicurezza

La sicurezza passa dai diritti. Con questa convinzione le associazioni Lgbtqia+ di tutta Italia, “aderiscono convintamente alla manifestazione del 14 dicembre contro il Ddl Sicurezza, a fianco di società civile, sindacati, Ong, realtà studentesche, transfemministe e per i diritti civili. Restringere la libertà di manifestare significa, in questo momento, calpestare le nostre vite, già vessate dal bullismo di Stato contro le famiglie arcobaleno e dall'escalation di aggressioni e violenza omolesbobitransfobica a cui assistiamo da mesi".

Così le associazioni Agedo, Agapanto, Alfi, Arcigay, Arco, Cest, Cco Mario Mieli, Dì Gay Project, Differenza Lesbica, Famiglie Arcobaleno, Intersex Esiste, Gaynet, Genderlens, Gender X, Gruppo trans, Libellula, Mit, Nudi, Omphalos Lgbti, Pride Vesuvio, Quore, Rete Genitori Rainbow, TGenus, YGró.

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"L'Italia si conferma, secondo le istituzioni europee, uno dei Paesi dove la classe politica fa maggiore uso del discorso d'odio, portando avanti azioni, leggi e decisioni che vanno in una sola direzione, quella di uno Stato che decide quale famiglia è giusta e quali figli e figlie vanno tutelati. La piazza di sabato significa per noi rilanciare la protesta contro rappresentanti istituzionali impresentabili, a partire da Valditara (il ministro dell’istruzione, ndr) che cerca di dire che il patriarcato non esiste”, aggiungono. 

"Il patriarcato è ribadire che l'educazione sessuale va lasciata esclusivamente alla famiglia, è dimenticarsi che oltre il 90% degli abusi sui minori avviene tra le mura domestiche, è negare farmaci salva-vita ai minori transgender, è provare in tutti i modi a cancellare i genitori di bambine e bambini che dovrebbero essere trattate alla pari degli altri. Viviamo in un Paese sempre più ignorante – accusano le associazioni –, dove il 15% delle persone pensa ancora che l'omosessualità sia una patologia genetica (Rapporto Censis 2024).

A questa ignoranza, il Governo risponde con bavagli e manganelli, minacciando persino i luoghi per eccellenza del sapere libero come le Università: Il laboratorio per la Varianza di Genere a Tor Vergata, finalmente in linea con gli ultimi standard Oms, viene dipinto come una minaccia, mentre il terrapiattismo di Pro Vita mano a mano con Forza Nuova entra in tutti i consultori del nostro Paese".

"Ci uniamo quindi alla piazza di sabato per chiedere a gran voce parità di tutte le famiglie, accesso alla genitorialità senza distinzioni, lotta alla violenza, all'odio e al bullismo – chiosano – riconoscimento dell'identità di genere, educazione sessuale, affettiva e alle differenze in tutte le scuole, diritto alla salute sessuale; che queste parole d'ordine, da tempo ribadite nel manifesto la strada dei diritti, diventino senza ambiguità alcuna parte integrante di qualsiasi programma politico che voglia offrire alternative a questo Governo. La sicurezza si fa solo con la chiarezza delle parole e la concretezza dei fatti".