Diritto all’oblio: gli ex pazienti oncologici potranno adottare figli

Pubblicato in Gazzetta il terzo decreto attuativo, Perrone: “Legge di civiltà”

14 settembre 2024
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Certificato di oblio per le adozioni a ex pazienti oncologici

Passo avanti e nuove garanzie per chi ha avuto un tumore. Dopo essere guariti dal cancro, se si desidera intraprendere il percorso dell’adozione si potrà fare presentando il certificato dell’azienda sanitaria che attesta il diritto all’oblio oncologico

Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e prevede che se sono trascorsi i termini indicati dalla legge 184 del 1983 (art. 22, comma 4), il richiedente dovrà fornire all’azienda sanitaria il certificato di "oblio oncologico" che attesta la condizione di guarigione dal cancro e quindi il diritto a non subire discriminazione a causa del suo precedente stato di salute. 

“È giusto, in questo caso - afferma - che si richieda un certificato che provi che la persona è nell'oblio oncologico, ovvero che è passato il tempo stabilito dalla legge affinché la persona stessa si possa dichiarare guarita. Nel caso dell'adozione, infatti, ci sono due diritti da tutelare: quello all'oblio da parte dell'ex paziente e il diritto alla tutela per il minore che viene adottato. In questo senso è un procedimento di civiltà – ha commentato il presidente della Associazione di italiana di oncologia medica (Aiom), Franceso Perrone – Si completa l'iter per la legge sull'oblio oncologico, che è una legge di civiltà che ha l'obiettivo di eliminare ogni discriminazione rispetto agli ex pazienti oncologici, anche rispetto al diritto all'adozione”.

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La legge sull’oblio è stato approvato un anno fa e in sostanza garantisce a coloro che hanno terminato le cure, e sono quindi considerati guariti dal cancro, il diritto a non dover dar conto della condizione medica precedente una volta trascorsi dieci anni dalla fine dei trattamenti. Il termine di tempo si dimezza se si parla di ex pazienti giovanissimi, e si riduce ulteriormente se si tratta di tumori che hanno un basso rischio di recidiva.