Il festival, se così si può chiamare, porta il nome di ‘Klaasohm’ e si svolge ogni 5 dicembre nell’isola di Borkum, in Bassa Sassonia, Germania. Un’usanza barbara che prevede usanze violente contro le donne. Nello specifico, le donne vengono trattenute in strada dai ‘cacciatori’ che le colpiscono sulle natiche con un corno di mucca.
‘A caccia’ di giovani donne da picchiare
L’usanza ha suscitato non poche polemiche in tutto il Paese dopo la messa in onda di un servizio dell’emittente Adr nel quale una donna ha denunciato in forma anonima i violenti attacchi ricevuti. Una tradizione becera che va avanti da moltissimi anni e che, fino a pochi giorni fa quando il video-denuncia è stato pubblicato, era passata del tutto sotto silenzio.
Gli uomini, in pratica, girano in strada travestiti e percorrono le strade dell’isola a caccia di giovani donne da picchiare con, appunto, i corni di mucca. “Perché dobbiamo permettere di subire tutto questo? Pensiamo forse che sia un bene?”, chiede una donna nel corso del servizio, facendo vedere anche i lividi lasciati dall’aggressione e che durano per giorni.
Le critiche e la decisione di abbandonare l’usanza
A seguito delle pesantissime critiche, gli organizzatori hanno annunciato che avrebbero abolito completamente questa assurda manifestazione. “Come comunità abbiamo chiaramente deciso di lasciarci alle spalle questo aspetto e di continuare a concentrarci su ciò che definisce veramente il festival: la solidarietà degli isolani”, ha affermato l’Associazione dei giovani di Borkum. La deputata dei Verdi, Meta Janssen-Kucz, che vive nella cittadina, si è detto a favore della decisione: «Questo chiaro ‘no’ alla violenza contro le donne era atteso da tempo. La tradizione della ‘Klaasohm’ continuerà, soprattutto se in futuro non si ricorrerà più alla violenza”, ha detto la deputata in un comunicato stampa.
Donne contrarie all’abolizione
Ma non tutte le donne dell’isola sono d’accordo con la scelta di abolire questa usanza – che risale al 1700 con la caccia alle balene che teneva lontani gli uomini per lunghi periodi in mare salvo poi rientrare e picchiare le donne davanti all’intero villaggio per ristabilire l’autorità – e domenica sono scese (circa 200 persone) tra le strade dell’isola per manifestare a favore del mantenimento di questa usanza. Le cittadine hanno camminato per le strade di Borkum e hanno suonato corni di mucca. Alcune partecipanti hanno cantato ‘Klaasohm, Klaasohm, Klaasohm’. Uno striscione recitava: ‘Non permetteremo che la Klaasohmfest venga rovinata’.
Ora, è vero che le tradizioni sono importanti e vanno mantenute soprattutto se identitarie del luogo in cui si svolgono, ma in questo caso il discorso è ben diverso. Si tratta di un’usanza barbara, che viola completamente i diritti delle donne e la cosa ancor più grave è che dal 1700 a oggi fosse andata comunque avanti nel silenzio più totale. Si spera che adesso, dopo il servizio dell’emittente locale, qualcosa cambi. Non c’è e non ci può essere nei costumi e nella tradizione una giustificazione alla violenza contro le donne, la maggior parte delle quali non era assolutamente d’accordo con questa pratica aggressiva e patriarcale. È anche emerso, come molto spesso succede, che molte delle vittime facessero fatica a esprimere la loro contrarietà, probabilmente per paura di ritorsioni.